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Rapporto Consob. Le famiglie italiane ed il risparmio.
di Tina Pollice

Il rapporto Consob ” L’approccio alla finanza ed agli investimenti delle famiglie italiane”, pubblicato il 22 ottobre dall’Authority di borsa, sfata un mito, quello del risparmio: gli italiani risparmiano meno della media europea, la ricchezza privata resta stabile e si è tra i più virtuosi rispetto all’indebitamento. Diffidiamo degli investimenti, soltanto una persona su tre possiede un prodotto finanziario. La ricchezza netta delle famiglie italiane rimane stabile sui livelli del 2012, mentre il tasso di risparmio lordo (rispetto al reddito disponibile) continua a calare ed ad attestarsi al di sotto della media dell’area euro : a fine 2017 risultava pari al 9,7% a fronte dell’11,8% della media dell’Eurozona (nel 2004 aveva raggiunto il 15% superando la media area euro di un punto percentuale). Il Rapporto fornisce evidenze in merito a livello di conoscenze finanziarie, abitudini di investimento e domanda di consulenza finanziaria delle famiglie italiane. Sono stati raccolti dati relativi ad un campione di 1601 individui rappresentativo dei decisori finanziari italiani. E’ articolato in più sezioni. La prima sezione illustra i macro-trend di ricchezza e risparmio delle famiglie; la seconda delinea le caratteristiche socio demografiche e attitudini individuali del campione; la terza esplora competenze finanziarie e attitudine verso il rischio dei decisori finanziari; la quarta sezione è dedicata alle abitudini di financial control (pianificazione finanziaria, gestione del budget familiare, indebitamento e risparmio); la quinta e la sesta indagano, rispettivamente, le scelte d’investimento più diffuse e la domanda di consulenza finanziaria da parte degli individui intervistati. Il Focus del Rapporto 2018 è dedicato alle intenzioni di accrescere la cultura finanziaria e di monitorare il bilancio familiare. “Secondo Consob per migliorare il rapporto degli italiani con la finanza è importante agire anche sulle attitudini. Rispetto alle rilevazioni precedenti, l’indagine Consob rileva alcuni tratti individuali che possono svolgere un ruolo nell’attitudine degli individui verso le decisioni economico-finanziarie. In particolare, sulla base delle auto-valutazioni degli intervistati è possibile affermare che il 36% ha una elevata preferenza per le informazioni in formato numerico; il 40% si definisce molto incline ad attività cognitive impegnative; il 47% ha un livello elevato di auto-efficacia (relativa alle percezioni della propria capacità di gestire gli eventi in modo efficace per il raggiungimento dell’obiettivo prefissato); il 24% mostrerebbe un’elevata capacità di auto-controllo. Tali tratti, insieme ad ansia finanziaria, propensione verso l’ottimismo (elevato per 28% del campione) e la fiducia negli altri (elevata per il 30% del campione) si associano a certe caratteristiche socio-demografiche nonché a conoscenze e comportamenti finanziari”. Le famiglie intervistate risparmiano in modo regolare (soprattutto per motivi precauzionali) in meno del 40% dei casi e in modo occasionale nel 36% dei casi; il 25% non accantona nulla, soprattutto per vincoli di bilancio. In generale, il risparmio regolare è più frequente tra i soggetti più abbienti; rilevano tuttavia anche le conoscenze finanziarie e le competenze percepite, l’abitudine a pianificare e talune inclinazioni. Gli investimenti etici e socialmente responsabili (SRI) sono ancora poco conosciuti e poco attrattivi: più del 60% degli intervistati dichiara di non averne mai sentito parlare e meno di un terzo manifesta interesse dopo essere stato informato degli elementi che in astratto li qualificano.

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Napoli, 23 ottobre 2018