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GENNY E LA BIONDA……MISTERO AL MINISTERO!

di Carlo Gimmelli

Mentre il Governo traballa in attesa dell’autunno bollente tra la grana delle concessioni balneari e una finanziaria lacrime e sangue da far digerire agli elettori, impazza il gossip da “Bagaglino” su Maria Rosaria Boccia , la bionda ha messo nei  guai Sangiuliano.

Lo Zio Silvio, uno che di bionde se ne intendeva, definiva, sprezzante, i Palazzi della Roma godona“il teatrino della politica”, l’antitesi del “laurà dela Madonna” brianzolo di cui il Cavaliere ne ha interpretato e personificato l’autoreferenziale narrazione.

E, in effetti, anche il Governo underdog di IosonoGiorgia non è stato immune dalla sindrome della commedia all’italiana in salsa pecoreccia: dall’ex compagno del Presidente del Consiglio, Giambruno , pizzicato dai fuori onda del perfido Antonio Ricci a fare il provolone con le colleghe giornaliste, al cognato d’Italia Lollobrigida, impagabile ministro gaffeur, ex marito della sorella d’Italia Arianna, che ha fatto fermare un treno Frecciarossa a Ciampino in un remake del fantozziano megadirettore galattico , alla seconda carica dello Stato, Don Ignazio La Russa, che definiva il battaglione Bozen, falcidiato da un ordigno partigiano in Via Rasella a Roma, come una “banda di musicisti attempati mezzi italiani e mezzi tedeschi”.

Ma uno dei ministri più affezionati agli scivoloni è l’immarcescibile Genny Sangiuliano, Ministro della Cultura, giornalista, gattopardesco e autoreferenziale maitre a penser della destra progressista ma con il fiuto felino di subodorare la corrente dominante; nato politicamente nel M.S.I. di Almirante, poi spin doctor finiano , dopo la caduta di Gianfranco si è spostato con passo felpato nell’area berlusconiana per poi abbandonare la nave con il crepuscolo del Cavaliere e traghettare nell’ombra verso l’accogliente porto salviniano della Lega (che si apprestava a varare il Governo con i grillini) e, con il beneplacito dello statista Di Maio, agguantare la direzione del TG2 in salsa giallo-verde.

Biografo, al limite dell’agiografia, di Putin cui ha dedicato una dettagliata fenomenologia (“Putin, vita di uno Zar), non ha mai distolto lo sguardo dalla destra (ri)nascente di Giorgia Meloni, soprattutto dopo il suicidio politico del Capitone e, dopo il trionfo del 2022, è rientrato, novello figliol prodigo, da dove era partito, ricompensato dalla materna Giorgia con il dicastero di Via del Collegio Romano tra i comprensibili mal di pancia dei fedelissimi della prima ora.

Nonostante l’impegno di abbattere il dogma di una Cultura storicamente ostaggio della sinistra piaciona e oligarchica il nostro è incappato in seriali disavventure storico-geografiche che avrebbero abbattuto un elefante politico, dall’aver votato come giurato del l Premio Strega 2023 un libro senza averlo letto, all’aver confuso la celeberrima Times Square di New York con Piccadilly Circus di Londra, all’aver sostenuto che Colombo fu influenzato dagli studi di Galileo che nacque 72 anni dopo la scoperta del “nuovo mondo”, per non parlare dell’attribuzione al Divino Dante della fondazione intellettuale del pensiero della destra.

Ma oggi a mettere in imbarazzo Genny la Gaffe è una prezzemolina , sedicente influencer, stilista, consigliera e tanta altra roba: tale Maria Rosaria Boccia da Pompei che ha annunciato urbi et orbi cum magno gaudio di essere stata nominata “Consigliera per i grandi eventi” dal ministro inondando il web e i social di selfie e foto in atteggiamento confidenziale con il ministro.

E’ bastato un Amen per far scattare il fuoco incrociato ad alzo zero della polemica politica: interrogazioni parlamentari, smentite del ministero della Cultura, notisti parlamentari alla ricerca di una dichiarazione della Dama Bionda: chi è, di quali competenze è in possesso!

In effetti il suo curriculum pare essere abbastanza scarno: studi tecnici, laurea in economia alla Uni Pegaso, si definisce organizzatrice di grandi eventi, influencer e lobbista.

 Ma agli osservatori negli ultimi mesi la presenza costante della bionda “amica” influencer del ministro non è passata inosservata: inaugurazioni, eventi, convegni (celebre la maligna battuta di De Luca che ha battezzato Genny Sangiuliano come “il ministro delle cerimonie”) con l’immancabile Maria Rosaria svettante sul suo tacco 12 nel codazzo di  portaborse e stagisti del ministro con gli immancabili selfie vis a vis, catalogati sulle sue pagine social, come a dire: “sono arrivata fini qui ..e voi?”

Del resto Maria Rosaria non si è inventata niente, la politica 2.0, inaugurata dal berlusconismo, ha sdoganato le avvenenti “consulenti” no talent e l’elenco delle starlette di casa nelle segreterie dei palazzi che contano sarebbe lunghissimo ma oggi appaiono quasi romantici i tempi in cui il “cinghialone” Craxi comprava la TV romana GBR alla sua amante ufficiale Ania Pieroni; internet e, soprattutto, i social hanno dato la stura ad un esercito di truppe cammellate strizzate in miniabiti e issate su trampoli d’ordinanza che si autocelebrano sulle pagine social con titoli e ruoli fantasiosi e improbabili nella ricerca ossessiva dell’esserci a tutti i costi.

E Maria Rosaria da Pompei di iniziative ne ha avute, eccome: attività lobbistica, convegni, conferenze stampa, la nostra entra ed esce da Camera e Ministeri con la disinvoltura di una scafata habituè, ha seguito come un’ ombra il ministro in viaggi, missioni, pernottando negli stessi hotel delle delegazioni. Ha interagito con categorie di professionisti, comuni, associazioni lasciando intendere di poter arrivare a Genny Sangiuliano quando voleva.

La chicca è stata la foto postata pochi giorni fa dalla Boccia dall’hotel Westin Europa e Regina a Venezia mentre l’entourage di Sangiuliano era terrorizzato dall’idea che la “consigliera” potesse rilasciare pericolose interviste ai giornali durante la presenza del ministro con moglie al seguito, ma in hotel giurano che la signora lì non si è vista!

Perché quella foto misteriosa? Ah, saperlo!

Dopo l’esplosione del caso mediatico al ministero e alla Camera c’è stata la fuga per la vittoria: tutti giurano di non conoscerla e che la signora non abbia mai ricevuto incarichi ufficiali, ma è un fatto che la Consigliera non Consigliera per oltre un anno abbia avuto accesso all’entourage del ministro, carteggi, chat riservate.

La chicca è stata l’organizzazione del G7 della cultura, spostato misteriosamente da Positano a Pompei per volontà del ministro, dal 19 al 21 settembre, che sarebbe stato organizzato ufficiosamente dalla signora che, ora, frettolosamente, da Via del Collegio Romano vogliono scaricare.

E i numerosi viaggi e pernottamenti al seguito del ministro da chi sono stai pagati? E’ possibile che la più alta carica della cultura italiana si sia fatta turlupinare da una giovane sgomitatrice con la faccia di..bronzo?

E ancora: a cosa si deve il silenzio del ministro? La donna ha organizzato eventi dedicati alla bellezza con l’intervento di importanti membri del Governo, a Pompei, a Sanremo: chi ha pagato, dove sono stai reperiti i fondi? Il ministero della cultura ha concesso qualche corsia preferenziale alla Boccia?

E mentre il ministro spariva dai radar, salvo una breve apparizione all’inaugurazione della Mostra del Cinema di Venezia sul red carpet con la moglie, come detto, l’intraprendente influencer quarantunenne pubblicava altre foto, sapientemente filtrate, in atteggiamento amicale con Sangiuliano e altri politici in luoghi istituzionali ma anche ad eventi mondani, autodefinendosi Presidente di “Fashion week Milano Moda” , una sedicente organizzazione legata alla settimana fashion milanese che ha costretto la Camera della Moda, titolare del marchio “Milano fashion week” a smentire ogni rapporto con la signora e la sua associazione, minacciando querele.

Del resto la volitiva Maria Rosaria qualche mese fa aveva trovato un altro grimaldello per entrare nei luoghi istituzionali, tramite il deputato FDI Gimmi Cangiano, Presidente dell’indimenticabile Gruppo Interparlamentare (i gruppi interparlamentari non hanno nessun rilevanza politica): “La cultura della Bellezza” che patrocinerebbe l’incentivo alla chirurgia estetica e al benessere fisico, che ha delegato la Dott.ssa Boccia (laurea in Economia all’Università telematica Uni Pegaso) al gravoso compito di capo del Comitato tecnico Scientifico (sic!).

Manco a dirlo, l’iniezione letale, l’ha somministrata il perfido Dagospia con una foto esclusiva della dama bionda distesa su un lettino a bordo piscina di un Hotel di Taormina, in compagnia del ministro in costume da bagno e del giornalista politicamente scorretto, Giuseppe Cruciani.

Intanto il primo step dell’ascesa politica della intraprendente Maria Rosaria è stato raggiunto: al di là delle imbarazzanti smentite del ministero, da illustre sconosciuta a dama bionda in una manciata di ore: le foto sono lì, pubbliche ed inequivocabili, la sua pagina social, indispensabile passaporto per mostrarsi al mondo, è stata presa d’assalto da curiosi e naviganti arrivando alla ragguardevole cifra di quarantamila followers.

Per ora il ministro non parla ma prima o poi dovrà riferire in aula all’interrogazione parlamentare presentata da PD e Italia Viva.

L’ “affaire Boccia” è molto più di un gossip da ombrellone sulle possibili marachelle private di un ministro sposato: a pochi giorni dal G7 della Cultura Giorgia Meloni, già alle prese con altri ministri azzoppati, non può permettersi una figuraccia mondiale mentre l’ira funesta della Boccia, messa alla porta dal Ministero e descritta come un’arrampicatrice autoreferenziale, ha già fornito un antipasto con la pubblicazione di messaggi criptici che annunciano futuri screenshot di chat riservate.

Un duro colpo per Sangiuliano che a Pompei voleva la vetrina internazionale e a Pompei rischia di essere incenerito.

Napoli, 2 settembre 2024