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Gabriel García Márquez e il suo racconto di un naufrago
di Stefania Di Martino

Avventuroso e intraprendente, Racconto di un naufrago, romanzo di Gabriel García Márquez, coinvolgerà grandi, ma anche i più giovani raccontando la storia di un’avventura in mare.

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Il 28 Febbraio del 1955 il Cacciatorpediniere A.R.C, la nave da guerra della marina Colombiana, viene distrutto da una tempesta mentre viaggiava verso Cartagena, in Colombia, dopo esser stato 6 mesi in Alabama affinché venisse riparato.

La tempesta che distrugge la nave, la “CALDAS”, provoca la morte di 7 marinai dell’equipaggio eccetto uno, Luis Alejandro Velasco. Quest’ultimo, infatti riesce in qualche modo a restare aggrappato ad una piccola zattera, composta dai pezzi della nave distrutta, tenta di salvare anche i suoi compagni, ma senza risultato alcuno poiché questi vengono inghiottiti dal mare, scomparendo per sempre.

Iniziano così i dieci giorni di navigazione senza meta, l’unica cosa che resta è la speranza aggrappata all’unico oggetto che potesse almeno ricordare lo scorrere del tempo: un orologio. Velasco affronta tante peripezie in mare che lo conducono molte volte sull’orlo della disperazione e soprattutto a perdere la speranza che qualcuno possa venire a salvarlo. Il marinaio però non si perde d’animo e tenta con tutte le sue forze di sopravvivere alla sete, alla fame, al sonno travagliato ed alla disperazione e soprattutto al desiderio di morire. Di fatti le sue doti di sopravvivenza vengono messe alla prova più volte; Velasco lotterà con gli affamati squali che circondano la zattera in cerca di cibo, ucciderà l’unico animale di buon auspicio, il gabbiano, per placare la sua fame senza però realmente riuscire a farlo, combatterà con le bruciature provocate dal sole rovente sulla sua pelle, verrà accecato dalle allucinazioni e dai sensi di colpa per non essere riuscito a salvare i suoi compagni, lotterà fino alla fine per raggiungere una piccola porzione di spazio in lontananza, sperando di non essere ancora accecato dalle allucinazioni. Traballante e ormai stanco con l’aspetto di chi ha visto la morte e ne può parlare, Velasco arriva sulle sponde della spiaggia vista in lontananza, si sente spaesato e non ha la più pallida idea di dove si trovi, però una cosa è certa la sensazione di abbandono e di disperazione è scomparsa e la speranza riprende il sopravvento.

Il naufrago pensa di essere solo su quella bellissima spiaggia ma poco dopo si rende conto di non esserlo in quanto, in lontananza, vede arrivare un anziano accompagnato da un carretto trainato da un mulo. Velasco prende in mano la situazione e chiede all’uomo il nome del luogo in cui si trova, è molto contento di sentire che si tratta della Colombia. L’uomo, così buono, decide di aiutare il naufrago, prima di tutto abbeverandolo e soddisfacendo la sua fame e subito dopo prestandogli assistenza medica.

Appurato che Luis stesse bene gli abitanti di quel piccolo villaggio colombiano lo scortano fino a Cartagena. Qui l’uomo viene acclamato e, riconosciuto come un eroe della patria, ricoperto di allori.

È proprio per questo che Velasco ha la brillante idea di recarsi da Gabriel García Márquez, giornalista del giornale colombiano “EL ESPECTADOR” sul quale sarà poi pubblicata l’avventura in mare di Velasco

Napoli, 16 gennaio 2019