gio 26 DICEMBRE 2024 ore 18.17
Home Cultura Le meraviglie di Napoli: la Certosa di San Martino.

Le meraviglie di Napoli: la Certosa di San Martino.

Alla sommità della collina del quartiere Vomero, accanto ad un imponente castello, sorge la Certosa di San Martino.

di Chiara Scamardella

Il complesso monastico fu voluto nel 1325 da Carlo d’Angiò. Dell’antica struttura gotica non resta quasi più nulla a seguito delle modifiche avvenute sotto il regno di Filippo III d’Aragona, per esser adattata allo stile barocco. In quegli anni, fine del ‘500 inizio ‘700, Napoli fu vera culla delle arti ospitando artisti importanti e raccogliendone l’insegnamento: da Caravaggio a Guido Reni, Domenichino e Lanfranco. Così gli artisti napoletani entrarono in contatto con due correnti differenti, il naturalismo e il classicismo, e sempre più spesso acquisirono uno stile che fosse mediazione tra le due; non mancarono anche anticipazioni rococò con Giordano Bruno. Gran parte della struttura architettonica di Chiesa e Chiostro Grande è dovuta a Cosimo Fanzago, mentre la decorazione scultorea è attribuibile ai fratelli Vaccaro, a Bernini padre, Bottiglieri e Sammartino. Essendo in stile tardobarocco, la Chiesa è una profusione d’oro, pietre preziose ed ornamenti: costituita da un’unica navata centrale che conduce all’altare rialzato e al coro ligneo; è totalmente affrescata sulla volta; ha sei cappelle laterali in cui si unisce virtuosismo architettonico, plastico e pittorico di artisti quali Caracciolo e Ribera. Anche gli ambienti interni sono magnifici e decoratissimi, benché il tesoro non esista più poiché fuso per finanziare la resistenza all’invasione francese di fine ‘700. All’interno del complesso, vi sono varie sezioni museali quali: il museo navale in cui sono raccolte lance reali in legno a grandezza naturale; due carrozze e antichi blasoni; il museo dei presepi che illustra l’evolversi dell’arte napoletana dal ‘400 fino a fine ‘800.
Il museo fu istituito nel 1866 e testimonia la storia artistica di Napoli a partire dal Regno Angioino fino alla fase postunitaria, grazie anche alla sua pinacoteca.
Altra perla è la veduta: affacciandosi dai giardini, si gode della splendida vista del golfo.

Napoli, 30 maggio 2014