Maledizione Empoli. Giovanni Della Pietra. Nola
Maledizione Empoli
di Giovanni Della Pietra
Al Castellani, l’Empoli trionfa per 1-0
Il Napoli, che apre il sabato di campionato della 33a giornata di Serie A, è ospite al Carlo Castellani: si gioca Empoli – Napoli. La squadra di casa si impone per 1-0, con la rete decisiva all’alba del match firmata da Alberto Cerri, alla prima marcatura in questa Serie A.
Con questa vittoria, l’Empoli riprende a respirare allontanandosi dalla zona rovente di classifica, mentre il Napoli, dal canto suo, dopo aver sperato in una nuova rincorsa, con l’aggiunta del 5° posto in Champions League, deve nuovamente salutare quest’obiettivo.
Preview del match
L’Empoli si avvicina al match del Castellani con un solo punto sulla zona retrocessione e con un ruolino di marcia non proprio esaltante: nelle ultime 6 infatti ha collezionato ben 5 sconfitte senza segnare reti – compreso lo scontro diretto con il Lecce – intervallate dalla sola vittoria casalinga contro il Torino per 3-2.
Perciò l’Empoli rappresenta la squadra ad avere perso più sfide da marzo in avanti e ad aver mancato l’appuntamento con la rete in più occasioni.
Il Napoli, invece, sia appropinqua alla sfida del Computer Gross Arena in un periodo tutt’altro che felice: dall’avvento di Francesco Calzona sulla panchina azzurra, il Napoli ha messo a referto solamente tre vittorie contro Sassuolo (1-6), Juventus (2-1) e Monza (2-4). Completano il computo 4 pareggi – Cagliari, Torino, Inter (1-1) e Frosinone (2-2) – e 1 sconfitta contro l’Atalanta con un sonoro 0-3. La drammatica stagione del Napoli rischia di riscrivere i libri di storia in senso negativo: infatti i campioni di Italia cominciano il turno a 34 punti di distanza dall’Inter capolista, il più grande distacco nell’era dei tre punti, e secondo solamente al divario della Juventus nel 1961/62, con 38 punti (con l’adattamento dai due ai tre punti). Il Napoli ha subito almeno 2 reti nelle ultime tre partite disputate e non arriva a 4 dal Settembre 2015 – ben 7 in quel caso.
Il Napoli proverà a sfruttare l’onda lunga dei risultati ottenuti lontano dal Maradona, infatti, fuori dalle mura amiche i partenopei hanno una striscia di imbattibilità aperta di 4 partite – con 2 pareggi e 2 vittorie.
Gli scontri diretti tra le due squadre sono a vantaggio degli azzurri toscani: infatti l’Empoli ha vinto 4 degli ultimi incontri che li ha visti protagonisti, fanno eccezione gli head to head della passata stagione iridata (2-0 per i partenopei sia al Maradona che al Castellani). Per la seconda volta in assoluto, l’Empoli punterà a battere i rivali sia all’andata che al ritorno. La tradizione dei toscani contro i napoletani è una delle migliori strisce positive aperte che gli empolesi possono vantare: 4 vittorie, come contro Salernitana e Sassuolo.
Lo scontro diretto più prossimo risale al girone di andata, quando gli empolesi si imposero in terra campana con il risultato di 0-1, sconfitta che costò la panchina all’allora tecnico napoletano Rudi Garcia.
Finiscono sotto i riflettori Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia che dall’esordio di Francesco Calzona hanno preso parte a 7 reti a testa: 6 marcature e 1 assist per il nigeriano; 4 reti e 3 passaggi vincenti per il georgiano.
La partita
L’Empoli si appresta ad affrontare il match del Castellani contro il Napoli in cui deve fare a meno di Tyronne Ebuehi, che ha finito la sua stagione a causa di un infortunio al LCA, e Ardian Ismajli, alle prese con un infortunio alla coscia, a cui si aggiunge l’infortunio del secondo portiere Erit Berisha. Davide Nicola ripropone il 3-4-2-1, ma lo rivoluziona negli interpreti, anche se confermato il tridente difensivo Bereszynski – Walukiewicz – Luperto. I rientranti Grassi e Maleh compongono la diga di centrocampo, con gli esterni Gyasi e Pezzella. Sulla trequarti Fazzini e Cambiaghi supportano l’unica punta Alberto Cerri.
Tra le fila dei napoletani, mancano tra i disponibili Mario Rui e Amir Rrhamani, che devono scontare una giornata di squalifica rimediata nell’ultima giornata di campionato. Agli squalificati, si aggiunge l’acciaccato Mati Oliveira, lasciando scoperta l’intera corsia di sinistra, motivo per cui Francesco Calzona è costretto a re-inventarsi la difesa: con Ostigard-Juan Jesus baluardi difensivi, Di Lorenzo sull’out di destra e Natan, adattato come terzino sinistro, in un ruolo che per lui non è del tutto nuovo, complice uno stato influenzale di Pasquale Mazzocchi, che debilitato non partirà dal primo minuto. Il resto della formazione è confermato rispetto al pareggio interno con il Frosinone, con Politano – Osimhen – Kvaratskhelia a comporre il tridente offensivo.
Rispetto alla gara interna con il Frosinone, approccio molle del Napoli e l’Empoli ingrana subito: Fazzini combatte sulla destra e riesce a servire Gyasi, che gira al centro dove Cerri colpisce di testa. Al 4′, l’Empoli è in vantaggio per 1-0. Napoli che prova a reagire, ma non crea nulla di concreto: l’azione più pericolosa è frutto di un rimpallo su una spizzata di Di Lorenzo, Osimhen controlla e in semi-volée centra la porta, ma non impensierisce Caprile.
L’Empoli prova a sfruttare gli spazi lasciati aperti dal Napoli: Ostigard non accorcia su Cambiaghi, contropiede condotto da Niang che mette a sedere Juan Jesus e fa passare la palla tra le gambe del difensore norvegese. Cambiaghi, con la conclusione, scheggia il palo a Meret battuto.
Prima frazione di gioco di dominio empolese, con un netto 6-1 per quanto riguarda i tiri, ed un pesante 1-0 sul punteggio.
Nella ripresa, l’Empoli difende con tutti gli effettivi sotto palla, creando poco, ma concedendo solo pochi spazi agli avversari e così le occasioni da rete possono contarsi sulle dita di una mano.
Al 66′, Kvaratskhelia riceve palla al limite dell’area, salta di netto Gyasi e si libera al tiro, ma Caprile alza sopra la traversa.
L’immagine conclusiva del match sono i sonori fischi che ricoprono il Napoli, in un Castellani pieno di tifosi azzurri partenopei.
Il punto Della Pietra
Empoli – Napoli è stato un match dai tratti melodrammatici per i campani, una festa lungo il tortuoso cammino per la salvezza per i toscani. Ma Empoli – Napoli è anche un compendio delle difficoltà che il Napoli ha incrociato in questa stagione: da una parte si ripropone il solito paradigma dell’era Calzona, con la squadra – che anche nelle partite in cui ha vinto ed espresso un bel gioco – si fa costantemente attrarre fuori e, quando perde palla, viene attaccata alle spalle delle mezze ali, perché priva di equilibrio. Dall’Atalanta in poi, tutte le squadra che affrontano il Napoli, si presentano con il doppio trequartista: in cui uno si prende l’onore di schermare Lobotka, l’altro il compito di creare gioco in fase offensiva. Se questo non bastasse, il Napoli si trova ad affrontare una squadra coriacea e concreta, che lotta su ogni centimetro e imbriglia la manovra azzurra.
Le statistiche narrano di un match con 9 tiri verso la porta di Caprile, ma la realtà dei fatti ci mostra una scarsa pericolosità azzurra con solo la semi-volée di Osimhen a necessitare dell’intervento del portiere empolese – il cui cartellino è di proprietà del Napoli – senza neanche impegnarlo più di tanto.
Pronti, via: prima disattenzione collettiva della difesa del Napoli e l’Empoli parte da 1-0. Pagata la tassa tipica di questo campionato, ci si aspetta un Napoli garibaldino e furioso, ma il primo tempo è sì a tinte azzurre, ma quelle dell’Empoli. E così i toscani disfano la manovra azzurra, con Fazzini incatenato a Lobotka, il quale è costretto a ricevere palla sempre girato di spalle, e quando Zielinski arriva in suo soccorso – spesso colpevolmente in ritardo – la squadra si presenta lunga e statica. I partenopei provano ad uscire dalla sinistra e la presenza solo su carta di Natan, non facilita il lavoro di Kvaratskhelia, alle prese con una doppia marcatura Gyasi-Bereszynski. Così i napoletani sono costretti ad andare lunghi e per vie centrali, dove le mezze ali vengono sempre pizzicate dai braccetti omolaterali della difesa empolese. Ma l’Empoli, crea pure, e così in circa 10 minuti, centra un palo e crea numerose occasioni che si spengono sul fondo. Nella ripresa, l’ingresso di Mazzocchi al posto di un impalpabile Natan, dà più movimento sulla sinistra, ma poco cambia. Le occasioni per il Napoli faticano ad arrivare, con l’Empoli che abbassa il suo baricentro difendendo con tutti gli uomini sotto palla. E così l’aria diventa rarefatta, fino a che all’88°, mister Calzona non tenta la mossa della disperazione – anche lui in colpevole ritardo – con Simeone al fianco di Osimhen. Ma il cambio non ha gli effetti sperati, anche perché di palle pericolose nella ripresa nella retroguardia empolese ne sono arrivate ben poche, se non una giocata individuale di Kvaratskhelia. Il match termina così come “inizia” con il vantaggio per 1-0 dell’Empoli firmato Alberto Cerri.
Napoli, che nonostante il risultato del 5° posto in Champions League raggiunto in settimana, sembra essere definitivamente tagliato fuori dalla corsa all’Europa che conta. Per quest’anno deve accontentarsi di entrare dalla porta sul retro, se non dalla finestra. In realtà, questa sconfitta mette in pericolo anche la possibilità della Conference/Europa League, ed ora gli azzurri devono anche iniziare a guardarsi alle spalle dall’arrivo di un Torino che, per detta del suo allenatore, è alla ricerca dell’Europa e una Fiorentina, con tutti gli obiettivi stagionali ancora raggiungibili.
L’Empoli, invece, getta le basi per una salvezza, staccando per qualche ora dall’inferno della retrocessione, in attesa del destino delle concorrenti, ma alle prese con un calendario tutt’altro che semplice.
La classifica di giornata
Il Napoli, con questa sconfitta, resta solo all’ottavo posto, posizione ancora utile per le competizioni europee con una combinazione di risultati in Coppa Italia. A sole due lunghezze di distanza (-2), c’è il Torino, fermato sul pari (0-0) dal Frosinone. Risalendo la classifica, la Lazio trionfa (0-1) a Marassi contro un Genoa ormai in zona di classifica tranquilla, così come l’Atalanta, che batte il Monza all’U-Power Stadium (0-1). In zona Champions League, la Juventus viene fermata sul pari dal Cagliari per 2-2. Monday Night importante per la qualificazione in Champions, vede di fronte Roma e Bologna. Nella zona calda di classifica, il fanalino di coda Salernitana viene battuto a domicilio dalla Fiorentina, che priva di numerosi calciatori, si impone per 0-2 all’Arechi. A punti anche Frosinone (0-0 con il Torino), lo stesso Empoli, vittorioso 1-0 con il Napoli, l’Hellas Verona, che vince lo scontro diretto con l’Udinese per 1-0; e il Lecce che si impone al Mapei Stadium battendo il Sassuolo per 0-3. Il big match di giornata si giocherà lunedì sera: si gioca il derby di Milano, Milan – Inter, che potrebbe valere lo scudetto: se i nerazzurri dovessero battere i cugini rossoneri si assicurerebbero lo Scudetto e conseguente seconda stella.
Le pagelle
Empoli: Caprile 6; Beresznynski 6.5, Walukiewicz 6.5, Luperto 6.5; Gyasi 7, Grassi 6 (82’ Bastoni s.v.), Maleh 6, Pezzella 6 (82’ Cacace s.v.); Fazzini 6.5 (69′ Cancellieri 6), Cambiaghi 6 (69′ Zurkowski 6), Cerri 6.5 (20′ Niang 6). Allenatore: Davide Nicola 7
Napoli: Meret 6; Di Lorenzo 5.5, Ostigard 4.5, Juan Jesus 5, Natan 4 (46′ Mazzocchi 6); Anguissa 5 (89’ Simeone s.v.), Lobotka 6, Zielinski 5.5; Politano 6 (72′ Ngonge 5.5), Osimhen 5.5, Kvaratskhelia 5.5 (72′ Raspadori 5.5). Allenatore: Francesco Calzona 5
I migliori
Berezynski 6.5: Dopo una firma trascurabile in calce al Tricolore azzurro, si riprende il rispetto con gli interessi con una prestazione attenta. Controlla Kvaratskhelia con l’aiuto di Gyasi, sale per pizzicare in pressione Zielinski, ma lo fa sempre con i tempi giusti.
Gyasi 7: Fondamentale nella gestione di Kvaratskhelia: sempre pronto al raddoppio sul georgiano. Mette un passaggio con i contagiri per Cerri nell’occasione del 1-0.
Nicola 7: “Mister Salvezza” stava sbandando ed è lì che si entra in scena: squadra con idee, corta, aggressiva e con il coltello tra i denti. Nella prima frazione è anche pericolosa, nella ripresa la sua saggezza porta la squadra ad arretrare per mantenere il vantaggio.
Lobotka 6: Un gigante di 1.68 m. Lasciato solo al suo destino da i compagni di reparto è il depositario delle idee azzurre, ma uscite dai suoi piedi si spengono inesorabilmente. Spende falli in maniera intelligente e recupera palla con una frequenza altissima, in più è costretto a più riprese ad indicare il posizionamento corretto ai compagni per l’uscita. Senza di lui il Napoli sarebbe in un mare di guai.
I peggiori
Natan 4: Appare solamente quando restituisce palla a Fazzini nell’occasione del primo gol. Dopo un tempo Calzona lo tira fuori. Si è perso in panchina o è il motivo per cui nessuno dei tre tecnici lo ha mai preferito?
Ostigard 4.5: Fa rimpiangere, eccome, Amir Rrhamani, per eufemismo non uno dei migliori di questa stagione. La palla gestita di Niang nell’occasione del palo, che gli scivola via tra le gambe è l’emblema di una partita insicura e poco efficiente. In fase di uscita, più volte richiamato da Lobotka sul posizionamento errato che non consente scarico e circolazione.
Anguissa 5: Nel momento di difficoltà è irritantemente barocco, quando basterebbe semplicità e sfruttare il suo strapotere fisico. In una sola occasione si inserisce bene, ma vanifica tutto con uno scellerato passaggio ad Osimhen.
Arbitro
Manganiello 6.5: Arbitra con fermezza una partita dai tratti non spigolosi, favorita dagli atteggiamenti delle squadre in campo nell’economia della partita. Giudica in tempo reale in maniera corretta gli episodi cruciali. Unica pecca della sua partita è la “mala gestione” delle perdite di tempo, ma ahimè, è tassa quotidiana in Serie A.
Nola, 22 aprile 2024