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Festeggiato il Settantaseiesimo Compleanno del Segretario Generale del PCIM-L Domenico Savio:

“Auguriamoci un Futuro Comunista per l’Italia e di Uguaglianza Economica e Sociale per il Nostro Popolo”

di Gennaro Savio

In occasione del suo compleanno si è tenuto, nei locali della sede del P.C.I.M-L. a Forio, un piacevole incontro tra comunisti, lavoratori e parenti per brindare ai 76 anni compiuti dal compagno Domenico Savio, Segretario generale del Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista. Oltre alla torta e allo spumante stappato dal nipotino più piccolo, i presenti hanno potuto assaggiare anche le ottime prelibatezze preparate da parenti e compagni. Nato il 16 febbraio 1940, Domenico Savio si è formato alla scuola del socialismo scientifico e del materialismo storico e dialettico di Marx, Engels, Lenin e Stalin e sempre coerente coi principi del marxismo-leninismo ha portato avanti la sua azione politica a livello locale, nazionale e internazionale. Una coerenza che è stata anche il filo conduttore del discorso che Savio ha tenuto in occasione dei festeggiamenti per il suo compleanno. A livello internazionale ha denunciato con forza la volontà guerrafondaia dell’imperialismo americano ed europeo, che scalpita per allargare i propri confini assoggettando alla propria politica imperiale i paesi cosiddetti non allineati e che mantengono ancora la propria indipendenza politica ed economica. Ha condannato con estrema fermezza la politica imperialistica, antipolare e antinazionale della Comunità Europea, che sta riducendo il proletariato dei singoli paesi alla fame e all’insicurezza della vita. A livello nazionale durissimo è stato il suo attacco portato al governo guidato da Matteo Renzi, il quale, oltre ad affamare il popolo lavoratore italiano con manovre economiche e scelte politiche di autentica macelleria sociale, attraverso le vergognose controriforme della scuola e del mondo del lavoro e l’adozione di una legge elettorale più reazionaria di quella approvata dal famigerato ventennio fascista sta di fatto smantellando e umiliando la Carta Costituzionale, promulgata il primo gennaio 1948, scritta col sangue dei Partigiani, che sacrificarono la propria vita nella lotta al nazi-fascismo e nella Guerra di Liberazione. Con argomentazioni politiche e sociali inoppugnabili ha smascherato l’identicità politica e di governo esistente tra Renzi e Berlusconi e tra il centrosinistra e il centrodestra. Per il Comune di Forio, dove è stato eletto e svolge la funzione di Consigliere comunale conducendo anche qui la sua instancabile battaglia politica e sociale a difesa degli interessi della classe lavoratrice operaia e intellettiva, egli ha denunciato la gravità della situazione politica e sociale, a causa del malgoverno dell’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Francesco Del Deo. Domenico Savio ha concluso il suo intervento augurando che presto in Italia si avvii un processo rivoluzionario per sconfiggere il sistema economico e il potere capitalistico, per conquistare il potere politico alla classe lavoratrice e per avviare la costruzione della nuova e superiore società prima socialista e poi comunista. E mentre Nicola Lamonica ha voluto esprimere a Domenico Savio sinceri sentimenti di stima e di amicizia da parte di tutta la sua famiglia Rosaria Scotti ha denunciato con forza l’umiliazione che il governo Renzi sta riservando alla scuola pubblica italiana. Infine mi piace sottolineare che mio padre Domenico Savio ha praticamente trascorso la sua intera esistenza nelle piazze di tutta Italia e nel mondo a difendere la dignita' dei diseredati e degli sfruttati. Un impegno, il suo, che continua a portare avanti, nonostante l'età avanzata, come se fosse un ragazzino. Ha sacrificato l'intera vita, notti comprese, alla lotta di classe subendo minacce, calunnie e maldicenze che continuano a non mancare. Ed essendo stato io testimone diretto della sua coerenza, della sua correttezza e della sua onestà intellettuale essendo statogli accanto sin da bambino, non posso fare altro che considerarlo un grande esempio da seguire.

Forio d'Ischia, 10 marzo 2016