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La Corte dei Conti boccia il Piano di riequilibrio del Comune di Napoli.

di Tina Pollice

E’ di qualche giorno fa la notizia che la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti ha bocciato il piano di riequilibrio finanziario pluriennale, affermando “ la non congruenza ai fini del riequilibrio”.
In caduta libera il consenso del Sindaco “arancione” che commenta in questo modo: “Una decisione che provoca amarezza e sconcerto, profondamente ingiusta ed iniqua soprattutto verso una città che sta compiendo ogni sforzo per uscire, con dignità e orgoglio, da una drammatica situazione finanziaria ereditata” annunciando, una volta lette le motivazioni, ricorso alle sezioni riunite della Corte. Metteremo in campo tutte le iniziative per sensibilizzare la comunità nazionale e il Governo. Già stamattina ci sono stati passaggi istituzionali con il Quirinale”.
Eppure qualcuno aveva lanciato l’allarme nel gennaio del 2013, il Prof. Riccardo Realfonzo ex assessore comunale al Bilancio in una intervista rilasciata al quotidiano Repubblica affermava:“Quando la giunta de Magistris si insediò chiarii ancora una volta al sindaco che il Comune procedeva verso il dissesto e presto non sarebbe stato in grado di assicurare i servizi essenziali ai cittadini. Per evitare questa situazione gli spiegai che era necessario mettere in campo un’azione di radicale riorganizzazione del Comune e delle società partecipate al fine di tagliare tutta una serie di sprechi, finalmente premiare il merito, efficientare la macchina del Comune e avviare l’azione risanamento. Glielo dissi e glielo scrissi, facendo immediatamente redigere, già nell’agosto 2011, una due diligence”…. “Il risanamento che io proponevo, che si caratterizzava per la difesa degli interessi dei lavoratori del Comune e dei ceti meno abbienti, entrava in conflitto con la politica di immagine e dei grandi eventi che il sindaco voleva portare avanti….”
“Se sei vicino alla bancarotta la prima esigenza deve essere quella di rimettere a posto i conti. Solo dopo avere ottenuto qualche risultato è possibile trovare spazio per una politica di eventi. Prima è velleitario e controproducente. Solo una mancanza di elementare cultura amministrativa può condurre a simili errori. Quando il sindaco dice di aver ereditato una situazione economica disastrosa dice una mezza verità: la situazione era indubbiamente già pesante ma ora si è ulteriormente aggravata. E questo perché non sono state attuate azioni di risanamento, se non in qualche caso e dopo aspre battaglie.”
Richiami all’umiltà per il Sindaco De Magistris anche dai segretari generali della Cgil Campania e di Napoli, Franco Tavella e Federico Libertino, i quali chiedono urgentemente di invitare tutte le forze sociali, imprenditoriali e il mondo della cultura per rilanciare un serio progetto finalizzato al riscatto di Napoli».
«La partita Napoli – ha detto De Magistris – deve riguardare tutti. Cercherò di sensibilizzare il Presidente Napolitano, tutte le forze politiche, sociali, sentiremo tutti perché Napoli non è patrimonio di un sindaco o di una parte politica, Napoli è la terza città d’Italia, una città per cui vedo troppa disattenzione».

21/04/2014

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