Diventare grandi. Giovanni Della Pietra. Nola
Diventare grandi
di Giovanni Della Pietra
La Serie A saluta novembre con il big match della 13^ giornata di Serie A. La sorprendente formazione del Gasp, prima in classifica, affronta i Campioni d’Italia in carica: allo Stadio Olimpico, è Roma – Napoli. La gara termina per 0-1 con la rete decisiva del brasiliano David Neres.
Highlights
La prima occasione del match è a tinte azzurre con Svilar che diventa grande protagonista grazie ad un doppio intervento: prima ferma l’avanzata di Lang in uscita, poi neutralizza il pallonetto di Højlund. Qualche minuto dopo, Di Lorenzo chiude al volo sul traversone di Lang dando all’Olimpico l’illusione del gol azzurro. Minuto 35, il Napoli passa in vantaggio: Rrahmani vince il duello con Konè, innescando il contropiede con Neres e Højlund che dialogano in campo aperto. Il brasiliano non sbaglia davanti a Svilar. A metà di una placida seconda frazione di gioco, scambio di occasioni: prima Politano sfiora il raddoppio in contropiede, poi Pellegrini con un tiro dal limite non centra la porta. Allo scadere, un passaggio visionario di Dybala libera Baldanzi, che si lascia ipnotizzare da Milinković-Savić.
Il punto Della Pietra
Roma – Napoli indica la necessità di diventare grandi di entrambe le compagini. I giallorossi, che avevano ritrovato il primo posto dopo anni, venivano da un percorso
entusiasmante contro le medio-piccole, ma non sono riusciti ancora a rimanere indenni nel confronto con le big. Più tortuosa e piena di intoppi la strada dei partenopei, che nonostante gli innumerevoli infortuni hanno trovato una nuova fisionomia, e devono dimostrare come questa funzioni anche contro avversari di grande calibro. In un Olimpico reso rovente dal tifo giallorosso e dall’aloha spirit romanista nei confronti dei dirimpettai azzurri, prende forma una gara intensa e fisica. Ma andiamo per gradi: Gasperini schiera il suo canonico 3-4-2-1 dando una chance dal primo minuto ad Evan Ferguson, scegliendo l’opzione di una punta che dia fisicità. Il Napoli si dispone in maniera speculare con l’undici di partenza che ha fatto bene nelle ultime uscite. Mister Conte disegna per Politano ed Elmas il ruolo di subentrante, giacché, con la loro duttilità, consentono di variare assetto a seconda della lettura della gara. Come preventivabile dalla struttura e dalle caratteristiche delle squadre, la partita vede 10 duelli sparsi per il campo in un continuo 1 contro 1. Nella prima fase di gioco, è il Napoli che cerca di condurre il gioco, creando anche qualche occasione da rete. Quando è il turno della formazione del Gasp di portare avanti i propri uomini, i partenopei sbloccano la gara con un contropiede fulmineo firmato da Højlund e Neres. La reazione dei romanisti non si fa attendere, anche perché nell’intervallo, mister Gasp – tramite il suo vice causa squalifica – toglie il punto di riferimento offensivo, inserendo Baldanzi, con i compiti di legare il gioco e liberare l’estro di Soulé e Pellegrini. E qualche occasione arriva prima con Soulè, poi con Pellegrini e infine – quando entra quel genio del pallone di Paulo Dybala – anche con Baldanzi, che impone un intervento sensazionale di Milinković-Savić. Gasp così mette mano alla profondità offensiva della sua rosa, occupando tutti i canali forniti dagli spazi. Il Napoli, ovviamente, si contrappone lasciando un solo riferimento offensivo: prima il piccoletto Neres, poi il gigantesco Lucca. In una gara sporca, rognosa e a tratti fangosa, gli azzurri restano avanti fino al triplice fischio.
Il Napoli, infatti, al termine di una partita rocciosa e ai limiti della perfezione in pieno stile Conte, ha trovato la terza vittoria consecutiva tra campionato ed UCL ridando fiducia e compattezza al gruppo dei Campioni d’Italia. La parte difficile sarà gestire le energie con gli uomini contati e partite in continuazione.
La Roma, invece, è all’inizio di un percorso lungo, e già al primo anno si trova a combattere per qualcosa di importante. I tifosi sognano anche il Tricolore, gli incontri con le big li riportano alla realtà. Per carità, è una bellissima realtà!
Pagella
Lobotka 7: Gestisce i ritmi, alza la pressione, si abbassa tra i centrali per costruire la manovra: vince il duello con Konè a cui rende fisico e chili, ma la sua intelligenza tattica è la carta vincente. Il calcio vestito da sera!
McTominay 7: Giganteggia nel duello in mezzo al campo contro il Cristante cruijffato da Gasperini. Detta l’uscita breve e lunga andando a combattere sulle palle alte. La sua heatmap è un quadro di Pollock: lo stato dell’arte.
Rrahmani 7: La sua partita è talmente mastodontica che non ci sarebbe bisogno di trovare parole per descriverla. Allora ci pensano i numeri: 10 chiusure difensive, 5 duelli vinti su 7. E dai, mettiamo il suo santino anche in auto!
Dybala 6: Non avrà l’intensità dei giorni migliori, ma la Roma con lui ha un’altra luce. Resta uno dei pochi “10″ in grado di farti innamorare ancora del pallone: con quel passaggio fantascientifico per Baldanzi, Cupido qualche freccia l’avrà scoccata. Mi perdoneranno i puristi del calcio e della musica ma “quando Paulo non gioca [più] non è [più] domenica”
Arbitro
Massa 6.5: Per struttura delle squadre in campo, la sfida si prospettava molto fisica e spezzettata. Così il fischietto di Imperia, alza saggiamente la soglia del fallo e del
cartellino. Certo, qualcosa gli sfugge, ma l’andamento della sfida è ben gestito: anche se nel secondo tempo deve mettere mano al taschino qualche volta in più del preventivato. Non vede la spallata intimidatoria di Ndicka su Højlund – errore evidente del quarto uomo – e il pestone di Di Lorenzo su Mancini. Capitolo rete: Rrahmani interviene sul pallone in maniera vigorosa, il contrasto è deciso ma nei limiti del consentito, con un visibile cambio di direzione indotto dal kosovaro. Massa decide bene, il VAR avalla. Regolare anche Neres sull’imbucata di Højlund.
Nola, 1 dicembre 2025





