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SISTER ACT IL BRILLANTE MUSICAL FIRMATO DAL MAESTRO SAVERIO MARCONI.
di Domenico De Gregorio

Non delude le aspettative lo spettacolo musicale “Sister Act” in scena al teatro Augusteo di Napoli, un vero gioiello di questo genere artistico in cui il maestro Saverio Marconi, con una firma registica brillante e decisa, dà ampio spazio alla sua vena artistica regalando al pubblico uno spettacolo ricco di talenti di rara bravura.

Un’ operazione non facile quella di portare in scena la trasposizione cinematografica del celebre ed omonimo film di Joseph Howrd, dove il ruolo di suor Maria Claretta fu affidato alla bravissima Whoopi Goldberg, ma l’impegno sinergico di un nutrito gruppo di professionisti hanno dato alla luce un prodotto nuovo, dinamico e travolgente.

A fare da perfetta cornice alla vicenda narrata con vivacità ed allegria, sono le scenografie di Gabriele Moreschi, abile nel consentire ai performers di muoversi velocemente dal night club alla stazione di polizia, dal convento al bar con i suoi loschi figuri, fino ad arrivare all’apice quando l’azione si sposta all’interno della Cattedrale, con tanto di ricostruzione delle tre navate. Ben congegnate anche le coreografie di Rita Pivano, e veramente speciali, colorati e vivaci, i costumi ideati da Carla Accoramboni che, attingendo a tinte decise e paillette, arricchisce gli asettici vestiti religiosi ponendo l’accento sui passaggi fra i singoli momenti della vicenda e i relativi stati d’animo che li accompagnano.

Dunque in questo perfetto contenitore, in scena si muove un affiatato gruppo attoriale la cui bravura consente allo spettatore di godere della serata senza indurlo a compiere la sterile, anche se talvolta istintiva, comparazione con la versione cinematografica. La storia tra i vari quadri scenici corre veloce, è con rapidità la storia della sfrenata cantante di night Deloris Van Cartier (Belìa Martin) testimone scomoda di un violento omicidio entra velocemente nel vivo. Belià Martin con estrema bravura canta balla e recita, riuscendo in modo impeccabile a porre l’accento sulle diverse anime che vivono dentro l’ irriverente cantante che alla fine ritroverà il valore di principi morali da tempo messi da parte per inseguire la strada del successo a tutti i costi.

Il musical, piacevole e brioso, in alcuni punti tocca le corde della comicità, ed in un contesto assolutamente scanzonato, parla di valori come l’amicizia ed il rispetto del prossimo e del diverso modo di vedere la vita. Oltre alla scatenata Belìa Martin, voce potente e splendida interpretazione, la compagine artistica vanta la presenza della bravissima Francesca Taverni (la Madre Superiora), dell’eccellente Claudia Campolongo (suor Maria Lazzara) e di una sorprendente suor Cristina che, nei panni di suor Maria Roberta, la timida novizia, incanta il pubblico.

E ancora, uno spassoso Pino Strabioli, la cui performance, caratterizzata da tempi comici precisi ed incisivi, presenta in chiave davvero spiritosa il severo Monsignor O’Hara, personaggio fortemente pragmatico ma pronto a mettersi in gioco quando il richiamo della musica si fa sentire. Lo spettacolo non perde mai tono, ed il finale sulle note di jam session a beneficio del Papa Paolo VI, con una scelta registica in perfetto stile Broadway, travolge il pubblico con un’energia dirompente che fa scattare un lungo applauso a suggello di un successo già annunciato.

Napoli, 19 marzo 2017