Impantanati in Laguna. Giovanni Della Pietra. Nola
Impantanati in Laguna
di Giovanni Della Pietra
Nel lunch match della 29^ giornata di Serie A, il Napoli è ospite della squadra che ha reso la vita difficile a tutte le big del nostro campionato: allo stadio Penzo, è Venezia – Napoli. Al termine di un match combattuto, il risultato è un pareggio a reti bianche, nonostante il palo di Raspadori che avrebbe potuto aprire la gara.
Highlights
La partenza sprint del Napoli culmina nella conclusione di Raspadori, che sfrutta un disimpegno errato della retroguardia dei lagunari, ma bacia il palo interno ed incredibilmente non entra in rete. Gli azzurri provano a sfruttare le palle inattive con McTominay, che di testa impensierisce per ben due volte Radu. Doppia grande opportunità anche per gli arancioneroverdi che prima con Kike Perez e poi con Fila sfiorano il vantaggio. Risponde ancora presente Radu con un grande intervento sul colpo di testa di Lukaku allo scadere della prima frazione. Nella ripresa, latitano le occasioni da rete che sono principalmente di marchio veneto, ma è nel recupero che entrambe le squadre sfiorano il colpaccio: il Napoli con la conclusione volante in corsa di Simeone; il Venezia con il tiro dalla distanza di Nicolussi Caviglia al termine di un contropiede 6 contro 2.
Il punto Della Pietra
Venezia – Napoli è un’insidiosa trappola del calendario contrapposta al big match di giornata Atalanta – Inter che in qualche modo indirizzerà la lotta Scudetto. Il Venezia, infatti, è reduce da diversi buoni risultati avendo fermato sul pari Atalanta e Lazio al Penzo e il Como al Sinigaglia. L’onda azzurra alla ricerca della vittoria, nella prima frazione di gioco, si infrange contro un super Ionut Radu, in grande spolvero come non lo si vedeva da anni, mentre nella ripresa, i lagunari riescono a limitare l’impeto offensivo partenopeo, andando anche vicino al vantaggio al crepuscolo del match. Ma andiamo per gradi: Antonio Conte conferma il suo modulo ibrido confermando l’undici di partenza delle ultime due gare contro Inter e Fiorentina. Nel 3-5-2 contiano, McTominay si alza da posizione di finto esterno creando una superiorità numerica in fase offensiva, sfruttando anche il movimento di Politano sull’out di destra. Anche Eusebio Di Francesco dà ulteriore luce all’undici di partenza degli ultimi due risultati positivi: unica eccezione Fila preferito ad Oristanio, non al meglio. L’utilizzo delle due punte fisiche ha il compito di creare un 2vs2 tra gli attaccanti degli arancioneroverdi e i centrali difensivi dei partenopei. Ago della bilancia nel gioco di mister DiFra è Hans Nicolussi Caviglia che, in fase di costruzione avversaria si alza andando ad impedire a Lobotka lo sviluppo della manovra, mentre in fase offensiva non si lascia pregare nel tirare dalla distanza.
La spinta iniziale del Napoli si infrange sul palo di Raspadori contro ogni legge della fisica, ma l’impeto aggressivo dei napoletani è presente soprattutto sulle palle inattive che il Venezia soffre tantissimo, su cui spicca sempre la testa di McTominay, con Radu che si fa sempre trovare pronto. Anche il Venezia però ha le sue possibilità, mettendo in difficoltà il Napoli con numerosi cambi di campo da quinto a quinto. La spinta offensiva degli azzurri però rallenta nella ripresa, in cui le occasioni sono centellinate e riservate alla parte finale di gara, dove addirittura il Venezia, sfruttando il disequilibrio dettato dalla voglia di acciuffare la vittoria degli azzurri, sfiora il gol del vantaggio in un ghiotto contropiede. In casa Napoli, questo pareggio non è certo il risultato sperato per mettere pressione alle antagoniste impegnate nello scontro diretto. Manca ancora una volta la vittoria in trasferta che ormai che non ricorre nel tabellino azzurro dal trionfo del Gewiss Stadium di fine gennaio. In casa Venezia, invece, ennesima buona prestazione della squadra di Di Francesco, che mette in campo ordine, tenacia e aggressività – come si nota dalla statistica dei falli commessi: 19-8 – ma manca la qualità sotto porta. Di Francesco sta provando a fare il miracolo e il calendario adesso sorride.
Pagelle
Nicolussi Caviglia 7.5: Uomo chiave nella pressione del Venezia e nelle uscite, bravissimo anche nelle letture difensive e non lesina qualche conclusione dalla distanza, sapendo come essere letale. Uomo ovunque ed MVP.
Radu 7.5: Prova a restituire all’Inter lo scudetto costato qualche anno fa. Grande prestazione e grande parata su Lukaku e McTominay, ma anche benedetto dalle divinità del calcio sul palo di Raspadori. È attesa continuità!
Anguissa 5: Entra in campo quando il Napoli schiaccia l’avversario nella metà campo, per dare presenza in area ed inserimento. Entra senza ritmo e appare troppo lezioso. In pigiama.
Di Francesco 8: Dispone in campo una squadra scorbutica e arcigna, che infastidisce persino le big del campionato, con materiale tecnico davvero rivedibile, tranne qualcuno che può innalzare la qualità. Se poi ti cedono il tuo migliore attaccante, Joel Pohjanpalo, rimpiazzato con promesse e speranze: questo dà le dimensioni del lavoro di DiFra. Un abbraccio di stima, ma per i miracoli si sta attrezzando.
Arbitro
Mariani 6: Gara gestita nei limiti dell’agonismo. Alza i toni della contesa nella ripresa lasciando correre, a volte anche troppo, per poi fischiare il fallo su un contrasto spalla a spalla tra Okafor e Zerbin. Manca un giallo a Fila per intervento in ritardo su Rrhamani e lascia tanti, ma tanti dubbi il fallo di Lukaku su Idzes che avrebbe aperto il campo ad un contropiede 2 vs 2. Episodi cruciali gestiti al meglio: non ci sono episodi da moviola da segnalare.
Nola, 17 marzo 2025