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Metanizzazione a Capaccio, le precisazioni dell’Amalfitana Gas

di Claudia Bonasi

In merito ad alcune notizie emerse nei giorni scorsi, relativamente ai lavori per il completamento della rete del gas metano a Capaccio, in un articolo apparso in Rete si legge che il RUP “non ha concesso all’Amalfitana Gas l’ulteriore proroga richiesta dalla ditta, concessionaria dell’appalto, per il completamento della rete del gas metano avendone già concessa una di 4 mesi”, e che pertanto i lavori sarebbero stati sospesi perché “L’Amalfitana Gas, di fatto, non è riuscita a concludere le opere secondo quanto stabilito dal contratto d’appalto stipulato con il Comune di Capaccio, andando oltre i termini consentiti”. Questa interpretazione dei fatti è del tutto fuorviante ed inesatta, dato che un ritardo nel completamento delle opere non può assolutamente dar luogo alla sospensione delle stesse, ma al limite può comportare una penale per il Concessionario.
La realtà dei fatti è che i lavori sono stati sospesi illegittimamente dall’Amministrazione Comunale, in persona del RUP ing. Carmine Greco, contestando pretestuosamente la mancata realizzazione di alcuni ripristini definitivi in località Capaccio Scalo – Gromola – Borgo Cafasso e Laura, che nella realtà dei fatti erano stati stralciati su richiesta dell’Amministrazione Comunale stessa, dato che era già da tempo in programma un appalto di lavori per il rifacimento di alcune strade comunali, poi interessate dalla metanizzazione. I relativi importi destinati ai rifacimenti stradali per i tratti rientranti in tale previsto intervento, sempre su richiesta dell’amministrazione, erano stati quindi destinati al rifacimento dell’intera larghezza del manto stradale in alcune strade non comprese nell’appalto di lavori stradali previsto dal comune, ovvero tutte quelle interessate dalla metanizzazione in Rettifilo Vannullo, lasciando le altre vie citate, ricadenti nel detto previsto lavoro, ripristinate solo provvisoriamente.
Amalfitana GAS si era opposta a tale richiesta, ritenendo che si sarebbe potuta verificare la situazione che, nei fatti, poi si è presentata, ovvero che il Comune di Capaccio, per motivazioni ignote, non ha dato seguito alla gara d’appalto dei lavori stradali, e le strade ripristinate provvisoriamente sono rimaste tali. L’Amministrazione Comunale ha tuttavia forzato Amalfitana GAS a procedere con le compensazioni richieste, ed ora che l’appalto previsto è sfumato o è comunque in gravissimo ritardo rispetto alle previsioni, pretende, con metodi illegittimi ed assolutamente socoretti, di lasciare in capo ad Amalfitana GAS la manutenzione ed il rifacimento delle strade non ripristinate per esclusiva colpa dell’Amministrazione, e della sua totale incapacità di pianificare e mettere in atto un semplice appalto di lavori pubblici per il rifacimento delle strade cittadine. L’Amministrazione Comunale, peraltro, non ha neanche mai proceduto ad effettuare la manutenzione delle strade suddette. Ma la mancata effettuazione delle manutenzioni stradali è una prassi che era facilmente prevedibile, come ogni cittadino di Capaccio può verificare semplicemente osservando lo stato in cui versano le Vie Comunali non soggette ai lavori di metanizzazione. Amalfitana Gas ha però ottemperato a quanto di Sua competenza, come può facilmente constatare chiunque sia transitato almeno una volta in zona Rettifilo. Altri ripristini, provvisori e definitivi, non ricadenti in tali Compensazioni – Santa Venere, Licinella, Paestum, Capaccio Capoluogo – sono stati prontamente sistemati dall’Amalfitana GAS, come ampiamente dimostrabile in ogni sede opportuna, e su molti ripristini provvisori in queste località, si procederà alla realizzazione dei ripristini definitivi non appena tecnicamente possibile. E’ infatti noto a chiunque sia esperto di lavori stradali, che per poter procedere alla realizzazione dei ripristini definitivi, è necessario lasciar assestare i ripristini provvisori fino alla loro completa compattazione. Procedere alla realizzazione dei ripristini definitivi prima del tempo, comporta un successivo inevitabile assestamento degli stessi, con gravi e permanenti danni per la viabilità. Alla luce di quanto appena esposto, appare ovvio che la sospensione dei lavori disposta dal RUP lo scorso 12 aprile risulta assolutamente inutile, oltre che come già detto illegittima e gravemente lesiva per il Concessionario del servizio pubblico di erogazione del gas metano. La maggioranza dei ripristini definitivi realizzabili allo stato attuale, infatti, sono già stati realizzati, e per gli altri bisognerà attendere l’assestamento dei ripristini provvisori, che vengono comunque costantemente vigilati e manutenuti da Amalfitana GAS.
Appare altresì evidente che non è sostenibile, per l’azienda Amalfitana GAS, mantenere un organico operativo di oltre 100 persone, per procedere esclusivamente alla manutenzione dei ripristini provvisori. E’ bene infatti ricordare che tutti i lavori per la realizzazione della rete del Gas Metano, sono realizzati integralmente a carico del Concessionario Amalfitana GAS, che ne sostiene tutti i costi, e pertanto tali lavori non gravano neanche per un euro sulle casse Comunali. L’unico onere dell’Amministrazione Comunale dovrebbe essere quello di dar corso nel minor tempo possibile a tutte le pratiche amministrative di Sua competenza, al fine di consentire un rapido progresso dei lavori. L’Amministrazione Comunale non è riuscita ad essere incisiva neanche in questo, dato che alcune pratiche, indispensabili alla corretta prosecuzione dei lavori, come ad esempio lo Stato di Avanzamento n.2, avrebbero dovuto essere evasi dall’Ufficio Tecnico Comunale, come da normativa vigente, entro 45gg, mentre languono da oltre cinque mesi sulla scrivania del RUP ing. Carmine Greco. In questa situazione insostenibile, in cui l’Amministrazione Concedente ostacola il Concessionario invece di espletare tutte le pratiche di Sua competenza nel minor tempo possibile, e con oltre 12 milioni di euro della Amalfitana Gas già investiti sul territorio, appare evidente che non rimane alcuna strada se non quella di chiarire definitivamente tutte le responsabilità di quanto ad oggi accaduto.

Capaccio, 15 aprile 2016