gio 12 DICEMBRE 2024 ore 00.42
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Primo round
DI Giovanni Della Pietra

Allo Stadio Olimpico di Roma è Lazio – Napoli, valido per gli ottavi di finale di Coppa Italia Frecciarossa, con i padroni di casa che si impongono per 3-1, grazie alla tripletta di Noslin a cui risponde il solo Simeone. I biancocelesti, quindi, strappano il pass per i quarti insieme a Bologna, Empoli, Milan ed attendono la vincente di Inter – Udinese.

Highlights
1Una Lazio ferita si riversa nella metà campo del Napoli e dopo 19’, su un imbucata di Hysaj per Pedro, trova il penalty per l’intervento scomposto di Caprile, ma il portiere azzurro ipnotizza Zaccagni dal dischetto. Poco importa, perché una decina di minuti dopo, i biancocelesti trovano il vantaggio con la testa di Noslin che trasforma in oro la sponda di Gigot sugli sviluppi di corner. Il Napoli risponde con una conclusione di Neres, su cui Mandas e Patric non sono perfetti, e allora Simeone insacca per l’1-1. Nel botta e risposta, la Lazio trova nuovamente il vantaggio con il cross di Zaccagni per Pedro che libera Noslin, su una pericolosa palla persa da Raspadori. Dall’altro lato del campo, Neres e Folorunsho liberano al tiro Simeone, ma Mandas questa volta risponde presente. Ad un primo tempo combattuto, risponde una scialba ripresa in termini di occasioni: oltre alla rete del definitivo 3-1, da cross di Zaccagni per il colpo di testa di Noslin, ci sono solo un paio di conclusioni di matrice laziale, con Lazzari e Isaksen.

Il punto Della Pietra
Per un bizzarro scherzo del calendario, Lazio e Napoli si ritroveranno faccia a faccia due volte in quattro giorni, affrontandosi prima in Coppa Italia e poi in campionato. Il primo round, quello che si gioca allo Stadio Olimpico di Roma, se lo aggiudica la Lazio senza appello.
Mettiamo ordine: si affrontano una squadra in cerca di risposte dopo la sconfitta inferta dal Parma – la Lazio – e una squadra in cerca di valutazioni (così dice mister Conte), come il Napoli. Baroni schiera la Lazio con il collaudato 4-2-3-1, lasciando a riposo qualche calciatore, che ha spartito le energie tra Serie A e UEFA Europa League, lasciando comunque un’ossatura importante fatta di titolari e comprimari e dando fiducia a Noslin, in un periodo complicato. Il Napoli scende in campo in maniera speculare, ma Antonio Conte rivoluziona l’undici titolare cambiando tutti gli effettivi rispetto alla gara di Torino. Di tattico in questa partita c’è davvero poco: da un lato, Pedro su Gilmour per oscurare la costruzione del Napoli; dall’altro, l’esperimento di Jack Raspadori che si muove alle spalle di Simeone, ma in fase di non possesso si comporta da mezz’ala: inutile dire che l’esperimento è fallito miseramente.
Sul campo, una Lazio ferita parte all’attacco con un forcing offensivo, che il Napoli-B prova a contenere senza trovare mai uscite. L’aggressione delle Aquile conduce subito ad un penalty per l’intervento di Caprile su Pedro, sventato poi dallo stesso portiere azzurro. Gli azzurri non riescono a sfruttare la defaillance laziale, e la pressione dei biancocelesti diventa ancora più oppressiva, fino a trovare il gol del vantaggio firmato Noslin. Una reazione fulminea ed estemporanea del 2Napoli conduce all’1-1 di Simeone, ma il copione non muta: la Lazio attacca e il Napoli difende e poco prima dell’intervallo su una palla sanguinosa persa da Raspadori, la Lazio trova il 2-1.
Nella ripresa, in una prima fase la Lazio pressa alta con tre uomini per impedire la costruzione a tre del Napoli, portando anche al gol del 3-1 con la tripletta di Noslin. In un secondo momento, gli aquilotti aspettano bassi, con un 4-5-1, annullando la profondità per gli esterni azzurri. A nulla serve l’innesto dei titolari a risultato già compromesso.
La Lazio continua il suo avvio di stagione positivo e continua a combattere a spron battuto su tutti i fronti in cui è impegnata, ottenendo per il 14° anno consecutivo l’accesso ai quarti di finale di Coppa Italia.
In casa Napoli, si lascia andare con facilità uno dei due obiettivi stagionali. Inutile accusare i singoli di una prestazione mediocre, quando è il contesto a non funzionare con calciatori che non hanno mai condiviso il campo. Emblematica è l’imprecisione di Caprile a 57′, dettata da mancanza di comunicazione tipica di una squadra casualmente assemblata, che rischia di esporre il Napoli a rischi inutili e il portiere azzurro a figuracce.

Pagelle
Conte 4: “Es tu colpa” avrebbe esordito El Pipita Higuain: Conte stravolge una squadra cambiando 11 titolari su 11. Squadra priva di meccanismi e priva di idee con un’unica uscita continua su Neres. Tardivo nei cambi, con i titolari che entrano quando il risultato e la prestazione sono già compromessi, ma evidentemente era più importante il minutaggio dei panchinari, che il prosieguo in Coppa Italia. Ah dimenticavo, Zerbin terzino…
Pedro 7: Quel colpo di tacco a smarcare Noslin è una gioia per gli occhi. Oltre alla qualità, anche corsa e tattica: esclude Gilmour dalla partita.
Neres-Simeone 6: Sono la luce nell’oblio. Tra i meccanismi che non ci sono, trovano la qualità per creare qualche sortita offensiva, ma di palle giocabili ne arrivano davvero poche.

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Arbitro
Pairetto 5: Partita dai ritmi contenuti e allora il fischietto di Nichelino lascia andare il gioco, ma si fa prendere un po’ la mano. Manca un giallo a Ngonge per una gomitata scomposta su Zaccagni all’alba del match, ma la volontà di giocare la palla del calciatore partenopeo esclude la condotta violenta.
Permaloso sulle proteste dei biancocelesti, punite in entrambi i casi con l’ammonizione, ma le lamentele sia di Zaccagni che di Hysaj sembravano più che ragionevoli. Corretto assegnare il penalty per l’intervento di Caprile su Pedro.

Nola, 5 dicembre 2024

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