Una passeggiata per Madrid. Quarta tappa. Martino Ariano. Madrid
Una passeggiata per Madrid. Quarta tappa
di Martino Ariano
Rieccoci alla scoperta della capitale spagnola.
Dove eravamo rimasti? Ah si, in uno dei luoghi simbolo di Madrid: Plaza Cibeles.
Oltre ad essere uno dei luoghi più fotografati (e instagrammabili) di Madrid, è anche uno dei principali crocevia della città. Da qui si diramano infatti 3 tra le strade principali di Madrid: Calle Alcalà, Paseo de los Recoletos e Paseo del Prado.
Incamminiamoci per il Paseo de los Recoletos, che costituisce una delle tre sezioni che formano il Paseo de la Castellana, il quale collega il centro al nord della città.
Il Paseo de los Recoletos deve il suo nome ad un vecchio monastero agostiniano, detto recolletto, situato nella zona fino alla metà del XIX secolo. Al suo posto attualmente si innalzano un enorme edificio in pieno stile neoclassico, ospitante la Biblioteca Nazionale e il Museo Archeologico Nazionale (il cui accesso è da Calle Serrano) e l’ex Palazzo del Marchese di Salamanca, attuale sede del BBVA (Banco Bilbao Vizcaya Argentaria).
Facciata neoclassica della Biblioteca Nazionale di Madrid
In questa strada, al numero 21, troviamo anche uno dei bar più antichi della città, il Caffè Gijón, fondato nel 1888.
Continuiamo la nostra passeggiata e raggiungiamo Plaza Colón.
Il nome già ci fa intuire che è dedicata a Cristoforo Colombo e alla scoperta dell’America. Non a caso al centro della piazza, in mezzo ad uno svincolo stradale, si innalza circondato da una fontana circolare, una colonna neogotica in marmo bianco ospitante alla sua sommità una statua di Colombo. Originariamente situata ai lati della pizza, è opera di Jerònimo Arturo Mélida.
Colonna neogotica di Cristoforo Colombo
A destra della piazza troviamo, al disotto del livello stradale, il centro culturale Fernán-Gómez Centro Cultural de la Villa, mentre sopra di lui si estende un enorme spazio, denominato Jardines del Descubrimiento.
Monumento del Jardines del Descubrimiento, Plaza Colon, Madrid
Inaugurati nel 1970, sono dedicati alla scoperta dell’America e ospitano un enorme monumento. Quest’ultimo, opera di Joaquín Vaquero Turcios, è circondato da uno specchio d’acqua ed è formato da tre grandi blocchi di cemento, rappresentanti le tre caravelle con iscrizioni e bassorilievi che raccontano il viaggio di Cristoforo. Infine, in questi giardini, si innalza un’imponente asta con la bandiera della Spagna.
Dal lato opposto della piazza ci troviamo dinanzi ad uno degli edifici più originali del XIX secolo.
Le Torri di Jerez, più conosciute come Torres de Colón, sono due torri gemelle unite da un corpo centrale.
Erette tra il 1967 e il 1976 dall’architetto Antonio Lamela, sono state costruite con un metodo ingegneristico molto originale: invece di essere edificate convenzionalmente dal basso verso l’alto, vennero costruite al contrario, dall’alto verso il basso, mediante una struttura sospesa, da cui vennero calati i 23 piani.
Nei primi anni 90 furono rinnovate dallo stesso architetto che le costruì, aggiungendo una scala antincendio centrale appesa ad una struttura verdastra in cima a forma di presa.
Dall’anno scorso sono interessate da una profonda ristrutturazione operata dallo studio d’architettura Luis Vidal, che rimuoverà la copertura a forma di presa, sostituirà il rivestimento color rame ed aggiungerà quattro piani.
Torres de Colon negli anni 80, negli anni 90 e come saranno dopo la ristrutturazione in corso
Lasciando alle spalle Plaza Colón, proseguiamo la nostra passeggiata verso il nord della città e incamminiamoci lungo il Paseo de la Castellana.
Percorrendola si ha la sensazione di vivere un viaggio nella storia dell’architettura moderna e contemporanea, con una progressione di stili.
Raggiungiamo la zona dei Nuevos Ministerios, da qui in poi fino a Plaza Castilla è tutto frutto degli anni ‘20-30.
A volere questa zona fu il dittatore Francisco Franco per dotare la città di un monumentale accesso dal nord e di uno spazio più consono a parate e manifestazioni politiche e militari.
Questa zona, in origine aperta campagna, si presenta oggi come un imponente complesso di edifici in granito bianco, ospitanti i Ministeri dei Trasporti, del Lavoro e dell’Economia, dell’Inclusione e Sicurezza Sociale e quello della Transizione ecologica.
Nuevos Ministerios, Madrid
È affiancato da un altro enorme complesso di edifici, di forte valore architettonico, dedito al commercio: l’AZCA (Asociación Zona Comercial A).
L’AZCA di Madrid
Tra i vari edifici è da segnalare la Torre Picasso completamente bianca e rivestita di alluminio, progettata negli anni ’80 dall’architetto Minoru Yamasaki, lo stesso che progettò il World Trade Center di New York.
Continuaiamo e ci imbattiamo nell’Estadio Santiago Bernabéu, sede del Real Madrid ed attualmente in ristrutturazione e modernizazzione.
Difronte ad esso, attraversando la strada troviamo un palazzo avente una facciata con una forte valenza artistica, il Palacio de Congresos y Exposiciones. Costruito nel 1964, presenta in facciata un mosaico dell’artista Joan Mirò.
Facciata con il mosaico di Joan Mirò del Palacio de Congresos y Exposiciones di Madrid
Proseguiamo e raggiungiamo Plaza Castilla.
Ad introdurci alla pizza c’è un enorme monumento, il Monumento a Calvo Sotelo, dedicato al politico Calvo Sotelo.
Monumento a Calvo Sotelo, Plaza Castilla, Madrid
Progettato dall’architetto Manuel Manzano-Monís y Mancebo e realizzato dallo scultore Carlos Ferreira, prima del 1992 si trovava esattamente al centro della piazza incorniciato da pioppi.
Proseguendo al centro della piazza si erge un obelisco dorato, l’Obelisco de la Caja, chiamato anche Obelisco de Calatrava.
Obelisco dela Caja, Plaza Castilla, Madrid
Progettato da Santiago Calatrava e finanziato dall’allora Fondazione Caja Madrid, attuale Fondazione Montemadrid, doveva essere alto 120 m, ma per problemi logistici, in quanto al di sotto c’è un intercambio della metropolitana e per il suo enorme peso fu abbassato a 92 m. come si può notare, non è il tradizionale obelisco, esso infatti appoggiandosi su una base piramidale, si erge a forma cilindrica.
Spicca per il suo colore dorato, dovuto alle doghe di bronzo dorato che lo rivestono. Quest’ultime in origine muovevano con un movimento basculante dando la sensazione che l’obelisco ondeggiasse.
Oltre questo “stuzzicadenti dorato”, come lo chiamano i madrileni, veniamo rapiti da due torri gemelle inclinate, le Torres Puerta de Europa, meglio conosciute come Torres Kio.
Torres Kio (Puerta de Europa), Plaza Castilla, Madrid
Queste due torri di granito, vetro e ferro, completate nel 1998, sono opera degli architetti Philip Johnson e John Burgee.
Alle spalle della piazza svettano i grattacieli del complesso Cuattro Torres:
- 1. Torre Cepsa, alta 248 m e con 45 piani, è stata progettata dallo studio di architettura Foster and Partners.
La struttura è formata da due nuclei esterni in cemento armato. Ogni nucleo contiene sette ascensori, scale e aree di servizio. Tra le due colonne esterne, si sviluppano i vari piani. Tre piattaforme sospendono ed intervallano tra loro 11 o 12 piani. Ospita gli uffici della banca Bankia (5 piani) e la sede della compagnia petrolifera Cepsa.
- 2. Torre PwC, chiamata precedentemente Torre Sacyr Vallehermoso, alta 236 m e con 58 piani, è stata progettata da Carlos Rubio Carvajal e Enrique Álvarez-Sala Walter e costruita tra il 2004 e il 2008. La sua struttura è generata da un triangolo equilatero i cui lati sono resi fortemente curvi, dando la sensazione che il grattacielo fosse di forma cilindrica.
Ospita fino al 31° piano l’Hotel Eurostars e dal 2011 i restanti piani ospitano la multinazionale di servizi PwC (PricewaterhouseCoopers).
- 3. Torre de Cristal, progettata da César Pelli, è alta 249 m e con i suoi 52 piani è considerato l’edificio più alto della Spagna.
Le facciate ricoperte interamente di vetro e la loro variazione danno all’edificio l’aspetto di una scheggia di vetro.
Ospita aziende internazionali, due ristoranti, una palestra e all’ultimo piano ospita un giardino verticale di 600 m².
- 4. Torre Espacio, attualmente Torre Emperador Castellana, alta 230 metri, con 57 piani, è stata costruita tra il 2004 e il 2007 ed è opera degli architetti Ieoh Ming Pei e Henry N. Cobb. La facciata è completamente coperta di vetro e la pianta, di forma quadrata, si modifica fino a raggiungere una forma ovale, formando ai lati una curva che matematicamente corrisponde alla funzione coseno.
In fase di ultimazione nel 2021 c’è una quinta torre: Torre Caleido.
Progettata dallo studio d’architettura Fenwick Iribrenn e Serrano-Suñer, misurerà circa 180 m, ma non si esclude un aumento di altezza in futuro. Avrà diversi usi, ma sicuramente ospiterà il primo campus verticale, l’Instituto de la Empresa (IE).
La nostra passeggiata termina qui, pero il momento.
Nel nord della città, che non è per niente terminato, anzi è stato presentanto un mega progetto urbanistico straordinario proprio nei quartieri nord della città. Basti vedere questo video, per rendervi conto del cambiamento che subirà questa parte della capitale spagnola.
Vi lascio godere il tramonto, riflesso dalle 4, o meglio 5 torri di Madrid, dal World Trade Center spagnolo.
Alla prossima chicos y chicas. Hasta luego!
Madrid, 15 ottobre 2022