La percezione degli spettri
La percezione degli spettri
di Giulia Di Nola
Da uno studio condotto da un team di ricercatori svizzeri, tra cui figura anche Giulio Rognini, cervello italiano in fuga, è emerso che gli spettri esistono, ma solo come frutto della nostra complessa attività mentale.
E gli scienziati, ora, sanno come “acchiapparli” e addirittura sanno come ricrearli in laboratorio svelando la natura di queste misteriose entità e fornendo una dettagliata spiegazione sull’arcano fenomeno delle visioni.
Hanno dimostrato, infatti, attraverso un gruppo di soggetti sani e uno di soggetti con problemi psicotici, che la sensazione di “presenze”, nei primi come nei secondi, è il risultato non solo d’una alterazione dei segnali senso-motori che riguardano la percezione del sé mediante stimoli di natura spazio-temporale, ma anche il risultato della posizione stessa del nostro corpo nello spazio in cui ci troviamo.
Generalmente certe persone, in condizioni di estremo disagio ambientale, come gli alpinisti in carenza di ossigeno e quelle con patologie neurologiche o psichiatriche, sono coloro che vedono fantasmi, angeli e persone defunte.
Gli studi, iniziati nel 2006, sono partiti dall’analisi di volontari sani ai quali è stato indotto il cosiddetto “feeling of a presence”, bendati e attraverso la stimolazione elettrica di una precisa zona del cervello, la sfera temporale.
I pazienti, con l’aiuto d’un robot che li toccava, avvertivano una presenza dietro di loro che percepivano nella medesima postura che assumevano, mostrando, così, l’importanza della componente senso-motoria del fenomeno.
In seguito, i neuroscienziati hanno voluto ritardare il tocco del robot ricreando l’illusione del fantasma e i pazienti hanno visto, questa volta, fino a quattro fantasmi confermando la percezione alterata del proprio corpo. Quindi, una distorsione della stessa, porta ad una alterazione dello stato di coscienza del sé e alla visione di stranezze.
L’esperimento ripetuto su pazienti psicotici ha confermato le analisi condotte dodici anni or sono.
Tutto ciò è di grande aiuto per capire e affrontare meglio certune malattie mentali, come lo è per tutti coloro che si prendono cura di soggetti affetti dalle stesse.
Non è per niente poco!
Napoli, 13 luuglio 2018