‘Na tazzulella ‘e cafe’
‘Na tazzulella ‘e cafe’
di Carlo Gimmelli
Inaugurate al Maschio Angioino le ” Giornate Internazionali del Caffé Napoletano”
Successo di pubblico per la prima della due giorni dedicata all’oro nero di Napoli, alle 11 il taglio del nastro del sindaco Manfredi con Alfonso Pecoraro Scanio e l’assessore Armato tra gli stand dedicati alla storia della bevanda più iconica della Napoletanità che la città seppe far sua fin dal ‘600.
Un programma di storie, convegni, work shop, gare e degustazioni gratuite tra gli stand delle migliori e antiche caffetterie napoletane.
La storia del caffè in Italia, nasce, infatti, a Napoli grazie al musicologo Pietro della Valle, napoletano d’adozione che, in Turchia, ebbe modo di conoscere “ un liquido profumato, chiamato Kahvè, che veniva fuori da bricchi posti sul fuoco, e versato in piccole scodelle di porcellana, continuamente svuotate (e riempite) durante le conversazioni che seguivano il pasto”; il Della Valle ne parlò lungamente con i suoi amici epistolari napoletani e, al ritorno in città, ne portò un’abbondante scorta che cominciò a diffondere negli ambienti artistici partenopei.
Ma solo a fine ‘700 il caffè si diffuse stabilmente tra la popolazione grazie alla giovane regina Maria Carolina d’Asburgo moglie di Ferdinando di Borbone che ne importò a Corte l’uso quotidiano mutuandolo dai salotti viennesi.
Fu un successo clamoroso e dai saloni delle regge di Caserta e Napoli l’uso della bevanda nera si diffuse in un amen tra la popolazione grazie ai “caffettieri ambulanti” che, con i classici recipienti in latta a “coda ‘e zoccola” che facevano fuoriuscire un filo sottilissimo di caffè e latte e un cesto in vimini con tazze in porcellana e zucchero, resero l’oro nero accessibile a tutti.
Fu l’artigiano napoletano Antonio Mariani che avrebbe, poi, inventato la prima caffettiera ad uso domestico, brevettata dal francese Moritze nel 1819, la celebre “Cucumella”la caffettiera napoletana, antenata della Moka, che eternò la cultura popolare del caffè, immortalata magistralmente da Eduardo e da Totò su tutti, come filosofia di vita.
Le giornate del caffè racconteranno il simbolo di Napoli nel mondo: le storie di caffè , la tostatura, le canzoni, i film, le migliori industrie del caffè napoletano e le antiche caffetterie dove il caffè era il punto di incontro di letterati e operai, nobili e popolino, politici e sfaccendati, e poi ancora la solidarietà tutta partenopea del caffè sospeso, un caffè pagato per un avventore sconosciuto che non poteva permettersi nemmeno una ‘tazzullella, un piccolo gesto di generosità verso gli ultimi.
Il programma completo è consultabile sul sito del Comune di Napoli https://servizionline.comune.napoli.it/web/napoli/sgsa
Ah, che bellu ‘ccafè, sulo a Napule ‘o sanno fa’ e nisciuno se spiega pecché è ‘na vera specialità ”
Napoli, 8 maggio 2024