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NAUTIC SUD…TRA SUCCESSO E PROMESSE DI RILANCIO….

di Carlo Gimmelli

Si è concluso con un successo di pubblico e appassionati, complice l’anomalo clima primaverile, il 50° Salone internazionale della nautica da diporto NauticSud.

Il salone, storicamente dedicato alla piccola e media nautica, in occasione del cinquantesimo compleanno ha ospitato due big della cantieristica da diporto d’eccellenza: Riva e Itama che hanno esposto i loro gioielli Open rispettivamente di 18 e 19 metri nel salone 6 della Mostra, due chicche da oltre due milioni di euro, interamente prodotte in italia, destinate a pochissimi eletti ma in grado di far sognare i tanti che si sono messi in coda per un cocktail tour.

L’inaugurazione Sabato 10 Febbraio alla presenza del sindaco, Manfredi e il presidente di Afina Gennaro Amato, con il tradizionale taglio del nastro del primo cittadino che ha dato il via contestualmente al Primo convegno degli Stati Generali della nautica.

All’inaugurazione, nonostante il tempo inclemente che ha impedito l’utilizzo degli spazi open air, il pubblico di appassionati del settore e semplici curiosi ha affollato i numerosi stand della Mostra.

Numerose le novità in anteprima presentate dai 600 espositori, tra cui l’innovativo gozzo interamente elettrico che apre scenari inimmaginabili sulla eco mobilità applicata alla nautica, dai canotti a remi ai raffinati gozzi sorrentini retrò di alta scuola artigianale, ai rifinitissimi yacht lussuosi e ipertecnologici, veri sogni galleggianti e tutto ciò che ruota intorno all’indotto della nautica dai motori, alle tappezzerie, agli arredi e design tavola, alle moto d’acqua, ai service per gli approdi, ai rimessaggi invernali.

Ma il focus della kermesse si è sviluppato intorno alla 1^ edizione degli Stati Generali della Nautica che ha visto la presenza di tre ministri, Musumeci, D’Urso e Santanchè, il presidente della regione Campania De Luca e il sindaco Manfredi.

Le note eternamente dolenti le abbiamo snocciolate nell’ultimo articolo dedicato all’Evento, la principale riguarda la cronica carenza di slot per le imbarcazioni e la mancanza di Marine attrezzate in una regione costellata di luoghi iconici unici al mondo e una industria nautica tra le prime in Europa.

Eppure la Blue economy, promesse elettorali a parte, non pare sia una priorità nell’agenda politica locale nonostante il potenziale naturalistico e logistico della Campania, a partire da Napoli.

Inoltre barriere ideologiche e posizioni ambientaliste barricadere hanno, nei fatti, privato la Campania di Marine da diporto attrezzate e i dati parlano nel sud Italia di 1 posto barca ogni 4 imbarcazioni poca Concorrenza con costi fuori mercato che favoriscono la proliferazione degli ormeggi abusivi e selvaggi che continuano a deturpare indisturbati il water front campano.

In una regione con una disoccupazione under 30 che tocca il 40% si delinea l’ennesima economia depotenziata che a regime garantirebbe non meno di settemila posti di lavoro stabili.

Puntuali, manco a dirlo, i distinguo tra i rappresentanti di Governo e il presidente De Luca: Il coro all’unisono dei ministri Musumeci, Santanchè e Urso pone la Campania al centro di una azione di Governo che vede la nautica, ottava filiera economica nel PIL nazionale, traino turistico ed economico indispensabile con una richiesta sempre maggiore di imbarcazioni e servizi dedicati che a cascata favoriscono tutta la filiera del made in Italy dalla cantieristica all’accoglienza, dal food al commercio.

Indispensabile per Napoli una marina da diporto degna di tale nome in grado di soddisfare il turismo internazionale che da anni ha eletto Parthenope una delle capitali del Mediterraneo e che troppo spesso sceglie altre mete per la carenza di siti di accoglienza adeguata.

Ma uno dei settori di eccellenza del Made in Italy, pur tenendo conto della tutela dell’ambiente e della storicità di siti da preservare, per fronteggiare la feroce concorrenza mondiale deve superare il nanismo storico dell’industria nazionale, le piccole e medie imprese devono essere supportate da iniziative fattuali, in primis il peso burocratico che ingolfa e rallenta la produzione e un azione di Governo in sinergia con la politica locale senza veti e dispetti di bandiera.

A tal proposito, manco a dirlo, è arrivato il grido di dolore del Presidente De Luca che ha rimandato la palla nell’altra metà campo lamentando che “Siamo di fronte ad un muro di gomma, da oltre un anno e mezzo attendiamo dal Governo lo sblocco dei fondi coesione e sviluppo per oltre 6 miliardi di euro destinati alla Regione Campania e oltre un miliardo e 300 milioni per i fondi di programmazione complementare ma questo ritardo genererà un ulteriore perdita di tempo che significa attivare i progetti con tre anni di ritardo rispetto a quanto si poteva fare. Una cosa però è certa – prosegue De Luca -, la cantieristica è una risorsa della nostra regione e così anche l’intera filiera che c’è dietro, in chiave di economia e posti di lavoro. Perciò 100 milioni di euro, dei fondi indicati, saranno destinati ad investimenti per le aree portuali e miglioramenti
degli attracchi per la nautica da diporto”.

In attesa che le promesse si concretizzino, al netto delle scaramucce tra le opposte fazioni, resta la soddisfazione di un bilancio ampiamente positivo in ordine alle presenze di pubblico e la consapevolezza che la nautica internazionale punti decisamente sulle potenzialità di Napoli e della Campania.

Politica permettendo.

Napoli, 18 febbraio 2024