Quality of Government Index
Quality of Government Index
Studio europeo sulla qualità delle pubbliche amministrazioni
di Tina Pollice
Grado di imparzialità nell’esercizio delle funzioni pubbliche, livello della corruzione e qualità nell’erogazione dei servizi pubblici. Sono queste le tre dimensioni di analisi alla base del Quality of Government Index (EQI), l’indice europeo di qualità del governo sviluppato dal Quality of Government Institute dell’Università di Göteborg con il contributo della Commissione europea.
Lo studio pubblicato qualche settimana fa, rappresenta la più grande indagine condotta per misurare la fiducia dei cittadini nei riguardi delle istituzioni, ed è parte integrante dell’ottavo rapporto sulla coesione stilato dalla Commissione Europea.
I ricercatori svedesi, attraverso la somministrazione di questionari composti da 19 domande, hanno raccolto le opinioni di 129mila persone residenti in 208 divisioni amministrative dei 27 stati membri dell’Eu.
I dati raccolti rivelano come la realtà dei servizi pubblici campani sia permeata dal malcostume della “mazzetta”. Purtroppo la Campania è al primo posto in Italia per corruzione percepita ed al sesto in Europa. Nello specifico al 9,3% delle persone intervistate in Campania è stato chiesto di corrompere gli operatori sanitari o i medici. Un dato doppio rispetto alla media italiana (4,6%) e di 3 punti superiori a quella europea (6,2%). Le mazzette nella nostra regione non si limitano solo alla sanità. Fenomeni corruttivi sono stati denunciati ed evidenziati anche nel mondo dell’istruzione.
Dallo studio dell’Università svedese emerge che i cittadini campani non credono affatto nell’imparzialità delle istituzioni, nei processi elettorali e democratici e valutano la qualità dei servizi pubblici negativa.
Sono sfiduciati nei confronti della pubblica amministrazione e convinti di dover ricorrere alla corruzione per ottenere prestazioni che invece dovrebbero essere garantite. L’indice di valutazione della qualità dei servizi campani è il sesto più basso di Europa e quello dell’imparzialità è il settimo peggiore di tutti i 208 calcolati collocando la Campania al terzultimo posto nella classifica europea per qualità delle amministrazioni pubbliche. L’indice Eqi calcolato per la nostra regione è lontanissimo da quello registrato per la regione finlandese dell’Aland, che guida la classifica, ma, anche da altre regioni meridionali quali Puglia e Basilicata.
Per capire le origini della corruzione, i ricercatori svedesi intrecciano i dati raccolti con quelli che descrivono le condizioni economiche generali. In Campania oltre il 40% della popolazione è a rischio povertà o esclusione sociale; l’occupazione è di gran lunga inferiore alla media nazionale ed europea; l’utilizzo di Internet per accedere ai servizi pubblici, fattore che garantirebbe processi meno permeabili alla corruzione, è minimo; il costo per aprire nuove attività supera di tre volte la media europea. Questo ambiente economico diventa un terreno di coltura fertile per la corruzione. Un habitat naturale nel quale la scorciatoia della “mazzetta” è sempre la strada più comoda trasformando i diritti in meri beni da acquistare.
Napoli, 16 febbraio 2022