sab 23 NOVEMBRE 2024 ore 10.44
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Ritrovarsi
di Giovanni Della Pietra

Un buon Napoli trova solo il pari

primaParafrasando un coro da stadio, di domenica, ma alle 18, il Napoli affronta la Roma allo stadio Diego Armando Maradona, in quello che viene denominato Il Derby del Sole. Il match si conclude con un pareggio, con il risultato di 2-2, con un penalty per parte, siglati da Paulo Dybala e Victor Osimhen. Completano le marcature il gol fortunoso di Mathias Oliveira e la rete del decisivo pareggio di Tammy Abraham.
Il Napoli con l’ennesimo pareggio dell’era Calzona, rischia di abbandonare la zona Europa, mentre la Roma mette in cascina un ulteriore punto fondamentale nella lotta per il quinto posto.

Preview del match
Per salvare una disastrosa stagione, il Napoli deve ancorarsi alle posizioni che consentirebbero la qualificazione alle competizioni europee per la prossima stagione. Tale obiettivo non è un’utopia, essendo il Napoli 8°, ma con la Fiorentina alle calcagna (e con una partita in meno). I partenopei rischiano quindi di stabilire un nuovo record negativo per il distacco dalla prima in classifica per una squadra Campione d’Italia in carica: lo svantaggio record per i vincenti uscenti dello Scudetto è di 38 punti, gli azzurri sono a 37 punti dall’Inter capolista – e già19 successore nell’Albo d’oro.
Per evitare quest’onta, il Napoli dovrà ribaltare il proprio trend avendo centrato la vittoria una sola volta nelle ultime 7 partite disputate (2-4 contro il Monza). Completano il computo 3 pareggi e ben 3 sconfitte. Tuttavia, i risultati non migliorano al Maradona, dove il Napoli presenta il 12° rendimento interno di tutta la Serie A, avendo messo in cascina solamente 23 punti dei 49 conquistati in questa stagione. Nell’era di Francesco Calzona, tra le mura amiche, gli azzurri hanno messo a referto 2 pareggi, 1 sconfitta con un sonore 0-3 dall’Atalanta, e una sola vittoria frutto del 2-1 ai danni della Juventus.
Di certo, per i risultati ottenuti in questo campionato, il Napoli non deve ringraziare la sua difesa: dato che la squadra azzurra subisce rete consecutivamente da 12 match e solamente due volte nella sua storia ha fatto peggio – più recentemente nel 1998.
Sul versante giallorosso della montagna, la Roma proverà a consolidare la 5° posizione, frutto di un cambio in panchina che ha portato 29 punti in 13 partite e a risalire la graduatoria, acciuffando una posizione, che in virtù dei risultati UEFA in quest’annata, significa qualificazione alla prossima UEFA Champions League. Se da un lato la Roma è reduce dalla cocente sconfitta in casa contro il Bologna (1-3), dall’altro lato i giallorossi hanno messo a referto un filotto di risultati utili in cui rientrano il vittorioso Derby della Capitale (1-0), la qualificazione alle semifinali di Europa League ottenuta ai danni del Milan e i 18’ vittoriosi contro l’Udinese che sono valsi 3 punti insperati.
18Negli scontri diretti al Maradona, il Napoli è rimasto imbattuto in ciascuna delle ultime 5 gare interne contro la Roma (3V, 2N), con l’ultimo precedente all’ex San Paolo, conclusosi per 2-1 nell’annata iridata per gli azzurri. L’incontro a campi invertiti di questo campionato, svoltosi ha dicembre 2023, ha visto i giallorossi vittoriosi per 2-0, mettendo così fine ad un digiuno contro i partenopei che si estendeva da 7 gare (2N, 5S). Le sfide tra Roma e Napoli viaggiano sempre su un sottile equilibrio: infatti, 6 delle ultime 7 reti tra queste due franchigie sono state realizzate dopo il 75’ minuto (fa eccezione solamente la rete del provvisorio vantaggio di Victor Osimhen nel 2-1 del campionato 2022/23), comprese le due reti del match di andata.
Finiscono sotto i riflettori Matteo Politano, tra le file partenopee, e l’esterno giallorosso Stephan El Shaarawy. L’esterno azzurro ha siglato contro la Roma la sua prima rete in Serie A – il 20 settembre 2015, quando vestiva la maglia del Sassuolo – e ha preso parte a 6 reti contro i giallorossi, frutto di 2 reti e 4 assist, e contro nessuna avversaria ha fatto meglio (a pari contro Genoa, Milan e Hellas Verona).
Per quanto riguarda, l’esterno giallorosso ha segnato ben 5 reti nelle sue ultime 6 gare in Serie A contro il Napoli al Diego Armando Maradona: nessuno ha fatto meglio nell’era dei tre punti (dal 1994/95).

La partita
Nel percorso di avvicinamento al match del Maradona, il Napoli recupera gli indisponibili della gara contro l’Empoli, ma perde per infortunio il centrocampista Piotr Zielinski, alle prese con un problema al gastrocnemio mediale sinistro. Dato 17l’infortunio del polacco, il coach azzurro Francesco Calzona propone lo svedese Lens Cajuste per completare la cerniera di centrocampo con Frank Zambo Anguissa e Stanislav Lobotka. Il tecnico azzurro ritrova quindi Amir Rrhamani al centro della difesa e re-inserisce il rientrante Mati Oliveira sulla corsia di sinistra, preferendolo a Mario Rui. Completano il canonico 4-3-3 del mister dell’attuale CT della Slovacchia, Matteo Politano e Khvicha Kvaratskhelia che agiscono ai lati del cannoniere Victor Osimhen.
In casa Roma, invece, Daniele De Rossi deve fare i conti con un’emergenza legata al reparto difensivo, dove mancano Diego Llorente, che deve scontare una giornata di squalifica, e Chris Smalling, alle prese con un infortunio all’inguine. Non appaiono nella lista dei convocati anche il centrocampista argentino Leandro Paredes, anche lui fuori per somma di ammonizioni, e il centravanti belga Romelu Lukaku per un infortunio muscolare accusato nella semifinale di ritorno di Europa League contro il Milan. In sostituzione di quest’ultimo viene schierato l’attaccante iraniano Sardar Azmoun al centro del tridente, con Paulo Dybala e Stephan El Shaarawy a muoversi ai suoi lati. Ritorna nella formazione titolare Evan Ndicka, dopo il malore che qualche settimana fa aveva tenuto in apprensione tutto il mondo del calcio. Completa il 4-3-3 di DDR, la diga di centrocampo costituita da Bryan Cristante, Lorenzo Pellegrini e Edoardo Bove, quest’ultimo al posto di Paredes.
16La prima frazione di gioco inizia con ritmi bassi e giocata su una scacchiera con Lobotka che in fase di possesso giallo rossa si alza in pressione su Cristante, mentre quando è il Napoli a governare la palla Lorenzo Pellegrini gli si appiccica addosso come un’ombra. Il Napoli, con le sue palle in verticale, riesce a rompere le due linee strette che la Roma ha impostato per non consentire la libera manovra agli azzurri: l’esempio lampante si ha al 35’, quando su un rinvio di Meret, Osimhen va a spizzare la palla e a liberare Anguissa, che però controlla male con Svilar che gli copre bene lo specchio della porta e, quindi, il centrocampista camerunense è costretto ad anticipare il tiro e colpisce male.
Uno Svilar sugli scudi impedisce il vantaggio agli azzurri con un grande intervento quando, al 39’, Kvaratskhelia recupera palla al limite dell’area e lascia partire un tiro a giro su cui il portiere giallorosso arriva con la mano di richiamo.
Le statistiche narrano di una prima frazione di gioco a favore degli azzurri con 14 tiri azzurri contro i 3 della Roma, sintomo che quando la squadra della Capitale recupera palla mantiene un possesso alquanto sterile.
Anche nella ripresa, il Napoli prova a partire forte con l’occasione che capita sui piedi di Lobotka, che scambia con Politano al limite dell’area di rigore, e si libera al tiro. Ma è ancora Svilar ad impedirgli la gioia del gol.
Primo turning point del match è al mintuo 58’: Kristensen colpisce un pallone di testa in area, su cui si fionda Azmoun, ma nel contrasto con Juan Jesus viene colpito al piede e l’arbitro Sozza segnala il penalty in favore dei giallorossi. Dybala pennella un rigore chirurgico alla destra di Meret per il provvisorio vantaggio romanista.
Il Napoli prova a recuperare campo e verve offensiva: al minuto 63, Oliveira recupera palla nella metà campo offensiva degli azzurri e tenta un tiro velleitario, che però diventa imparabile con la deviazione di Kristensen, per il pareggio 15immediato degli azzurri.
Da qui in poi, il match si stappa completamente, con azioni potenziali da una parte e dall’altra: al colpo di testa di Osimhen che sfiora l’angolino, risponde il tiro dal limite dell’area di Pellegrini su cui interviene Meret.
Al 72’, il subentrato Cyril Ngonge serve in profondità Osimhen, che sgasando lascia sul posto Mancini, per liberare il tiro, a cui si oppone nuovamente Svilar.
Altra sliding door della partita: Kvaratskhelia punta Renato Sanches, che da terra contende la palla al georgiano, ma lo colpisce all’altezza del ginocchio. L’arbitro lascia proseguire, ma viene richiamato all’OFR dal VAR, per concedere il calcio di rigore agli azzurri. Victor Osimhen non sbaglia il penalty e porta in vantaggio la propria squadra.
Al minuto 88’, viene ripristinato l’equilibrio quando su un calcio d’angolo battuto da Paulo Dybala, Evan Ndicka prolunga, e Tammy Abraham – subentrato ad Azmoun – colpisce di testa da pochi metri e completa rete del pari (2-2).
L’immagine conclusiva è un Napoli arrembante che prova a riconquistarsi la partita in un Maradona ammutolito.

Il punto Della Pietra
14Napoli – Roma è una sfida che vive di fiammate e di profondi discorsi psicologici interni che caratterizzano l’andamento della partita.
Il Napoli, reduce dal ritiro di Caserta, si presenta in maniera più cauta coprendosi in fase di non possesso con una linea a 5 di centrocampo, andandosi a occupare lo spazio alle spalle delle mezz’ali. La Roma, invece, si difende con due linee molto strette che lascia poco spazio alle iniziative partenopee. Il match viaggia su ritmi bassi, soprattutto nella prima frazione di gioco, ma il Napoli riesce ad avere comunque le sue opportunità, seppur principalmente potenziali. La sensazione è di una squadra che esegue i corretti movimenti, ma non riesce a trovare la giocata che svolti il match, con un problema principalmente di natura mentale. Ma la partita si stappa nella ripresa, quando Juan Jesus atterra in area Azmoun, e Paulo Dybala trasforma il conseguente penalty per il provvisorio 0-1. Il Napoli sembra non avere la forza mentale per reagire e pare aver perso la sua verve offensiva, ma proprio quando tutto sembrava essere perso per la squadra azzurra, un tiro velleitario di Oliveira, condito da una deviazione di Kristensen, diventa letale per Svilar, portando il match su un ritrovato equilibrio. La partita si trasforma in un match di pugilato dove ognuno dei contendenti batte un colpo, ma è il Napoli ad avere le maggiori opportunità di rompere il pareggio in un Maradona ospite di un clima tutt’altro che amichevole per gli4 azzurri. Il fallo di Renato Sanchez su Kvaratskhelia concede una chance dagli undici metri agli azzurri, che Victor Osimhen non sbaglia, suscitando il boato dei tifosi azzurri. La Roma prova a riaffacciarsi in avanti e al Napoli sembra venire il braccino, con l’inserimento dell’incolpevole Ostigard a dimostrare l’importanza del risultato in bilico. Sugli sviluppi di calcio d’angolo, Abraham riesce ad acciuffare il pareggio, ristabilendo la parità e glaciando il Maradona.
Forse uno dei migliori Napoli della stagione nel primo tempo: non subisce praticamente nulla, ma non riesce a toccare la stoccata decisiva. Nella ripresa, una Roma appassita aggancia un pari che può valere oro in chiave Champions League.

Classifica di giornata
Primi verdetti in Serie A: l’Inter con la vittoria del Derby conquista il suo 20° scudetto con 5 giornate di anticipo e festeggia battendo il Torino per 2-0. Dall’altro capo della classifica, la sconfitta della Salernitana per 3-0 allo Stirpe di 13Frosinone, costa la retrocessione in Serie B. Con il pareggio odierno (2-2), il Napoli si ritrova al 9° posto, fuori dalle competizioni europee, superato dalla Fiorentina che batte con un roboante 5-1 il Sassuolo. Nelle zone alte di classifica, dove si lotta per la zona Champions League, la Lazio batte l’Hellas Verona (1-0), l’Atalanta sconfigge l’Empoli al Gewiss Stadium (2-0), Roma e Bologna si fermano sul pari rispettivamente contro Napoli (2-2) e Udinese (1-1). Il big match di giornata tra Juventus e Milan, valido per la bagarre per il secondo posto, termina sul pari a reti bianche. Nella parte rovente di classifica, il Sassuolo e Udinese sono ancora immischiati nella zona retrocessione, mentre con la vittoria contro la Salernitana ne esce il Frosinone (3-0). Il Lecce prova ad allontanarsi dalla battaglia per la permanenza nella massima serie, aggiungendo un altro punticino, frutto del pareggio contro il Monza (1-1). Completa la 34° giornata di Serie A, il Monday Night Genoa-Cagliari.

Pagelle
12Napoli: Meret 6; Di Lorenzo 6, Rrahmani 6.5, Juan Jesus 4.5, Olivera 6.5; Anguissa 6, Lobotka 6.5, Cajuste 6 (69′ Traoré s.v., 89′ Ostigard s.v.); Politano 6 (70′ Ngonge 6), Osimhen 7, Kvaratskhelia 6.5 (86′ Raspadori s.v.). Allenatore: Calzona 6

Roma: Svilar 7.5; Kristensen 6 (86′ Baldanzi s.v.), Mancini 5.5, Ndicka 6.5, Spinazzola 6; Bove 5.5 (69′ Sanches 5), Cristante 6, Pellegrini 5.5; Dybala 6.5, Azmoun 6 (69′ Abraham 6.5), El Shaarawy 5.5 (61′ Angeliño 5). Allenatore: De Rossi 5.5

I migliori
Osimhen 7: Lotta, strappa e trova profondità. Avrebbe meritato il gol su azione, ma lo trova su rigore. Uno studio evidenzia che solo il 10% dei tifosi azzurri ha guardato volontariamente il suo penalty: non sarà proprio il suo forte.

Svilar 7.5: Trova una nuova prestazione maiuscola: salva il risultato in diverse occasioni. La Roma trova un tesoro in casa sua, che le consegna punti importanti per la Champions.
Kvaratskhelia 6.5: Ritorna ad illuminare il Maradona con giocate sontuose – chiedere a Cristante e Bove per conferma. Non si lascia pregare per rincorse difensive e chiusure da 4-5-1.11
Ndicka 6.5: Chiude un paio di volte in maniera decisiva su Osimhen, ma deve rincorrere il nigeriano anche in maniera affannosa. Griffa la partita con l’assist per il 2-2.
Lobotka 6.5: Meno nel vivo del gioco rispetto al solito, perché il Napoli predilige vie verticali, ma gioca palloni sempre nel modo corretto e recupera innumerevoli possessi.

I peggiori
Juan Jesus 4.5: Concede il penalty giallorosso ad un Azmoun fino a lì innocuo. Colpevole anche nella rete del pareggio decisivo, perdendo la marcatura di Abraham. Come se non bastasse, si divora anche la rete del provvisorio vantaggio alzando un tap-in sopra la traversa.
Renato Sanches 5: Incide poco nel match, ma finisce nella cronaca della partita concedendo un penalty evitabile su Kvaratskhelia.
Bove 5.5: Volenteroso come al solito, ma dalle sue parti gravita un Kvaratskhelia propositivo.

Arbitro
9Sozza 6: Partita dai ritmi bassi, e questo facilita i compiti della gestione della partita. Al 58′, corretta la decisione nella concessione del rigore per la Roma: Azmoun controlla, e Juan Jesus impatta sul suo piede. Al 82′, Kvaratskhelia e Renato Sanches combattono per la conquista del pallone: il portoghese colpisce Kvara all’altezza del ginocchio. Il VAR salva l’arbitro che non aveva concesso il penalty. Al minuto 88, sul colpo di testa di Abraham il guardalinee segnala il fuorigioco dell’attaccante inglese, ma il VAR con un overrule cambia la decisione dell’assistente: infatti il tacco di Di Lorenzo tiene in gioco il goleador giallorosso. Strafalcione del match quando nel primo tempo regala una punizione dalla trequarti campo su un contrasto inesistente tra Politano e Cristante.

Nola, 29 aprile 2024