mar 26 NOVEMBRE 2024 ore 07.52
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Una passeggiata per Madrid. Ultima tappa
di Martino Ariano

 

 

Dopo una pausa rilassante in uno dei parchi più belli d’Europa.

Riprendiamo il nostro viaggio nella città di Madrid. 

Ritorniamo a Cibeles.

Siete pronti per visitare l’ultima parte della città spagnola: il PASEO DEL PRADO.

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Il Paseo del Prado è un viale che va da Plaza de Cibeles a Plaza a Plaza Emperador Carlos V, conosciuta come Glorieta de Atocha.

Fin dalla sua nascita è destinato allo svago e alla cultura e, infatti, lungo il suo percorso, troviamo alcuni dei più importanti musei del mondo: il Prado, il Thyssen-Bornemisza e il Reina Sofía. Per questo, inoltre, è noto come Paseo dell’Arte o Triangolo dell’Arte.

La parte settentrionale, tra Plaza Cibeles e Plaza Neptuno, fu pensata come zona di svago, mentre la zona meridionale, tra Plaza Neptuno ed Atocha, fu concepita come zona dedita alle scienze, alla medicina e alla conoscenza. In quest’ultima parte si  trovano e si trovano il Museo di Storia Nazionale, oggi il Prado, il Real Jardín Botánico e l’Ospedale San Carlos, l’attuale Museo Reina Sofía.

In origine era una zona suburbana. Essa fu ridisegnata completamente con un progetto urbanistico, chiamato Salón del Prado, dall’ingegnere José de Hermosilla e dall’architetto Ventura Rodríguez.

La prima riforma urbanistica si ebbe nel 1570 voluta da Filippo II. Essa consisteva nell’allineare e collegare gli isolati orientali della città, con la realizzazione di un boschetto longitudinale.

Un impulso importante avvenne durante il regno di Carlo III e con la costruzione del Buen Retiro (di cui vi ho parlato in un precedente articolo). Durante questo periodo si andò delineando ciò che attualmente si può ancora vedere.

Nel XIX e XX secolo poi ci fu un boom edilizio intorno a questo viale alberato, si costruirono: il Palazzo Linares (1873), la Banca di Spagna (1891) in Plaza de Cibeles, la Borsa (1893), l’Hotel Ritz (1910), il Palace Hotel (1912) e il Palacio de Comunicaciones (1919). Oltre a un imodellamento del viale, ampliando gli spazi pedonali, aumentando e valorizzando le aree verdi ed abbattendo le barriere architettoniche con il progetto dell’architetto portoghese Alvaro Siza.

Nel 1999 fu dichiarato Bene d’Interesse Culturale.

Nel 2008 apre il centro culturale Caixa Forum, nato da una ristrutturazione di una vecchia centrale elettrica, operata dagli architetti Jacques Herzog e Pierre de Meuron. Ad introdurlo è un giardino verticale, progettato da Patrick Blanc.

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Tra gli alberi troviamo 8 fontane, che adornano e arricchiscono questo asse stradale. Già a Plaza de Cibeles, abbiamo incontrato la prima, la Fuente de Cibeles (analizzata in un precedente articolo).

Proseguendo, e con maggiore attenzione, scorgiamo, nascosta tra gli alberi, la FUENTE DE APOLO, chiamata anche Fuente de la Cuattro Estaciones. Essa, realizzata da Manuel Alvarez ed Alfonso Giraldo Bergaz nel 1802, è caratterizzata da due vasche circolare laterali, al cui centro di innalza un piedistallo quadrilobato coronato da 4 statue delle stagioni, continua con un piedistallo cilindrico su cui si erge la statua di Apollo.

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Proseguendo arriviamo al centro del Paseo, dove troviamo una piazza, chiamata Plaza Canovas del Castillo, dal nome del politico assassinato nel 1897. La piazza è meglio conosciuta però come Plaza de Neptuno, dal nome della fontana lì presente. La FONTANA DE NEPTUNO, realizzata in marmo nei primi anni ‘80 del 700 da Juan Pascual de Mena, José Arias e José Rodriguez, si erge al centro di un quadrivio con la sua imponente vasca circolare, al cui centro si erge Nettuno su un carro a forma di conchiglia trainato da cavallucci marini.

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Intorno a questa piazza troviamo il PALACE HOTEL, realizzato nel 1912 su progetto del belga Léon Monnoyer in stile parigino, si presenta come un capolavoro di eleganza, con la sua facciata in stucco bianco riccamente decorata, la sua hall circolare e una meravigliosa cupola in vetro in stile Art Nouveau. Lì alloggiarono personaggi illustri come Picasso, Dalì, Hemingway e Madonna.

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 Questo Hotel ci introduce nella PLAZA DE LA CORTES, con la sua forma triangolare. Ospita al centro una statua di Cervantes e al lato settentrionale il CONGRESO DE LOS DIPUTADOS, cioè la sede del Parlamento. L’edificio, costruito tra il 1843 e il 1850 ad opera di Narciso Pascual y Colomer, è in pieno stile Neoclassico, con la sua facciata imponente con portico corinzio coronato da un frontone di stampo classico, con scalinata avente ai suoi lati due leoni bronzei.

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 All’incrocio con il Paseo del Prado di innalza la struttura che oggi ospita il Museo Thyssen-Bornemisza.

Dal lato opposto del paseo ci imbattiamo in un’altra piazza, PLAZA DE LA LEALTAD. Lì si combatterono le battaglie più cruenti durante il 2 e 3 maggio 1808 e dove ora si innalza in memoria dei caduti di quei giorni, un cenotafio, il MONUMENTO A LOS CAIDOS POR ESPANA, realizzato da Isidro González Velazquéz nel 1840.

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Vicino a tale piazza si erge un altro imponente edificio in stile neoclassico: la BOLSA DEL COMERCIO.

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Costruito tra il 1884 e il 1893 da Enrique Maria Repullés y Vargas, presenta in facciata un portico corinzio imponente, con terminazione a loggia ed orologio. L’interno, la sala delle contrattazioni, è una galleria di arcate, logge e soffitto a volte con vetrate e ferro.

Al lato orientale della piazza si innalza un altro hotel di lusso, HOTEL RITZ, il più lussuoso della città, costruito nel 1909 dal francese Charles Mewes.

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Alla fine del Paseo del Prado, dopo aver costeggiato il Prado e il Jardín Botanico da un lato e la Caixa Forum dall’altro, raggiungiamo GLORIETA DE ATOCHA, una rotonda al centro di uno degli incroci stradali più trafficati della città.

Tale rotonda ospita la FUENTE DE LA ALCOCHOFA (Fontana del Carciofo), la copia bronzea di quella originale presente nel Retiro.

L’acqua sgorga dai carciofi in cima alla fontana, tutti sorretti da cherubini. Il carciofo costituisce una metafora della maniera di raggiungere la saggezza, ovvero andando a togliere tutto ciò che è in superficie, togliendo gli strati esterni e raggiungendo il nocciolo, il centro.

Rappresenta anche la vita e la salute, non a caso si trova vicino al Reina Sofia, in origine l’Ospedale San Carlos.

Alla fine del Paseo del Prado ci imbattiamo in una struttura enorme che cattura la nostra attenzione per la sua architettura eclettica, una sorta di serra. È la STAZIONE DI ATOCHA. La stazione ferrovia principale della capitale spagnola.

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L’evoluzione storica ed architettonica di questa stazione ha rimodellato urbanisticamente la zona.

Furono vari i tentativi di dotare Madrid di un intercambio ferroviario, ma non fu una cosa facile in quanto, oltre alle problematiche economiche, c’erano anche quelle logistiche.

Il luogo dove sorge la stazione è limitato ad est dal Paseo del Prado e dal Retiro, a sud il fiume Manzanares, a nord dall’edificio, che oggi accoglie il Museo Reina Sofia, oltre al fatto che si trovava 11 metri al disotto della Glorieta de Atocha.

Ma fu scelta questa zona perché all’epoca era disabitata e vicina al centro della città.

I primi tentativi risalgono al 1829. La prima linea Madrid-Aranjuez era per uso privato della famiglia reale ed era un semplice terminal.

Solo ad inizio del 1851 si inaugurò la prima stazione ferroviaria di Madrid, con la compagnia ferroviaria MZA (Madrid Saragozza ed Alicante), la quale finanziò anche un ampliamento della stazione.

Da un semplice terminal si convertì in una vera e propria stazione, grazie all’intervento ingegneristico del francese Adolphe Jullien.

L’afflusso dei passeggeri crebbe velocemente, tanto da indurre ulteriori ampliamenti.

La modifica più importante di ebbe a partire dal 1883 con il progetto dell’architetto Alberto de Palacio y Elissague, che realizzò ciò che attualmente ci cattura l’attenzione: una struttura a forma di enorme serra.

Per realizzare tale struttura furono demoliti gli edifici amministrativi ideati dal precedente progetto e la realizzazione di questo progetto divenne una vera fabbrica architettonica ed ingegneristica.

I lavori iniziarono ufficialmente nel 1890 e terminarono nel 1892.

Architettonicamente si presenta come un gioiello dello stile eclettico nonché dell’architettura ferroviaria.

Due corpi laterali, costruiti in mattoni rossi a vista e decorazioni in terracotta bianche, sorreggono una volta a botte leggermente ogivale, che copre l’enorme navata centrale (alta 27 m; lunga 152; larga 48 m), completamente ricoperta da un telaio in ferro.

Tale struttura si protrae fino alla facciata che dà sulla Glorieta de Atocha, dove il telaio si trasforma in una vetrata.

Dalla sua costruzione, ha continuato ad avere ampliamenti. La zona inoltre iniziava a urbanizzarsi e i terreni disponibili diminuivano. Ovviamente la presenza della stazione funse da spinta edilizia ed alberghiera.

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 Il 29 luglio 1979 fu luogo di un attentato da parte del gruppo terroristico ETA  provocando 5 morti, numerosi feriti e ingenti danni.

Nel 1988 ci furono: l’aggiunta di nuove stazioni della metropolitana; la realizzazione di una stazione ferrovia interna alla città di Madrid, chiamata Atocha-Cercanias, con 10 binari e un parcheggio sopra di essa; la creazione di un intercambio per gli autobus.

L’avvento dell’alta velocità in Spagna comportò per la stazione un rifacimento. Ciò avvenne ad opera dell’architetto Rafael Moneo tra il 1985 e il 1992, con la costruzione di 2 stazioni, la stazione di Puerta de Atocha e la stazione di Atocha-Cercanías.

La stazione originale, quella a forma di serra, si conservò. Al posto dei vecchi binari si realizzò un giardino tropicale, ospitante 7.200 piante e piccoli specchi d’acqua con accoglienti animali esotici. Ai lati si sono andati giungendo stand per la vendita di biglietti e servizi di ristorazione.

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Nel 2004 fu soggetto di un attentato terroristico di matrice islamica che provocò 191 morti. Un monumento alle vittime è stato eretto nei pressi della stazione.

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Le opere che seguirono furono soprattutto per ampliare l’affluenza e rendere più flessibile la fruizione e l’utilizzo di questa mega stazione.

 Finisce qui la nostra passeggiata alla scoperta di Madrid.

Una città eclettica, cosmopolita, storica, ma sempre in crescita.

Una città dalle 1000 opportunità.

Una capitale aperta a tutto e a tutti.

Se volete vivere dei giorni spensierati e di puro relax, venitemi a trovare.

 

Madrid, 30 ottobre 2022