Round II. Giovanni Della Pietra. Nola
Round II
di Giovanni Della Pietra
Nel match valido per la 15^ giornata di Serie A, c’è una rivincita di quanto visto nel turno di Coppa Italia, ma questa volta a campi invertiti: allo stadio Maradona, è Napoli – Lazio. Il match termina con il risultato di 0-1 con la rete decisiva di Isaksen, con i biancocelesti che espugnano il Maradona per la terza stagione di fila.
Highlights
Chi si aspettava un match spumeggiante è rimasto ampiamente deluso. Il primo squillo è azzurro al 3’, con l’incursione di Politano, che serve McTominay, ma Provedel intercetta. Dall’altro lato del campo, risponde Isaksen con un’iniziativa personale, che necessita dell’intervento di Meret. La gara si indirizza verso una placidità tattica, squartata dal lampo della punizione di Kvaratskhelia allo scadere della prima frazione. Nella ripresa colpiti due legni, uno per parte: prima Dele-Bashiru che, dopo aver recuperato palla su Lobotka, scarica tutta la sua potenza sulla traversa; poi, Anguissa sugli sviluppi di corner. Al 78’, rompe l’equilibrio Isaksen, che servito da un’apertura panoramica di Noslin, salta Oliveira e trafigge Meret, per il vantaggio laziale. La reazione partenopea è tutta in potenziali occasioni da rete ben gestite dalla retroguardia biancoceleste.
Il punto Della Pietra
Nel giro di tre giorni, la Lazio rifila due ganci destri alle ambizioni del Napoli prima eliminando gli azzurri dalla Coppa Italia, e successivamente, costandogli il primo posto in favore dell’Atalanta, grazie alla terza vittoria consecutiva al Maradona.
Il Napoli si schiera con il canonico 4-3-3 fluido di mister Conte, che ritrova gli undici titolari dopo la parentesi del giovedì di Coppa, riposizionando in panchina il positivo Simeone. Mister Baroni, invece, propone un 4-2-3-1, in cui deve fare a meno dello squalificato Rovella, e relega in panca Noslin e Pedro, che avevano deciso il match ad eliminazione diretta, con il poker offensivo composto da Isaksen, Dia e Zaccagni alle spalle del Taty Castellanos. Per le Aquile è fondamentale in fase di costruzione la posizione di Guendouzi che si abbassa a ricevere palla, mentre Dele-Bashiru si alza a comporre una linea da 4 pronta ad aggredire la metà campo avversaria. In fase di non possesso, i biancocelesti provano ad ingabbiare Lobotka, fulcro del gioco partenopeo, con il Taty a coprire la linea di passaggio e Dia e Guendouzi a tampinare i movimenti del giocatore slovacco.
La prima frazione di gioco è caratterizzata da un ritmo blando con improvvise accelerazioni e da uno studio tattico esasperato. Nella ripresa, la Lazio accetta il palleggio del Napoli alternando una pressione alta e un atteggiamento più guardingo che possa dare strada al contropiede, su cui arriva la rete di Isaksen per il vantaggio laziale.
Opaca prestazione in casa Napoli caratterizzata da una produzione offensiva scarna: la Lazio lascia gli esterni al Napoli e protegge l’area riempita male dagli azzurri, che sono sempre costretti al cross. Ma il Napoli ormai fatica a trovare una chiara costruzione di gioco: nelle prime gare, la soluzione preferita era la palla diretta su Lukaku, ma le partite con Atalanta e Inter hanno messo in evidenza tutti i limiti di questo sistema. Dalla gara con la Roma, il Napoli cerca con intensità gli esterni e le zone intermedie che si vengono a creare con gli inserimenti dei terzini. Ecco, la Lazio sfrutta proprio questa ricerca ossessiva delle ali per isolare Kvaratskhelia contro Isaksen, che si sacrifica tanto nella fase di copertura comportandosi quasi da quinto di difesa, e Politano contro Nuno Tavares, mentre i difensori coprono la porta e la presenza di Lukaku. Basta ispirarsi al finto quinto a tutta fascia sullo stile di Politano per mandare in tilt tutto il sistema azzurro.
Vittoria carica di personalità e di consapevolezza per la Lazio, che continua la sua rincorsa quasi perfetta delle ultime giornate, con il solo intoppo della sconfitta di Parma, e si candida fortemente per un posto nella prossima UEFA Champions League.
Pagelle
Isaksen 7.5: MVP per distacco: partita di corsa e di sacrificio. Si abbassa a dare manforte a Marusic contro un cliente scomodo come Kvaratskhelia. Griffa la sua gara con il gol vittoria: la ciliegina sulla torta in una serata fantastica per lui.
Conte 5: Esce massacrato dal doppio confronto con Baroni sia con i titolari che con la squadra-B. Il tecnico laziale gli nasconde il jolly, che cala nella sfida di campionato, ma il buon Antonio non riesce trovare alternativa ad un modo prevedibile di attaccare. La media tra le due sfide non è da allenatore top.
Lukaku 5: La stampa, il web e il tifo non gli lesinano critiche, anche dure, ma è lasciato da solo a combattere contro i mulini a vento. Prova ad addomesticare qualche buon pallone, ma dagli esterni arriva ben poco di giocabile.
Arbitro
Colombo 5: La gara è accesa e i duelli sono a tutto campo, ma il fischietto di Como è volubile nel suo metro di giudizio e aggiunge qualche errore nella gestione dei cartellini.
Non vede due tocchi di mano nel giro di 1′: prima Rrhamani a centrocampo, poi Tavares al limite dell’area. Manca un giallo a Di Lorenzo per un’entrata scomposta su Dia, e un giallo a Marusic per aver travolto Kvaratskhelia all’ingresso in area di rigore. Doppio errore nel contatto Anguissa-Castellanos: non applica il vantaggio con Politano pronto ad entrare in area dal lato corto, ma applica un giallo furbetto a Castellanos per un semplice fallo di gioco con l’avversario girato e lontano dal bersaglio. Corretto lasciar proseguire su Zaccagni-Di Lorenzo: la maglia del 22 azzurro si allunga, ma è troppo lieve per un penalty e il capitano partenopeo accentua la caduta.
Nola, 9 dicembre 2024