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Danze Folkloristiche Marocchine

di Cristina Iavazzo

Le danze folkloristiche marocchine, semplici e spontanee, sono praticate da tutti, accompagnano la vita dei marocchini e vengono eseguite anche in occasioni particolari come feste, ricorrenze ed eventi sociali. Esse cambiano a seconda della citta, campagna o della regione ed hanno subito, negli anni, le influenze musicali di altre culture, come la greco-romana, l’ebrea, l’araba, l’ africana, l’andalusa e la berbera. Esistono quindi in una enorme varietà di stili: il cha’abi, gli Gnawa, la danza Aidhous, l’Houari e Hamada.
Il termine Cha’abi, indica la moderna canzone popolare e comprende una serie di musiche nate per le strade del Marocco. Negli anni 70 essa veniva suonata durante le feste da gruppi di musicisti che mescolavano elementi di provenienza araba con altri di derivazione africana ed europea.
Le ballerine Sheikat, danzatrici professioniste marocchine, utilizzano moltissimo il cha’abi per le loro danze eseguite durante i matrimoni, le circoncisioni e le occasioni di festa. Esse improvvisano al momento e continuano a ballare finche dura la loro ispirazione e fin quando il pubblico mostra il desiderio di continuare a godere del loro spettacolo.
La danza è anche il momento in cui vengono a cadere i tabù nei confronti delle donne, che possono esibirsi in abiti più “succinti” rispetto a quelli concessi loro nella vita reale. E ad esibirsi non sono solo le giovani, ma le donne di tutte le età, perché danzare è un dono che esse offrono ad un’ amico, ad un parente, alla famiglia, ed in generale a tutti i partecipanti.
Tra i movimenti più caratteristici che esse eseguono vi sono quelli vorticosi con i capelli.
L’abito indossato dalle Sheikhat è il Kaftan.
Gli Gnawa sono invece i discendenti degli schiavi deportati nel 500 dai paesi africani. Musicisti e danzatori, essi eseguono una musica complessa che vuole riportare alle loro origini migranti. Una serata che li vede protagonisti comincia, per tradizione, con un sacrificio animale che dovrà fornire il cibo ai presenti. Poi gli Gnawa, a ritmo di grossi tamburi, eseguono danze vorticose durante le quali vengono evocati gli spiriti degli antenati del Sudan, quelli delle etnie di origine degli Gnawa, gli animali e gli spiriti della foresta.
La danza Aidhous è caratteristica delle popolazioni berbere (i berberi sono gli abitanti nativi del Nord Africa) che abitano il Marocco. Essa viene eseguita in occasione di alcuni riti autunnali. I danzatori, uomini e donne alternati, compongono un cerchio all’interno del quale si collocano i suonatori.
Lo stile Houari e Hamada si basa, sui canti beduino arabo-berberi e sulla musica dell’Africa nera. Quando si esegue questo repertorio le donne si siedono a terra, in circolo, con le gambe incrociate. I musicisti, a quel punto, possono invitare qualcuno alla danza e allora, tra i presenti, può capitare che qualcuno si alzi e cominci a danzare.

Napoli, 13 dicembre 2014