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Napoli: Galleria Umberto I
di Pio Gargano

Ammirando la maestosità, la grandezza e la cura dei dettagli della Galleria Umberto I di Napoli, riesce davvero difficile credere che sia stata edificata in soli 3 anni.

Iniziata nel 1887 e terminata nel 1890, venne costruita negli stessi anni in cui, a Parigi, Gustave Eiffel ultimava la sua famosa Torre Eiffel.

La galleria ha una lunghezza massima 147 metri, una larghezza di 15 metri, l’ altezza 34 e mezzo, il vertice della cupola a 57 metri.

In poco tempo la Galleria divenne il centro “mondano” di Napoli, anche grazie alla vicinanza ai luoghi più importanti della città, tanto che, ha ospitato nel 1896, la prima sala cinematografica della città, nonché una delle prime in Italia, fortemente voluta dal padovano Mario Recanati, dove furono proiettati i primi film dei fratelli Lumière.

La Galleria Umberto non poteva certo sfigurare rispetto alle bellezze artistiche ed architettoniche presenti nei suoi pressi come il Maschio Angioino, la basilica di San Francesco di Paola, il teatro San Carlo ed il Palazzo Reale.

La storia ci dice che, la zona su cui sorge la galleria era già intensamente urbanizzata nel XVI secolo. Questa moltitudine di vicoli, godevano purtroppo di cattiva fama in quanto qui vi si trovavano losche taverne, case di malaffare e vi si consumavano delitti di ogni tipo. Pertanto nel 1885, anche a causa di numerosi casi di colera, fu approvata la Legge per il risanamento della città di Napoli (quel periodo fu appunto chiamato del risanamento), grazie alla quale la zona di Santa Brigida ebbe una nuova definizione territoriale.

L’ interno della galleria è costituito da due strade che si incrociano ortogonalmente, ricoperte da una struttura in ferro e vetro. Le delimitano alcuni palazzi, quattro dei quali con accesso dall’ottagono centrale.

La volta in vetro e ferro, progettata da Paolo Boubée, riesce ad armonizzarsi e fondersi perfettamente con la struttura in muratura: questo contribuisce lo stretto rapporto fra le strutture portanti in muratura e quelle in ferro.

L’ottagono è una figura geometrica di tradizione esoterica, che deriva dal numero otto, il quale riassume l’equilibrio costruttivo delle forme, dei temperamenti e delle energie cosmiche.

L’ottagono per la massoneria, è il simbolo della resurrezione e della vita eterna. Così il numero otto ricorre anche nell’interno della Galleria Umberto: negli otto pennacchi della cupola sono raffigurate otto figure femminili in rame, che sostengono altrettanti otto lampadari.

Sul tamburo della cupola, inoltre, ricorre uno dei simboli più carichi di mistero nella tradizione esoterica: la Stella di Davide, riproposta in tutte e quattro le finestre.

Si tratta di un simbolo assai antico, formato da due triangoli equilateri intrecciati, e rappresenta tradizionalmente l’equilibrio tra le forze cosmiche del Fuoco e dell’Acqua.

La presenza della Stella di Davide è dovuta al fatto che, la Galleria Umberto è la sede storica della massoneria napoletana, precisamente al numero 27. La sede è annunciata addirittura da una targa in marmo.

Nel cuore del commercio elitario napoletano, la Galleria Umberto è piena di simboli che aspettano solo di essere scoperti.

Napoli, 23 ottobre 2018