Nel nome di Diego: Capitolo I. Giovanni Della Pietra. Nola
Nel nome di Diego: Capitolo I
di Giovanni Della Pietra
Parità e tutto rinviato al Montjuïc
Da Nyon al Maradona, il Fato mette la sua mano affinché Napoli e Barcellona si affrontino nello stadio intitolato al Pibe de Oro, per la prima volta sul palcoscenico più importante della Champions League dal 2020 (era già successo nei play-off di Europa League il 24 Febbraio 2022). Nella casa del Diez, i numeri 9 decidono la partita: nella ripresa Victor Osimhen risponde a Robert Lewandowski, stabilendo il risultato di 1-1. Per la qualificazione ai quarti di finale è tutto rinviato al 12 marzo, data in cui Barcellona – Napoli si giocherà al Montjuic.
Preview del match
Il Napoli, in una delle settimane più turbolente della sua annata, con l’avvicendamento in panchina di Walter Mazzarri sostituito dal nuovo coach Francesco Calzona, si ritrova ad affrontare la partita che può dare un senso ad una stagione molto complicata. La squadra partenopea giunge ai quarti di finale di Champions League essendosi qualificata come seconda nel Girone C alle spalle del Real Madrid, in cui erano presenti anche Sporting Braga e Union Berlino, con un totale di 3 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte, entrambe contro i Blancos. Il Napoli 9° in classifica in campionato ed eliminato in Coppa Italia dal Frosinone, si avvicina al match del Maradona con un ruolino di marcia tutt’altro che invidiabile: 1 vittoria, 2 pareggi e 2 sconfitte nelle ultime 5 in tutte le competizioni, compresa la finale di Supercoppa persa con l’Inter in quel di Riyadh. Come consolazione, la squadra napoletana si aggrappa alla sua storia recente: nelle ultime 16 partite in Champions League giocate in casa, solamente il Real Madrid è riuscito a violare il Maradona (2-3).
Se il Napoli piange, il Barcellona non ride: 3° in campionato a -8 dal Real Madrid capolista e fuori dalla Copa del Rey per mano dell’Athletic Bilbao. I dati raccontano di un Barça che, nelle ultime cinque partite disputate in tutte le competizioni, ha raccolto 3 vittorie, 1 pareggio ed una sconfitta; i fatti, invece, ci mostrano una squadra blaugrana andata in difficoltà di risultato e di prestazione sia contro il Granada (3-3 acciuffato al 80’) sia contro il Celta Vigo (1-2 guadagnato al 97’ su calcio di rigore), squadre che in Liga non occupano gli alti ranghi della classifica. Il cammino dei blaugrana nella UEFA Champions League di quest’anno passa per il primo posto nel girone H, con 4 vittorie e 2 sconfitte (causate da Shakhtar Donetsk e Anversa), a 12 punti pari con il Porto.
I precedenti tra le due squadre sorridono ai catalani che affrontano i partenopei per la terza volta negli ultimi 5 anni nella fase ad eliminazione diretta di una competizione europea: il testa a testa più recente è datato Febbraio 2022 nei play-off di Europa League, in cui il Barcellona si impose con un totale di 5-3. Il Napoli non è riuscito mai a battere il Barcellona nelle precedenti sfide europee ufficiali.
La partita
Il Napoli, allenato da Francesco Calzona, per il match del Maradona deve fare a meno di Cyril Ngonge, autore del gol del pareggio contro il Genoa, per un infortunio muscolare; e vede il centrocampo ridotto all’osso per le assenze scelte di Piotr Zielinski, al centro di una querelle di mercato, Diego Demme e Leander Dendoncker fuori dalla lista UEFA. Il neo-allenatore azzurro così ritrova l’identitario 4-3-3 del Napoli: con Oliveira che la spunta su Mario Rui e Mazzocchi, e Cajuste preferito all’ivoriano Hamed Junior Traorè, impegnato dal 1’ contro il Genoa dopo un anno e mezzo di inattività. Ritorna tra le fila dei titolari Victor Osimhen, a chiudere il tridente con Matteo Politano e Khvicha Kvaratskhelia.
In casa blaugrana, l’allenatore Xavi Hernandez non trova tra gli arruolabili il terzino Marcos Alonso, il collega Balde, il baby fenomeno Gavi e il tuttofare offensivo Ferran Torres. Sulla carta, l’allenatore spagnolo risponde con lo stesso modulo: spostando Gündogan a giocare tra le linee ed inserendo Christensen in mezzo al centrocampo e in fase offensiva preferendo il giovane Pedri al più navigato Joao Felix, diffidato, in vista della partita di ritorno.
I primi 30’ minuti di partita parlano solamente catalano: il Barcellona riesce a creare numerose azioni da rete che non si tramutano in marcature per diversi grandi interventi del portiere Alex Meret. Al 7’ il giovanissimo Yamal prova ad impensierire il portiere azzurro con un tiro dalla media distanza. L’azione più pericolosa della prima frazione di gioco, la crea Joao Cancelo, al minuto 21, andando sul fondo e servendo al centro Lewandowski, su cui però si oppone nuovamente il numero 1 partenopeo. Qualche secondo dopo, ancora Ikay Gündogan centra lo specchio della porta azzurra con un tiro dalla media distanza, ma Meret devia in calcio d’angolo.
Il Napoli inizia ad acquisire coraggio e inizia un fraseggio che seppur prolungato e sterile, riesce a spegnere il fuoco spagnolo: non subisce alcuna occasione da rete, ma neppure ne crea.
La seconda frazione di gioco ripercorre il copione del primo tempo con un Barcellona che parte forte, creando numerose azioni potenziali, fino a che al 59’ non trova il gol del vantaggio: Pedri imbuca per Lewandowski, che con precisione chirurgica fa passare la palla tra le gambe di Di Lorenzo e sigla il gol dello 0-1.
Il Napoli è così costretto a buttarsi in avanti a testa bassa, ma il Barça ha nuove occasioni: al 65’, su una palla ribattuta dalla difesa azzurra, Pedri colpisce al volo e Meret interviene con un brivido.
Le sostituzioni effettuate dall’allenatore Calzona, tra cui quella inaspettata di Kvaratskhelia, danno nuova linfa alla squadra, che al 75’ raggiunge la rete del pari: il Napoli recupera palla nella metà campo offensiva con Lindstrom che conduce sulla sinistra, trova centralmente tra le linee Anguissa, con un buon passaggio ingaggia Osimhen, che supera Inigo Martinez, il quale aveva sbagliato il tempo dell’anticipo, e trafigge ter Stegen. Dal gol del pareggio, il Napoli trova coraggio e cerca di imporre il proprio gioco ad un Barcellona in forte calo. La squadra partenopea attacca nuovamente al 84’ con un corner di Raspadori, su cui svetta in anticipo Anguissa con la palla che sibila alla sinistra del palo della porta difesa da ter Stegen. L’ultima azione della partita però è a tinte blaugrana con un tiro di Gündogan, che finisce di pochi centimetri al lato della porta di Meret. L’immagine conclusiva della partita è di un Napoli volenteroso, ma disordinato, che ritrova gli applausi del Maradona.
Il punto Della Pietra
Il Napoli acciuffa un pareggio positivo per prestazione, gli ultimi minuti di gioco sono una speranza per il futuro, e per il risultato, visto l’andamento della gara. La qualificazione dopo 60 minuti di trincea è ancora in bilico, e al Montjuic ci si giocherà il prosieguo del sogno europeo. Le statistiche del primo tempo sono impietose: 7-0 tiri per il blaugrana, e predominanza territoriale paurosa nei primi 30’. Guardando il lato positivo, nonostante i minuti di difficoltà, il Napoli si è sempre difeso mantenendo la linea alta e non rintanato nella sua area di rigore come avvenuto in diverse partite precedenti. Che sia l’inizio della cura Calzona?
Dal lato Barcellona, invece, la squadra tiene bene il campo, ma spesso il finalizzatore Lewandowski resta molto isolato, facendo sfumare la superiorità che a tratti si è vista in mezzo al campo.
Tabellone
Il Barcellona ottiene un ottimo pareggio al Maradona contro il Napoli. Rimanendo in tema Italia – Spagna, l’Inter compie un passettino verso la qualificazione battendo di misura l’Atletico Madrid. Real Madrid e Manchester City si impongono in trasferta ipotecando il passaggio al turno successivo. Vince anche il PSG che al Parc de Prince batte la Real Sociedad, con un Kylian Mbappè sugli scudi. Impresa in casa Lazio che riesce ad ottenere una prestigiosa vittoria ai danni del Bayern Monaco, ma sarà dura all’Allianz Arena. Porto che inaspettatamente riesce a trionfare all’Estadio do Dragao contro un’Arsenal, in un ottimo stato di forma. Pari con reti (1-1) tra PSV e Borussia Dortmund.
Pagelle
Napoli: Meret 6.5; Di Lorenzo 6, Rrhamani 5.5, Juan Jesus 6.5, Oliveira 6; Lobotka 6.5, Anguissa 6, Cajuste 5 (68’ Traorè 6); Politano 6 (76’ Raspadori 5.5), Osimhen 6.5 (76’ Simeone 6), Kvaratskhelia 5.5 (68’ Lindstrom 6). All. Calzona 6.5
Barcellona: ter Stegen 6; Koundè 6.5, Araujo 6.5, Iñigo Martinez 5.5, Cancelo 6.5; de Jong 6, Christensen 6 (86’ Romeu s.v.), Gündogan 6.5; Yamal 6 (80’ Raphinha s.v.), Lewandowski 7, Pedri 6 (86’ Joao Felix s.v.). All. Xavi 6
I migliori
Lewandowski 7: Spesso isolato, ma fa movimento intorno all’area creando gioco e andando vicino alla marcatura già nel primo tempo. Sul gol del vantaggio, trova l’unico angolino per far passare quel pallone.
Top player
Meret 6.5: Se il Napoli rimane a galla dopo i primi 30’, il merito è suo. Tutto il Maradona ha un brivido profondo lungo la schiena, quando risponde in maniera maldestra al tiro di Pedri.
Osimhen 6.5: Impreciso nel dialogare con la squadra, ma trasforma in oro l’unico pallone giocabile che gli arriva. Re Mida
Calzona 6.5: Il suo compito è arduo: non compromettere la qualificazione avendo solo un giorno a disposizione. Si trova a scartare qualche regalo non desiderato lasciatogli da mister Mazzarri: Traorè non può partire da titolare dopo essere stato impiegato dal 1’ contro il Genoa, ritornando da un anno e mezzo di inattività causa malaria. Si inizia a vedere qualche indicazione nuova: la difesa è alta anche dopo qualche minuto di difficoltà. La squadra risponde al gol subito con una reazione forte, ma disordinata. Ha il coraggio di tirare fuori Kvaratskhelia, non nella sua migliore partita.
I peggiori
Cajuste 5: Spaesato, non vede mai Gündogan
Rrhamani 5.5: Attento su Lewandowski, ma sbaglia in occasione del gol facendo attrarre dalla palla e facendosela passare tra le gambe. Ad attenuante Di Lorenzo, non gli copre l’uomo.
Iñigo Martinez 5.5: Con Araujo, crea una trappola per Osimhen. Ma sulla sua valutazione pesa l’errore sul gol del pareggio: sbaglia l’anticipo e prova a rimediare con un fallo, ma l’attaccante nigeriano regge l’urto e trafigge ter Stegen.
Kvaratskhelia 5.5: Koundè lo tiene sulla corsa, ma spesso viene servito spalle alla porta. La sua prestazione è influenzata da un Napoli che nella prima metà di gara è schiacciato dal Barcellona nella sua metà campo.
Arbitro
Zwayer 6: Qualche fischio un po’ affrettato, ma è sempre vicino all’azione, a volte anche troppo, inibendo la giocata ai calciatori.
Nola, 23 febbraio 2024