Il PAN dà voce al Festival Internazionale di Giornalismo Civile “Imbavagliati”
Il PAN dà voce al Festival Internazionale di Giornalismo Civile “Imbavagliati”
di Matilde Donnarumma
Ideato e diretto dalla giornalista Desiréé Klain, dal 20 al 24 settembre il PAN, Palazzo delle Arti Napoli, luogo di Napoli che custodisce “la Mehari di Giancarlo Siani: simbolo dell’iniziativa”, accoglierà, anche quest’anno, il Festival Internazionale di Giornalismo Civile “Imbavagliati”.
Prodotto anche quest’anno dall’associazione “Periferie del mondo – Periferia immaginaria”, promosso dall’ Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli in collaborazione con la Fondazione Polis della Regione Campania, è realizzato nell’ambito del “NAPOLINFEST- “Naviganti, Eroi, Poeti e Santi della Città”, progetto diretto da Luigi Necco e cofinanziato dalla Regione Campania con fondi del “Programma operativo complementare (POC) 2014 – 2020″ per la rigenerazione urbana, politiche per il turismo e cultura, e organizzato da Gabbianella club srl di Gianluigi Osteri.
Il Festival gode dell’alto patrocinio di Amnesty International Italia, del Comitato Regionale Campania per l’Unicef Onlus, della Federazione Nazionale Stampa italiana, dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, del Sindacato Unitario dei Giornalisti campani e di Articolo 21.
Il “Premio Siani” (in memoria del giovane cronista napoletano ucciso dalla camorra nel 1985, dalla scorsa edizione gemellato con “Imbavagliati”) sarà dedicato a Ilaria Alpi, la giornalista del TG3 assassinata 23 anni fa a Mogadisco insieme al cineoperatore Miran Hrovatin.
Alla sua terza edizione, l’atteso Festival Internazionale di Giornalismo Civile “Imbavagliati”, ideato per dar voce e tutelare i coraggiosi giornalisti scomodi che operano in nazioni dove la censura dittatoriale impedisce la libera espressione o dove il contesto sociale li pone in costante pericolo di vita, affronta per non dimenticare, attraverso le ‘voci senza paura’ dei testimoni, attraverso il ricordo dei giornalisti scomparsi vittime ancora in attesa di avere giustizia , attraverso focus, approfondimenti e interviste, dal 20 al 24 settembre al PAN, Palazzo delle Arti Napoli, un tema scottante e di importanza internazionale come la libertà di informazione e di stampa.
“Muri e fili spinati – spiega la Klain – è il tema di questa terza edizione: dai muri materiali, che dividono paesi interi, a quelli ideologici. Il filo spinato è nell’anima delle vittime, che sono ancora in attesa di avere giustizia e di tutti coloro che hanno una coscienza civile. Il caso Ilaria Alpi non può e non deve essere chiuso, perché come recita il nostro slogan: ‘Chi dimentica diventa il colpevole”.
“Un tema attualissimo e drammatico per un appuntamento che è internazionale per il livello dei partecipanti e per il peso dei temi affrontati, ma che sentiamo profondamente nostro – dichiara Nino Daniele, Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli – un appuntamento nel quale la Città, si ritrova su uno scenario internazionale e partecipa come comunità, si fa soggetto culturale, civile e politico. L’Amministrazione comunale di Napoli promuove e sostiene questa iniziativa con particolare partecipazione: in un mondo nel quale muri, fili spinati e censure sono continuamente evocati, invocati o temuti, vogliamo che venga da Napoli un segno, e con esso l’impegno per un’altra idea di convivenza, di democrazia, di umanità”.
“Chi dimentica è colpevole – dichiara Paolo Siani, Presidente della Fondazione Polis della Regione Campania, fratello del giornalista ucciso – e per questo motivo da 32 anni puntualmente e con testardaggine ogni 23 settembre ricordiamo Giancarlo. Noi non vogliamo dimenticare e vi chiediamo di non dimenticare tutte le vittime innocenti della criminalità, specie quelle per le quali stiamo ancora aspettando giustizia, e noi aspettiamo fiduciosi che prima o poi giustizia arriverà per tutti. Ilaria Alpi, che quest’anno vogliamo ricordare insieme a Giancarlo, così come facemmo lo scorso anno con Giulio Regeni, è una di queste. E comprendiamo tutto il dolore della mamma Luciana per aver perso una figlia e non essere riuscita a ottenere giustizia. E si è battuta e si batte con tutte le sue forze affinché gli assassini di Ilaria vengano presi e condannati. Solo così lo Stato è uno Stato credibile, se riesce a difendere i suoi cittadini onesti e punire i colpevoli”.
L’appello sarà lanciato il 23 settembre durante il convegno sull’importanza della scorta mediatica per i giornalisti minacciati, con Nello Trocchia, Sandro Ruotolo e Paolo Borrometi e la partecipazione di Giuseppe Giulietti (Presidente Federazione nazionale stampa italiana), Carlo Verna (giornalista Rai) e Claudio Silvestri (segretario del Sindacato Unitario dei giornalisti della Campania).
Il tema di questa terza edizione è Muri e fili spinati: muri intesi come censura, sia materiali che dividono paesi interi che ideologici e il filo spinato simbolo della sofferenza innestata nell’anima delle vittime.
Napoli, 20 settembre 2017