da Il Fatto Quotidiano 10/09/2022: Banchieri e accozzaglia-bis Draghi nel mirino di Conte
Il Fatto Quotidiano 10 /09/2022: Banchieri e accozzaglia-bis Draghi nel mirino di Conte
di Luca De Carolis
Sorridono, anzi ridono, i Cinque Stelle: e non lo facevano da anni. Candidati e secondi mandati, insomma i big sacrificati e già celebrati nel pantheon a 5Stelle, ammassati sul palco dell’Auditorium di via della Conciliazione a Roma. Tutti attorno a Giuseppe Conte, con Roberto Fico che esulta e quasi salta. Tutti aggrappati all’avvocato non più in giacca, cravatta e pochette, ma in camicia e pantaloni sportivi blu, che non è rosso barricadero, però dovrebbe rendere l’idea di qualcosa che è cambiato. “Non date il voto ai mestieranti della politica” scandisce lui, Conte, a chiudere le due ore di presentazione del programma del M5S. “La giornata dell’orgoglio del Movimento” celebrano i suoi. Ma c’è di più.
C’È CHE QUALCHE settimana fa, l’avvocato era il capo di un M5S svuotato da una scissione e da mille addii, abbandonato dal Pd, con Beppe Grillo a seminare dubbi e aneddoti come moniti, tipo quello sul “Draghi che mi aveva chiesto di rimuovere Giuseppe”. Oggi invece non vola una mosca, nel Movimento che nei sondaggi viene dato sopra la Lega. C’è anche Virginia Raggi, in nero, a cui tutti chiedono selfie e che concede poche sillabe: “Il programma è centrato, i candidati efficaci”. Certo, Grillo non c’è, neppure in collegamento, e l’avvocato lo cita solo dopo un’ora di palco: “Beppe lo sento tutti i giorni, è qui con il cuore”. Ma è logico, perché questo adesso è proprio il Movimento di Conte, e c’è vo luto oltre un anno perché accadesse. Così è l’ex premier in una grande sala entusiasta, a presentare gli oratori e i temi e a portare via il microfono ai tanti che sforano sui tempi. Dietro di lui, uno schermo con decine di persone in video-collegamento, scenografia stile U2 vecchia maniera. Però dal microfono è Conte a giocarsi soprattutto due temi, armi e lotta alle mafie, e a insistere sui 5Stelle “contro tutto e contro tutti”, ma innanzitutto contro “i migliori”. È Mario Draghi il primo avversario, anche simbolico. Da attaccare anche tramite il nodo delle spese militari. “Il governo vuole spendere altri dieci miliardi in investimenti militari, ora che mancano i soldi per il caro-bollette, ma il M5S è pronto a bloccarli in commissione”. È il guanto di sfida. “Ci sono persone più curriculate, i migliori ” ironizza. Ne parlerà di continuo (“Ce ne sono altri pronti di migliori, pronti in quest’aria da larghe intese”). Sente che porsi come alternativa ai “banchieri”, come morde, gli ha dato forza nei sondaggi. Ma forse ha aiutato anche salvare il totem dei due mandati. Il pomeriggio inizia proprio con la celebrazione del “passaggio del testimone” dai veterani ai nuovi candidati. Paola Taverna, Fico, Alfonso Bonafede, sono i maggiorenti che non hanno accoltellato il Conte che non ha saputo salvarli dal veto di Grillo. Adesso però bisogna affidarsi ai nuovi capilista, quindi pure ai magistrati Federico Cafiero de Raho e Roberto Scarpinato (che interviene in video). “Nessun partito parla di lotta alle mafie, solo noi” rivendica Conte. L’ex procuratore nazionale antimafia giura: “Non ho perso molto tempo prima di accettare la candidatura”. Scarpinato parla addirittura di “fi n a l e di partita, perché la democrazia è in pericolo”. L’avvocato lo ricorda: “Sono stato l’unico leader a porre la questione della trattativa Stato-mafia”. Dario Vassallo, il fratello di Angelo, sindaco di Pollica ucciso nel 2010, giura: “Se ci fossero problemi non andrei nel Misto, mi dimetterei”.
SI PARLA di energia, di diritti civili e di lavoro, quindi di reddito di cittadinanza. “Meloni, Calenda e Renzi marciano uniti contro i poveri, vogliono tagliare le tasse ai ricchi” quasi urla Conte. Loro, i 5Stelle, devono urlare la propria diversità. Anche dal Pd, cioè “dagli amici che si contendono i voti con noi, quelli che non si sono resi conto che il loro Jobs Act è stato già superato dal nostro decreto dignità ”. Ma soprattutto, “tutti vogliono fare le larghe intese, ma noi no”. Euforia. Conte ringrazia. Ora il M5S è casa sua.
Roma, 9 settembre 2022