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TESTO UNICO SULLA RAPPRESENTANZA SINDACALE

L’OR.S.A. ha da sempre auspicato la definizione di norme che regolassero la rappresentanza
sindacale e che dessero alle Organizzazioni Sindacali la titolarità delle relazioni industriali
prescindendo dalla condivisione obbligatoria dei contratti.
Leggendo il testo siglato il 10 Gennaio u.s. da CGIL, CISL, UIL e Confindustria non si può
che esprimere la convinzione che più della volontà di arrivare a misurare la rappresentanza
sindacale nel nostro Paese vi è, da parte dei firmatari, l’intenzione di impedire qualsiasi tipo di
dissenso da parte delle altre Organizzazioni Sindacali che, anche raggiungendo quel 5% abilitante
alla trattative, non si riconoscono nelle loro decisioni.
Per accedere alle trattative, i Sindacati da una parte vengono obbligati ad aderire al testo
dell’accordo appena siglato e dall’altra, per effetto di quelle stesse norme, si impedisce loro di
presentare una propria piattaforma rivendicativa e di scioperare sia durante la contrattazione che
dopo l’eventuale firma degli accordi che abbiano ottenuto l’assenso del 50% + 1 delle RSU.
Secondo l’accordo, gli stessi contratti aziendali, per particolari esigenze di produttività,
potranno prevedere deroghe rispetto alla contrattazione collettiva sugli istituti che regolano le
prestazioni lavorative, gli orari di lavoro e l’organizzazione del lavoro.
L’accordo stabilisce ancora che alle elezioni delle Rappresentanze Unitarie, potranno
partecipare solo le Organizzazioni Sindacali che ne abbiano accettato formalmente ed integralmente
i contenuti.
I lavoratori inoltre verranno coinvolti in un referendum per la validazione degli accordi
contrattuali solo a condizione che, entro 10 giorni dalla firma, almeno una delle tre Confederazioni
firmatarie lo richieda o qualora la stessa richiesta sia formulata da almeno il 30% dei lavoratori
interessati. Un’impresa quest’ultima difficilissima nelle grandi aziende.
Inoltre, nell’attesa che i Contratti Collettivi rendano esigibile il testo appena sottoscritto, tutti i
comportamenti non conformi saranno oggetto di procedure arbitrali da svolgersi a livello delle
Confederazioni firmatarie.
Appare pertanto evidente che nel testo sono inserite gravi limitazioni delle libertà individuali,
comprese quelle legate al diritto di sciopero, che non possono essere sottaciute.
L’OR.S.A. non può pertanto che sollevare preoccupanti dubbi sulla legittimità giuridica di
queste norme e sul rispetto dei diritti costituzionalmente previsti e si vede costretta a chiedere la
sospensione di qualsiasi loro applicazione.
A questo punto, l’intervento del legislatore che ponga rimedio alle parti controverse di questo
accordo si rende indispensabile.
L’OR.S.A. metterà in atto tutte le opportune iniziative, che tendono al raggiungimento di
questi obbiettivi.

16/01/2014

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