Il Rientro del Papa dalla Terra Santa
Il Rientro del Papa dalla Terra Santa
di Manlio Maglio
Al termine del suo pellegrinaggio in Terrasanta, Papa Francesco è salito sull’aereo che lo avrebbe riportato a Roma. A bordo erano presenti numerosi giornalisti accreditati, provenienti dai vari continenti, a cui è stato concesso di rivolgere domande al Santo Padre. Questi, sebbene stanchissimo, ha risposto volentieri a tutte le domande rivoltegli.
I giornalisti di lingua italiana hanno rilevato i grandi gesti compiuti dal Papa in Terrasanta, come la mano sul muro di Betlemme, il segno della croce, il bacio ai sopravvissuti, il bacio al Santo sepolcro in contemporanea con Bartolomeo, e vari altri. Hanno voluto domandargli se tali gesti erano stati pensati o meno.
Il Santo padre ha risposto che quei gesti sono stati assolutamente spontanei così com’è stato assolutamente spontaneo l’invito ai presidenti Peres e Abu Mazen di recarsi in Vaticano, per trovare insieme una soluzione pacifica per la Terrasanta.
I giornalisti inglesi hanno ricordato le parole dure che Papa Francesco ha un usato contro l’abuso sessuale dei minori da parte del clero, evidenziando che ormai in tutte le chiese locali ci sono norme che impongono un forte obbligo morale e spesso legale a proposito di tali fatti. Papa Francesco ha risposto che, su questo problema non esistono privilegi di sorta: ci sono tre vescovi sotto indagine e un altro è già stato condannato. Il Papa, usando un’espressione forte, ha paragonato l’abuso nei confronti di un minore, alla celebrazione di una Messa nera. Ha quindi ribadito che, su questo problema, si andrà avanti con tolleranza zero.
I giornalisti di lingua spagnola hanno ricordato il forte messaggio lanciato da Sua Santità a proposito di una Chiesa povera e per i poveri. Francesco, citando il Vangelo “E’ inevitabile che ci siano gli scandali”, dal momento che siamo esseri umani e peccatori, ha dichiarato la necessità di un impegno affinché gli scandali siano sempre di meno, fino a sparire. Ha quindi evidenziato il progetto trasparenza nell’amministrazione economica, che sta dando ottimi frutti. Il cardinale Pel sta verificando l’attuazione di tutte le riforme consigliate, precisando che la riforma deve essere continua. Nello IOR sono stati chiusi 1600 conti di persone che non avevano diritto ad aprirli ed ha ricordato che lo IOR è nato esclusivamente per l’aiuto alla Chiesa.
Ha quindi preso la parola il delegato dei giornalisti di lingua francese il quale ha domandato al Papa se si sente preoccupato per la crescita del populismo in Europa, così come si è manifestato nelle recenti elezioni europee, considerando che oggi molti europei hanno paura che possa venir meno un futuro in Europa a causa della forte disoccupazione. Papa Francesco ha risposto che il problema della disoccupazione e molto grave e questo anche perché si è stabilito un sistema economico mondiale dove al centro è il denaro e non la persona umana. In un vero sistema economico devono essere sempre posti al centro l’uomo e la donna, ovvero, la persona umana. Oggi, per equilibrarsi, questo sistema deve prevedere alcune misure di scarto: così si scartano i bambini e gli anziani perché non servono. Le medicine vengono date fino a un certo punto. In alcuni paesi si pratica l’eutanasia nascosta. Si scartano i giovani, per cui si è creata una generazione di giovani che non studiano e non lavorano. Questa cultura dello scarto è gravissima. È un sistema economico inumano, che uccide.
Prende poi la parola un giornalista di lingua portoghese il quale domanda come sia possibile risolvere la” questione Gerusalemme” per ottenere una pace stabile. Papa Bergoglio risponde che esistono molte proposte sulla questione di Gerusalemme. Si auspica che diventi la Città della pace delle tre religioni. Le misure concrete per la pace, d’altronde, devono uscire dal negoziato. Si dovrà entrare nel discorso con onestà, spirito di fratellanza, mutua fiducia. Si auspica che Gerusalemme sia custodita come capitale delle tre religioni, come una città di pace.
I giornalisti di lingua tedesca domandano se la Chiesa cattolica potrà imparare qualcosa dalle chiese ortodosse, a proposito dei preti sposati. Questione che preme molto ai preti cattolici tedeschi. Il Santo Padre peraltro fa notare che la Chiesa cattolica ha già preti sposati: i cattolici greci, i cattolici copti… Nel rito orientale ci sono molti preti sposati. Questo perché il celibato non è un dogma di fede è una regola di vita, sicuramente molto apprezzabile, ma, non essendo un dogma di fede, c’è sempre la porta aperta. Papa Francesco ha informato i giornalisti presenti che si è parlato molto dell’unità, ma l’unità si fa lungo la strada, l’unità è un cammino. Ha poi raccontato aneddoto che gli ha detto il patriarca Bartolomeo: il patriarca Atenagora disse a Paolo VI: “Noi andiamo insieme tranquilli, e tutti i teologi li mettiamo in un’isola, che discutano tra loro, e noi camminiamo nella via”. Camminare insieme quindi aiutarci insieme così come avviene a Roma dove tanti sacerdoti ortodossi usano le chiese cattoliche per celebrare in determinati orari. Un’altra questione importante che hanno trattato il Papa e i patriarchi è stata quella della data della Pasqua, che possa essere uguale per tutti, quale segno di unità. Si è anche parlato di ecologia e di altre questioni su cui c’è molta intesa.
Il rappresentante dei giornalisti asiatici ha presentato il problema della mancanza di libertà di religione e di espressione in paesi vicini alla Corea del sud. Papa Francesco, che prossimamente si recherà nella Corea del sud e in altri paesi dell’Asia, ha riconosciuto il problema della mancanza di libertà di praticare la religione in vari paesi asiatici dove esistono varie misure restrittive nei confronti dei credenti che possono sfociare anche in vere e proprie persecuzioni. In alcuni luoghi non si può portare il crocifisso, non si può avere la Bibbia non si può insegnare il catechismo ai bambini, è proibito pregare insieme, è severamente proibito celebrare l’Eucaristia, pena il carcere o addirittura la morte. La situazione è veramente difficile.
Padre Lombardi, capo dell’ufficio stampa, ha quindi ringraziato il Santo Padre per la sua squisita disponibilità e gli ha augurato che i suoi progetti di per il bene della Chiesa e per la pace del mondo possano produrre buoni frutti. Papa Bergoglio, a sua volta, ha ringraziato i giornalisti per la compagnia e per la benevolenza dimostratagli ed ha chiesto loro di pregare molto per lui..
30 maggio 2014