Il valore della memoria, una ragione per continuare: il Museo della Civiltà Contadina del Fortore.
Il valore della memoria, una ragione per continuare
Il Museo della Civiltà Contadina del Fortore
di Luigi Antonio Gambuti
“Oggi la situazione è notevolmente mutata e l’interesse esistente nel nostro paese per la cultura contadina mostra come essa sia divenuta una componente rilevante del panorama culturale nazionale.
La nostra iniziativa intende accogliere, sistematizzare e conservare attrezzature rurali dell’area del Fortore, vere reliquie archeologiche che consentono di ricostruire la nostra storia sociale che è sostanzialmente storia dei processi lavorativi.
Un’indagine di questo genere porta a seguire la vita di una comunità umana i cui interessi,attività,problemi,sofferenzeè facile individuare e documentare, ma spesso è difficile in un modo organico, in un significativo quadro storico.
La lentezza dei suoi progressi ci fa conoscere che la vita da queste parti è stata sempre dura; gli uomini l’ hanno vissuta adattandosi completamente ad essa, anche con la speranza di trasformarla, rendendola più accettabile. A fine giugno, a Montefalcone Valfortore ci sarà la mostra di tutti i reperti, propedeutici alla costituzione del “Museo della Civiltà Contadina del Fortore.”
Così parlò Cosimo Nardi, studioso e ricercatore sannita, per una intervista concessami senza indugi,pubblicata dal Mattino del 31 marzo 1982. Fu così che si battezzò un progetto ideato qualche tempo prima,con l’ inaugurazione della “Prima Mostra della Civiltà Contadina del Fortore”, avvenuta domenica 27 giugno dello stesso anno.
Oggi, a distanza di trentasei anni, la Mostra, divenuta museo, coglie la ribalta nazionale e si avvia a divenire un indispensabile polo di riferimento per quanti coltivano l’interesse per le proprie radici e per quanti vivono con impotente nostalgia l’orfanità della terra natìa.
Dedicato a Marco Cavallo, Provveditore Amico del Fortore, cantore sublime delle bellezze della nostra terra, straordinario protagonista di una stagione irripetibile, che portò luce, attenzione e stimolo alle nostre genti. Scriveva: “Antonio, pur disperando, agire!”. Se ne andò scrivendo: “Nessuna nostalgìa, l’Amicizia è presenza!”.
Napoli, 24 luglio 2018