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La Sanità dà l’ultimo saluto alla figlia di Totò
di Carlo Gimmelli

Domenica 5 giugno si sono svolti nella chiesa di S. Maria dei Vergini i funerali di Liliana de Curtis, unica figlia, in realtà ebbe un fratello, Massenzio, morto dopo poche ore di vita nel 1954, del Principe di Bisanzio, Totò.

Liliana, nacque il 10 maggio 1933, dal matrimonio con Diana Rogliani e Totò le impose il nome di Liliana Castagnola, la soubrette che nel 1930 si suicidò per l’amore non ricambiato dall’attore che dopo la tragedia visse un periodo di forte turbamento e dispose poi di tumularla nella cappella di famiglia.

Autrice, scrittrice, ebbe un piccolo ruolo cinematografico da bambina nel film “San Giovanni decollato” del 1940, fu amatissima dal padre e dopo la sua morte, testimone e ambasciatrice dell’immensa eredità artistica di Totò che negli ultimi anni è stata raccolta dalla nipote Elena Anticoli de Curtis.

Sposata giovanissima con il produttore Gianni Buffardi, matrimonio osteggiato dal padre che non partecipò alle nozze e solo dopo alcuni anni si riconciliò con la figlia, ebbe due figli Antonio detto Antonello e Diana, scomparsa, nel 2011; il matrimonio con Buffardi precipitò dopo pochi anni e Liliana in seguito sposò Sergio Anticoli da cui ebbe nel 1969 l’ultima figlia Elena.
Applausi in chiesa alle parole che la figlia Elena ha dedicato alla madre: “Mamma”, la prima parola che pronunci. Mamma, quando ti chiamo ti vedo correre verso di me. Mi prendi in braccio, mi guardi e mi abbracci forte forte al tuo petto. Mamma, so che ci sei sempre con me, il calore del tuo corpo mi accompagnerà a vita. Oggi mi fai piangere, ma fino a ieri mi hai fatto sorridere. La vita è fatta di opposti: gioia e dolori, vita e morte, sonoro e muto, giorno e notte. Sono due assi che si incrociano
e in quel punto centrale è racchiusa l’essenza della vita: l’amore. Senza amore la vita perde il suo significato.
Mentre scrivo sento il tuo respiro flebile e stanco. A breve questo respiro non lo udirò più. Ma mi pervaderà il sollievo perché la tua sofferenza è terminata. Apparterrai alla morte, sei diventata seria, hai abbandonato le pagliacciate dei vivi. Grazie, mamma, mi hai permesso di starti accanto fino alla fine. Mi hai permesso di restituirti tutto l’amore con cui mi hai ricoperto. Mamma, te voglio bene assaje”.

Il Rione Sanità, che diede i natali a Totò , ha riabbracciato la figlia Liliana che ha chiesto di tornare nella chiesa di S.Maria dei Vergini dove fu battezzata nel 1933, grande la partecipazione popolare di gente comune, quella che il Principe non dimenticò mai e che aiutava di nascosto, nottetempo, infilando biglietti da diecimila lire, ai tempi una manna, nei bassi dei vicoli che aveva frequentato da bambino.

Tante presenze tra i cittadini comuni, amici di famiglia e nomi dello spettacolo tra cui Enzo Decaro, Giacomo Rizzo e Giovanni Spartera.

Dopo la cerimonia il corteo funebre ha sostato dinanzi alla casa natale di Totò per poi proseguire verso la cappella gentilizia di famiglia, Cimitero del Pianto, dove Liliana sarà tumulata accanto al padre.

L’amministrazione comunale ha omaggiato Liliana de Curtis con un drappello d’onore della Polizia municipale e il gonfalone della città.

Presente il vice sindaco Mia Filippone che ha riproposto l’eterno impegno dell’amministrazione di risolvere dopo venti anni l’annosa questione del Museo dedicato al Principe della risata.

Totò cerca casa!

Già, il museo di Totò: la battaglia che Liliana non è riuscita a vincere contro la burocrazia e la solita cialtroneria politica, annunciato fin dal 1999 tra promesse, rinvii, intoppi burocratici, petizioni e fondi misteriosamente spariti, la casa del più grande comico di tutti i tempi nella città che gli diede i Natali è diventata un’amara barzelletta.

Dopo infiniti balletti l’apertura era prevista nel 2017, nel cinquantenario della sua morte, furono acquistati due appartamenti nel sontuoso palazzo dello Spagnolo a pochi passi dalla misera casa di Via S. Maria antesaecula, 109 (in condizioni pietose!) dove nacque il Principe.

Antonello Buffardi, rispondendo ad alcune domande del giornale, si è detto rassegnato e avvilito delle promesse e chiacchiere dall’ex sindaco Iervolino in poi.

Liliana, presidente della Associazione Antonio de Curtis, che aveva messo a disposizione della città cimeli, abiti di scena , copioni, poesie dell’archivio paterno, si è battuta per anni, scendendo in piazza, contro l’inerzia politica e oggi fanno sorridere di rabbia le dichiarazioni del ministro Franceschini cui si è accodato l’ineffabile sindaco Manfredi che hanno espresso il laconico messaggio di cordoglio alla famiglia annunciando “l’imminente” apertura del Museo di Totò nella sede dell’ex Monte di Pietà in Via Tribunali.

La città aspetta ma immaginiamo quale sarebbe stata la risposta di Totò che spesso, inimitabilmente, spernacchiò la politica delle chiacchiere:

“Onorevole? Tranghete!”

Napoli, 6 giugno 2022