mer 27 NOVEMBRE 2024 ore 04.04
Home Riceviamo e pubblichiamo La redazione, tutta, esprime cordoglio all’amico collega Gennaro Savio

CIAO MAMMA, GRAZIE PER AVERMI DATO LA VITA, PER AVERMI TRASMESSO VALORI SANI E PER AVERMI CRESCIUTO CON GRANDE AMORE ED AFFETTO

Cara Mamma,
la tua perdita lascerà in me un perenne dolore lacerante e un vuoto incolmabile. La tua bontà d’animo, il tuo cuore generoso, la tua sensibilità, la tua grande e ineguagliabile umanità, quel sorriso che brillava ogni giorno sempre di più sul tuo volto di mamma e nonna dolce ed esemplare nonostante le sofferenze, rimarranno scolpiti per sempre nei miei occhi e nella mia mente sino a quando sarà giunto per me il momento di esalare l’ultimo respiro. In ogni istante della mia vita mi accompagneranno tutti i momenti che ho avuto la fortuna di condividere con te sin da quando mi hai dato al Mondo. Solo oggi che sono felice padre di due bei bimbi nei cui volti felici è scolpito il tuo stesso sorriso, posso capire sino in fondo quanti inenarrabili sacrifici di vita hai dovuto sostenere con papà per crescermi. E sembra ieri quando, nella foto che da anni campeggia sulla parete dove a casa con la mia modesta scrivania lavoro al computer, onde evitare che cadessi mi reggevi con le mani per dare la possibilità a papà di fare la fotografia. Nel grembo si nota la presenza di tua figlia e mia cara sorella Gabriella che sarebbe nata di lì a poco. E quello immortalato giù Citara, è stato solo uno dei tantissimi momenti in cui la nostra famiglia è stata felicemente unita. Come potrò mai dimenticare tutti i sacrifici che hai fatto per me, sin da piccolo, bimbo vivace, “malandrino” e imprevedibile cresciuto con immenso affetto e amore. Con la tua cinquecento ci portavi ovunque ed esaudivi incondizionatamente tutti i nostri desideri, sempre. Quanto sei stata dolce con noi. Ed è proprio seguendo il tuo esempio di grande spessore umano e sociale che io oggi cerco di fare la stessa cosa con Domenico e Simone, assieme a Martina i tuoi amati nipotini che ti adoravano e non smetteranno mai di farlo. Hai trascorso e condiviso con me tutta la tua vita trasmettendomi con papà valori quali la fratellanza, la solidarietà e il rispetto per tutti, non con lunghi sermoni ma solo con il tuo limpido esempio di donna umile, onesta e lavoratrice. E posso dirmi felice del fatto che a tutti, ma proprio a tutti, hai sempre detto di avere un figlio affettuoso e di cui andavi fiera ed orgogliosa. E cosa aggiungere per il fatto che mi seguivi dappertutto nonostante la politica non ti appassionasse. Ma cosa non si fa per amore di un figlio, vero mamma?. Ricordo, oggi con le lacrime agli occhi che scorrono copiose sulla tastiera del PC, che ad ogni manifestazione di protesta che conducevo per le strade dell’Isola, salivi sul pullman che avrebbe incrociato il corteo e come mi vedevi sopraggiungere gesticolavi sino a quando i miei occhi non avrebbero incrociato il tuo sguardo dolce. Era quello il momento più emozionate della manifestazione. Lasciavo il microfono nella macchina e salivo sul bus per abbracciarti forte perché la tua presenza, mite e silenziosa, mi dava forza e coraggio. “Non ti stancare, non gridare troppo, la notte dormi invece di scrivere, tu muori presto a mamma, ti prego”, ripetevi sempre. Ed io accarezzandoti come sempre cercavo di rassicurarti: “Non preoccuparti mamma, sono giovane e forte, stai tranquilla non mi accadrà mai nulla” e ritornavo tra la folla consapevole di aver mentito innanzitutto a me stesso, perché l’incessante impegno politico e giornalistico fatto col cuore e con passione, senza tornaconti e rimettendoci tempo e salute, col trascorrere della vita ti segna, ma questo è inevitabile e bisogna metterlo in conto. Che momenti di intensa gioia e umanità! Si è sempre detto che cento figli tutti insieme non fanno mai quanto una mamma ha fatto per loro. E’ proprio vero mamma, lo è anche per me. Pure nel mio caso i sensi di colpa sono tanti, così come il dolore di averti persa per sempre. A rincuorarmi sono le decine di telefonate che ti facevo ogni giorno, spesso svegliandoti nel sonno, ma quando non ti vedevo avevo il bisogno almeno di sentirti. Abbiamo rischiato di perderti quando avevi solo quarant’anni per un inaspettato infarto. Qualche anno fa hai brillantemente superato un ictus cerebrale e da tempo con coraggio ti sottoponevi alla dialisi. Tante traversie tra cliniche e ospedali con sempre al tuo fianco papà. Ed è lui che ora mi sento di ringraziare di vero cuore. Perché nonostante gli impegni e l’età che inesorabilmente avanza anche per lui, ti è stato sempre vicino accompagnandoti ovunque. L’avremmo dovuto fare noi figli e invece con amore e dedizione l’ha voluto fare testardamente e caparbiamente solo lui, per amore di sua moglie e per lasciare ai figli il tempo necessario di badare in serenità ai vostri adorati nipotini. Grazie papà. E mi sento di ringraziare tutti i nonni che non ci sono più, i miei zii e i cugini delle famiglie Savio e Barile che ti sono e ci sono stati sempre vicino in tutto il corso della tua vita. A loro và il mio forte abbraccio. Ciao Mamma, mi mancherai tanto!
Tuo figlio Gennaro

Ischia, 25 novembre 2014