Lo studente-imprenditore di merendine
Lo studente-imprenditore di merendine
di Raffaele Russo
Uno studente adolescente aveva messo su nel suo istituto l’Itis Pininfarina di Moncalieri, un vero e proprio business, comprava e rivendeva ai suoi compagni di istituto, merendine e snack ad un prezzo più basso del bar della scuola.
Una attività svolta nel miglior modo possibile, facendo ricerche di mercato tra i vari supermercati, massimizzando i profitti e stando attento pure ai gusti della clientela, circa 1.700 allievi che erano soddisfatti del servizio reso dallo studente.
Il tutto veniva fatto con un metodo inusuale ma allo stesso tempo innovativo, una chat su Whatsapp per raccogliere le ordinazioni, che lui puntualmente e con una certa professionalità gestiva ed accontentava tutti.
Il mercato è diventato cosi florido che i professori se ne sono accorti e lo hanno sospeso per una decina di giorni. Siccome è successo lo scorso anno scolastico, lo studente è stato bocciato ed in parte la colpa è stata anche per il suo traffico di merendine. Quest’anno si è ripresentato a scuola e ci è ricascato: la scorsa settimana è stato di nuovo beccato a smerciare snack. E ora la scuola deve di nuovo decidere come punirlo, con l’aggravante che il ragazzo è recidivo.
Il preside Stefano Fava intervistato, dice che è un problema di regole, e di legalità, la scuola insieme ai saperi, alle conoscenze, deve saper insegnare ad essere dei cittadini rispettosi delle leggi. Il Preside si preoccupa del benessere ed alla salute dei suoi allievi, non conoscendo la provenienza delle merendine o se fossero scadute o mal conservate, e quindi ha sospeso di nuovo il giovane per altri 15 giorni. Avvisati anche i genitori, spera che il consiglio di classe deciderà quale sarà il percorso più giusto per recuperarlo dal punto di vista educativo. Si tratta di sicurezza alimentare continua il preside oltre a non essere legale, il ragazzo non si è reso conto del suo comportamento e questo non va bene.
Di parere discordante la Fondazione Einaudi, che ha voluto premiare lo studente con una borsa di studio per il suo “spirito imprenditoriale”. Dal 1962 la Fondazione, promuove la diffusione del pensiero liberale, quello spirito d’iniziativa non è da punire, ma da promuovere. Per questo motivo, presso la sua sede romana di largo dei Fiorentini, il presidente Giuseppe Benedetto ha conferito un assegno e dei libri dei maestri del liberismo. “Con questa iniziativa non vogliamo certo premiare una attività illegale, che anzi condanniamo, ma semplicemente lo spirito di iniziativa imprenditoriale del giovane studente”, spiega Benedetto, che alla cerimonia ha anche invitato la famiglia dello studente e il suo preside.
La decisione ha fatto scatenare le proteste dei compagni di scuola che dicono: “E’ un premio immeritato: un illecito in una scuola non è un motivo serio per dare una borsa di studio”, dice uno studente, ed ancora: “Noi non ce l’abbiamo con il nostro compagno, sia chiaro ma riteniamo che questa borsa di studio sia stata data a caso”. A mio parere, non so se sia giusto attribuire un premio allo studente-imprenditore in barba ai tanti studenti meritevoli che ci sono nelle scuole e che regalano grandi soddisfazioni ai genitori ed anche a loro stessi.
Buona merendina a tutti….
Napoli, 16 dicembre 2016