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Nel nome di Diego…
di Carlo Gimmelli

La partita perfetta….

Nel giorno della commemorazione di Maradona con l’installazione di due statue in bronzo nel suo Stadio, il Napoli di Spallettone, reduce da due sconfitte consecutive a Milano e Mosca, incanta, con la migliore gara vista finora in tutto il campionato, seppellendo la Lazio con una quaterna secca.

L’infortunio grave di Osimhen, forse tre mesi fuori, e di Anguissa e Politano fuori gioco avevano già scatenato i “de profundis” dei beninformati che prevedevano il crollo nervoso e fisico degli azzurri dopo un avvio al fulmicotone.

La rosa dei giocatori sembrava inadeguata a resistere alla rincorsa della corazzata Inter e il calendario, perfido, prevedeva che il colpo di grazia alle ambizioni azzurre sarebbe stato nelle mani dell’ex comandante abiurato, Mastro Sarri, che la tifoseria partenopea aveva identificato nell’ennesimo Masaniello all’assalto del Palazzo.

La storia purtroppo ci ha insegnato che in questa città i “Masanielli” , in politica come nel calcio, vengono fagocitati dal Palazzo, e il nostro non ne è stato immune.

Ingolosito dalle sterline del Chelsea e dal progetto milionario, poi naufragato, degli Agnelli ha disincantato il triennio napoletano del Sarrismo gioia e rivoluzione (Treccani!) passando disinvoltamente dalla tuta informe e la barba incolta della panchina napoletana alla giacca&cravatta sabauda, dichiarando che la Rivoluzione Sarrista era una invenzione della fantasia partenopea e che si era limitato a recitare un ruolo. Amen!

I Karma calcistico che ha reso impagabile, per i tifosi, lo spettacolo al Maradona ha prodotto la migliore prestazione stagionale degli azzurri, impeccabili in ogni zona del campo, con un palleggio perfetto, di cui Sarri è maestro, che ha asfaltato la Lazio per tutti i novanta minuti: di fatto dopo mezz’ora la gara era già archiviata, 3-0 con un Mertens incontenibile, autore di due gol capolavoro, alla Maradona con piede inverso: il primo dopo un’azione di venticinque passaggi consecutivi degli azzurri e Ciro che inchiodava Reina, altro ex, dopo aver fatto sedere due difensori in area; il secondo con un malefico pallonetto al volo da venti metri che ha uccellato l’amico Pepe.

Koulibaly, maestoso, che non ha concesso nulla agli avversari e una squadra perfetta in ogni reparto non hanno concesso quasi nulla alla LazioZielinsky e il talentuoso Fabian  Ruiz hanno completato il poker.

La sconfitta in casa del Milan rilancia gli azzurri, da soli, in testa alla classifica e soprattutto la certezza che il gruppo di Spalletti ha saputo reagire agli infortuni e alle critiche con sostituti di livello.

La maschera di sale di Sarri durante la gara davanti al calcio totale di Spalletti, al tiki taka ossessivo e perfetto degli azzurri ha fatto calare definitivamente il sipario sul sarrismo.

Ora l’Inter fa meno paura.

Napoli, 30 novembre 2021