Marocco, il nuovo look della Medina di Fès.
La Medina di Fès dove il tempo si è fermato ritorna all’antico splendore
Il nuovo look della Medina di Fès
di Harry di Prisco
La Medina di Fès ha un nuovo look. Il quartiere storico della città imperiale è infatti nella fase finale di un ampio progetto di ristrutturazione di 27 siti storici e monumentali, un intervento con investimenti di oltre 55 milioni di euro interamente dedicati alla salvaguardia dell’immenso patrimonio culturale della città.
Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1981, Fès ha 1.200 anni di storia. L’importante operazione di restauro è nata dall’esigenza sia per la rivalorizzazione degli edifici di interesse storico, sia per dare un nuovo slancio economico e sociale alla Medina avvalendosi della produttività delle realtà locali tradizionali, coinvolgendo le maestranze della regione. Ora visitare la città è più facile grazie al nuovo volo diretto dell’Air Arabia Maroc (www.airarabia.com) che collega, con un moderno Airbus A320, Roma a Fèz il Lunedì (partenza ore 23,40 – arrivo 1,40) e il Giovedì (partenza ore 21,30 volo AIRARABIA 3O407 – arrivo 23,30 ); da Fèz a Roma il Lunedì (partenza ore 19 – arrivo 22,50) e il Giovedì (partenza ore 16,50 – arrivo 20,40), sempre secondo l’ora locale. In tal modo il collegamento aereo diretto con l’Italia aumenta a sette scali: Bergamo, Venezia, Bologna, Torino-Cuneo, Roma-Fiumicino, Napoli e Catania, tutti a tariffa ridotta, consentendo così un maggior numero di scambi turistici e per affari.
La città di Fès fu il polo commerciale del Marocco, aperto al mondo ed alla diversità culturale e religiosa. Fès non si limita a rappresentare il centro artistico e culturale del Regno, ma è anche custode di musica e cucina. La sua collocazione, inoltre, aggiunge ulteriore fascino al suo prestigio. Fès è situata infatti su una delle punte del triangolo turistico magico il cui perimetro include Meknès, altra città imperiale, le rovine romane di Volubilis e il borgo di Ifrane, nascosto fra i cedri sulle alture del Medio Atlante.
Molto più di una semplice evasione, Fès conduce dolcemente il visitatore di un giorno, o di una vita, in una nuova dimensione spazio-temporale. Per viaggiatori che sanno apprezzare l’arte di vivere e desiderano provare l’esperienza del savoir-faire marocchino. Le ragioni per visitarla sono molteplici, si tratta della più antica città imperiale del Marocco, ricca di storia e di fascino, vera culla della cultura marocchina in cui le lancette dell’orologio sono ferme da secoli. Gli hotel hanno tutti i comfort e vi sono alberghi per ogni esigenza, da quelli in cui il lusso è davvero accentuato, a quelli per tutte le tasche. Per visitare la città sono stati allestiti sei itinerari per scoprire i vari aspetti del centro, ecco i temi: “Mura e fortificazioni”, “Fès el-Jdid”, “il quartiere andaluso”, “monumenti e souk”, “artigianato”, “giardini e palazzi andalusi”. Durante l’escursione sarà possibile vedere i giardini, come quelli di Jnan Sbil, Riad Moqri, Dar e Batha e i palazzi andalusi: una magnifica testimonianza della ricca storia di Fès, dell’architettura ispano-moresca dei suoi palazzi e dell’eleganza dei giardini ombreggiati.
Fès è suddivisa in tre quartieri: Fès el-Bali (centro storico); Fès el-Jdid (città imperiale) e Fès ville nouvelle (città nuova). Due antiche cittadelle, Borj Nord e Borj Sud, delimitano la città ed offrono una splendida veduta panoramica dall’alto da dove si possono ammirare tramonti mozzafiato.
Capitale storica del Marocco, fondata nell’anno 808 da Moulay Idriss II, una città-museo a cielo aperto. Numerosi sono i monumenti religiosi e civili racchiusi tra le sue mura: Bab Boujloud, la principale porta di ingresso alla Medina. Questa magnifica porta, ornata da mattonelle decorative in stile moresco-andaluso, si apre sulla Talaa el Kebira (la Grande Salita), una delle due strade principali del centro storico. La Medina, edificata nel IX secolo, un vero e proprio dedalo di oltre 9.400 stradine e vicoli con souk, moschee, mederse ed edifici storici. In essa si aprono le botteghe degli oltre 30.000 artigiani e 11.000 laboratori artigianali che mantengono viva la loro arte ancestrale. Le preziose mattonelle smaltate dei vasai, le ceramiche o ancora le maioliche decorate con il celebre blu cobalto, contribuiscono ad accrescere la reputazione di eleganza di cui gode la città. Il vicino Medio Atlante è una riserva di profumi ed essenze che forniscono materie naturali impiegate dagli ebanisti nei loro intarsi ispirati ai palazzi, alle finestre ed alle sculture. Nel celebre quartiere dei conciatori si producono valigie, babbucce, divanetti, selle e cinture. Una visita è di rigore ad una conceria. Da una terrazza si potrà ammirare come gli operai addetti alla tintura delle pelli, lavorino immersi in vasche dove sono sciolti i colori vegetali: il papavero per il rosso; la menta per il verde; lo zafferano e la curcuma per il giallo; l’indaco per il blu; l’antimonio per il nero. Negli ultimi anni le tinture chimiche stanno sostituendo quelle vegetali. Le pelli lavorate vengono trasportate a dorso d’asino nei vicini cimiteri per l’asciugatura. Alcune persone protette a malapena con degli stivali e guanti, sono dediti alla prima fase di lavorazione: il trattamento con calce viva. Sono in corso dei lavori edili per rendere navigabile il fiume che si trova nelle vicinanze della conceria.
Faro di cultura
L’università Quaraouiyine, la più antica università del mondo, è stata edificata nell’anno 859, prima di Bologna (1119) e Oxford (1229). Al suo interno sono conservati numerosi manoscritti rari. In essa vi è anche una moschea, che porta il medesimo nome, vero e proprio gioiello della Medina, è un simbolo della città di Fès. Secondo la tradizione, l’università fu fondata da una donna, Fatima El Fihriya. Nel corso del tempo, questo luogo di preghiera è diventato un importante centro di diffusione dei saperi più antichi: teologia, giurisprudenza, filosofia, matematica, astrologia, astronomia sono state studiate e trasmesse dai più grandi nomi dell’epoca, ove insegna attualmente il Prof. Fassi Fihri, peccato che si può visitare solo dall’esterno. Varie sono le mederse, antiche residenze universitarie destinate all’insegnamento accademico e religioso. La più nota è la medersa Bou Inania, unica nel suo genere per la sua imponenza, con il minareto e l’orologio idraulico. Da vedere anche la medersa Al Attraine, perla dell’architettura merinide, nonché il museo delle Arti e dei Mestieri del legno, collocato nell’antico caravanserraglio riconvertito Fondouk Nejjarine. La visita darà modo di ammirare il panorama dall’alto del tetto. Altro museo è quello delle Arti e delle Tradizioni marocchine, l’edificio costeggia i giardini di Boujloud. Questo antico palazzo in stile andaluso racchiude mirabili tesori dell’arte tradizionale di Fès e della sua regione: legno scolpito, ricami, zellij, ferro battuto, gioielli, monete e tappeti. Nello scorso mese di giugno si è tenuto il Festival des Musiques Sacrées du Monde, che è il festival della pace, del dialogo e dell’avvicinamento tra popoli e culture.
Wellness e Hammam
Il savoir-faire marocchino passa anche attraverso il palato. Una raffinata gastronomia ed una varietà di profumi e sapori sono da gustare: Tajiine, couscous, pastilla che combina il sapore del dolce e del salato, sapori unici da assaporare durante il soggiorno in città. Per scoprire rituali e trattamenti di bellezza antichi non c’è nulla di meglio che un Hammam popolare o uno stabilimento termale, ai luoghi più tradizionali si possono anche preferire le SPA degli hotel di lusso o dei sontuosi riad della Medina. In entrambi i casi ci si troverà nelle mani di massaggiatori esperti che utilizzano articoli di origine naturale, prodotti locali come l’olio di Argan, il sapone nero di Fès o come il ghassoul, argilla minerale tipica della regione, che rigenera la pelle. Poco fuori Fès vi sono le terme di Moulay Yacoub, situate in collina, dalle sorgenti termali sgorga un’acqua sulfurea e salata. Le terme di Sidi Harazem, poco distanti, hanno una sorgente di acqua ricca di minerali curativi per le malattie del fegato e dei reni. Sono note fin dal secolo XVI per le loro virtù terapeutiche.
Ifrane la piccola Svizzera del Marocco
Il villaggio, ad un’ora di macchina da Fès, è un luogo ideale per una fresca gita in montagna nel Medio Atlante. Contornata dalla più grande foresta di cedri al mondo, in cui vive una comunità di docili macachi che volentieri accettano cibo dai turisti, pronti a mettersi in posa per la foto di rito. Vari laghetti e corsi d’acqua creano delle coreografiche cascate. Nel comprensorio turistico “Le vie dei cedri” è possibile praticare molteplici attività: escursioni, pesca alla trota nelle acque del lago e sci sugli altipiani di Michlifen o Jbel Hebri nei mesi invernali.
Per i più pigri vi è un trenino che condurrà alla scoperta di artigiani che lavorano manualmente tappeti, cesti di rattan e ceramica. Vi è anche un hotel di lusso che offre servizi di alto livello e i cui prezzi sono certamente non elevati.
Volubilis la Pompei del Sud
E’ il principale sito archeologico del Marocco. Particolarmente interessante sarà la visita agli scavi dell’antica città romana e delle sue imponenti rovine. Verso il 285 d.C., quando i romani lasciarono Volubilis per Tangeri, la città antica, situata in piena campagna vicino all’attuale Meknès, perse progressivamente la sua importanza. Fra i reperti del luogo, classificato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, si possono ammirare mosaici particolarmente elaborati che ornavano i pavimenti delle sontuose dimore.
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Napoli, 2 agosto 2017