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GIORNALISTI E MAGISTRATI ALLA RICERCA DELLA VERITA’
di Enzo Di Micco

Dal caso Enzo Tortora, giornalista diventato la personificazione dell’errore giudiziario italiano a Mani pulite, serie d’ inchieste giudiziarie condotte negli anni ’90 in Italia, dalle quali suscitò lo scandalo di Tangentopoli.

Fatti e circostanze dall’impatto mediatico ad effetto, che per certi versi, hanno fatto perdere credibilità al mondo del giornalismo e della magistratura, entrando cosi contemporaneamente nella seconda repubblica, ove si son visti, fino ad oggi provvedimenti che restringono la libertà professionale e, in definitiva, la libertà di stampa. E che dire dei processi mediatici che trascinano oltre gli imputati, l’intera società civile in un mare di improvvisazioni con ricostruzioni di delitti di cronaca, sostituendosi a giudici e pubblici ministeri quali inquirenti?…

Di questo, più o meno, si è parlato nel coso del seminario per la formazione professionale continua del giornalista , qualche sera fa, nella sala Colombo dell’ Hotel Mediterraneo. Qui non è mancata la voce degli avvocati sulla cosiddetta prescrizione congiunta ad una complessiva riforma del processo penale. Insomma, Giornalisti e magistrati sia pure in un serrato confronto per una volta insieme alla ricerca della verità. Manifestazione promossa dall’Associazione Lettera 22.

Al forum sono intervenuti Attilio Belloni, presidente Camera Penale di Napoli; Massimo Calenda, giornalista e responsabile Campania Lettera 22; Paolo Corsini, giornalista Rai e consigliere nazionale Ordine dei Giornalisti; Silvia Grassi, ufficio stampa CSM; Pierangelo Maurizio, giornalista Mediaset e consigliere Fnsi; Ad aprire i lavori, Ottavio Lucarelli, presidente Ordine dei Giornalisti della Campania e Mimmo Falco, vicepresidente Ordine dei Giornalisti della Campania. Moderatore : Alessandro Sansoni, componente esecutivo nazionale Ordine dei Giornalisti.

Napoli, 11 novembre 2018