Teatro Augusteo Napoli: Nancy Brilli e la sua “Bisbetica domata”.
Nancy Brilli in scena al teatro Augusteo nel ruolo di una moderna bisbetica domata e provata.
di Domenico De Gregorio
Arriva a Napoli, al teatro Augusteo, Nancy Brilli e la sua “ Bisbetica domata ” firmata da Cristina Pezzoli, un nuovo allestimento che nonostante guizzi e trovate originali strizza l’occhio a qualcosa di già visto, a qualcosa di già provato, si pensi all’atomosfera melting che di fatto si nutre di citazioni tirando in ballo Jesus Christ Superstar, i Queen, Fedez, e Leonardo.
In questa messa in scena Caterina non è più protagonista assoluta, anzi, l’angolazione dell’opera shakespeariana si sposta sul personaggio di Petruccio, enfatizzato ed osannato. Si alza il sipario e si entra subito nel vivo dell’opera, il prologo ed i suoi personaggi che ne sono protagonisti svaniscono, tutto è superato e la bisbetica Nancy si trasforma in Caterina, una attrice che fa le veci di un capocomico che spiega, taglia e decide come interpretare il testo del drammaturgo inglese, iniziando dal celebre monologo finale che diventa recitato e quindi consente una presa di distanza tra attore e personaggio, lasciando Caterina in scena, per buna parte delle due ore e mezza di spettacolo, al suo ruolo da «regista».
Dopo un inizio lento, che sembra voler nascondere un’ansia da prestazione, lo spettatore finalmente fa la conoscenza dei personaggi dell’opera, ognuno dei quali ha un suo gergo, un suo timbro, tono e ritmo, un proprio habitus decisamente eterogeneo e autonomo, ma che man mano che si va avanti nel racconto trova finalmente un suo equilibrio.
Nell’aria echeggia Pirandello, se si pensa che il regista se ne è andato, e quindi gli attori devono improvvisare a modo loro la Bisbetica, adottando un linguaggio decisamente di tono più basso.
Il poco raffinato Petruccio, interpretato da Matteo Cremon, trasforma in rap il monologo che anticipa il corteggiamento a Caterina e la Brilli gli risponde a tono, trovata vincente che annulla il divario d’età tra i due interpreti. La bisbetica, un po’ snaturata, diventa saccente e diva capricciosa, un personaggio decisamente più leggero e di quello creato dall’autore. Luci al neon, musiche rap e tavola imbandita come un’ultima cena, fanno della Bisbetica domata, ed aggiungo, provata, uno spettacolo gradevole con qualche tocco di ironia e molta voglia di stupire. Il pubblico applaude e gli attori ringraziano.
Napoli, 20 novembre 2016