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“Il Catalogo” di Angela Di Maso un lungo viaggio nell’animo umano.

di Domenico De Gregorio

Spietato, irriverente è il testo che Angela Di Maso porta in scena al teatro Galleria Toledo di Napoli. Una fotografia nitida e circoscritta del male dei nostri tempi, l’infelicità, uno stato d’animo, una condizione umana che non può trovare spazio nella moderna società di oggi dove l’immagine della felicità è una discriminante fondamentale per il successo sociale. Il catalogo, è un viaggio nei meandri più oscuri dell’animo umano, un aprire porte mai dischiuse ed esplorare spazi della coscienza umana mai visitati. Un percorso doloroso che porterà i protagonisti a prendere coscienza di quanto sia artefatta la loro condizione di famiglia o meglio di coppia solo apparentemente felice. Rose ed Eric hanno un sogno, un sogno comune a tante coppie felici, un desiderio di perfezionare il loro stato di famiglia con l’adozione di un bambino, un bambino sano che allontani per sempre lo spettro della loro infertilità. Composti, vestiti con gli abiti buoni e dotati di garbo e maniera, Rose ed Eric affrontano il loro viaggio alla ricerca della felicità, seguendo il cammino già intrapreso da una coppia di loro amici. Il tempo è prezioso, ed il desiderio di paternità e maternità, che si disvelerà essere solo apparente, deve essere velocemente realizzato e solo una società specializzata nelle adozioni internazionali può garantire il rapido appagamento di questa bramosa ossessione. Il signor Law, addetto alla vendita, propone subito loro di visionare il tanto ambito catalogo, una sorta di volantino pubblicitario dove la merce in vendita è l’essere umano accompagnato, come vuole la legge, da ogni sorta di indicazione sul prodotto. L’incontro dei coniugi con il signor Law si rivelerà presto un duello con la loro coscienza e le loro debolezze e frustrazioni. La maschera di felicità, il perbenismo morale di una società miope alla sostanza dell’essere, cadrà distrutta sotto i bombardamenti di una verità cruda e dolorosa che Rose ed Eric saranno costretti a fare i conti. La storia si dipana con ritmo serrato, attimo dopo attimo lo scontro vittima carnefice diventa sempre più violento, le parole feriscono più di una lama di coltello, spingendo i protagonisti verso un epilogo drammatico ma vero, dove per la prima volta riusciranno veramente a conoscere se stessi ed a capire che la felicità è un bene prezioso che non può essere acquistato.

Napoli, 22 ottobre 2014