Auto elettriche: ecologia per ricchi?
Auto elettriche: ecologia per ricchi?
di Pasquale Falco
“C’è vero progresso solo quando i vantaggi
di una nuova tecnologia diventano per tutti”.
Henry Ford
Diciannovesimo secolo: Henry Ford, fondatore dell’omonima casa automobilistica, pagava molto più del mercato i suoi operai, perché fossero loro i primi clienti dell’auto che costruivano.
Ventunesimo secolo: i due full men electric Elon Musk e il suo compagno di merende Jeff Bezos, per provare il brivido bestiale di uscire dall’atmosfera per 10 minuti e 18 secondi, hanno inquinato come 300 aerei.
Dal 2020, fra i prodotti che compongono il paniere Istat, strumento di riferimento per la rilevazione dei prezzi al consumo in Italia, sono entrate le auto elettriche e ibride.
Le automobili ibride (benzina+elettrico o gasolio+elettrico) registravano un incremento del 33%, dato elaborato dall’ACI nel 2019.
L’elettrico puro e ibrido, sempre nel 2019, ha rappresentato il 5% del mercato italiano (erano il 3,7% nel 2018), con un incremento di 1,3 punti percentuali a scapito delle motorizzazioni tradizionali.
Secondo i dati, elaborati da Motus-E, associazione di settore, prima realtà a fare sistema per favorire la mobilità elettrica tutta italiana, nel solo mese di aprile 2021 sono state vendute in Italia 11.504 veicoli elettrici per una quota di mercato che è arrivata al 7,91%.
Sono state vendute, in particolare, 4.842 BEV (auto elettriche a batteria) e 6.662 PHEV (ibride plug-in).
Per Motus-E questi numeri avrebbero potuto essere potenzialmente più alti, se “i bonus statali spesi in aprile fossero stati utilizzati per immatricolazioni e non solo per prenotazioni come effettivamente avvenuto”.
Quindi, sembra che fino ad oggi a spingere l’elettrico siano stati innanzitutto i bonus erogati.
Il 37% degli incentivi previsti per l’intero 2021 è stato utilizzato nei primi tre mesi dell’anno.
Tra immatricolazioni e prenotazioni sono andate esaurite quasi tutte le risorse disponibili, tant’è che lo scorso 23 aprile l’attuale fondo, è stato integrato con altri 56 milioni di euro.
Al contrario di Spagna, Germania e Francia che hanno prolungato i loro strumenti di supporto lungo il periodo 2022-2026 con i Recovery Plan nazionali, in Italia i fondi sono a plafond e il supporto terminerà al terminare dei fondi, che si possono monitorare sul sito Ecobonus.mise.gov.it.
Insomma, l’esperimento ecobonus terminerà per legge il 31 dicembre 2021… e per mancanza di risorse probabilmente anche prima.
Se è vero che la mobilità elettrica porterà sulle nostre strade 4 milioni di veicoli elettrici entro il 2030, è anche vero che questa rivoluzione verde dei trasporti rimane una possibilità per pochi, visto che i costi di un’auto elettrica non sono ancora accessibili a tutti e utilitarie a prezzi accessibili.
…A meno che non compri una Dacia SPRING.
Vedo, prevedo, stravedo che mio zio Stefano, difficilmente lascerà andare la sua brillante Fiat 127 targata NA432785.
In tutto ciò mettici che per passare ai modelli BEV, avremo bisogno di autonomie sempre più importanti.
Serviranno batterie sempre più grandi che hanno un impatto sull’ambiente che va nella direzione opposta agli scopi dell’elettrificazione.
Transport Research Laboratory (TRL), in uno studio del 2020, ha certificato che l’uso di batterie agli ioni di litio sempre più grandi per aumentare l’autonomia “comporta un incremento della massa, con la conseguenza che il peso extra influisce sulle prestazioni dinamiche del veicolo e ne riduce l’efficienza”.
Evidenziando che “l’aggiunta di batterie più grandi aumenta la CO2 utilizzata nell’intero ciclo di vita del veicolo elettrico, dalla estrazione dei minerali fino allo smaltimento degli accumulatori esausti, influendo così su uno dei vantaggi ambientali della propulsione 100% elettrica, quello dell’assenza di emissioni nell’impiego dell’auto”.
“Come nel caso della distribuzione delle stazioni di ricarica, c’è una chiara divisione nell’accessibilità dell’ auto elettrica tra Europa centro-orientale ed Europa occidentale. Nonché un pronunciato divario nord-sud ”, riassume Eric-Mark Huitema, Direttore generale ACEA.
In tutto ciò, lo zio Stefano, mi incalza sul problema di come si produce tutta questa energia elettrica… con il carbone?
Come e dove viene estratto il litio per le batterie… in Afghanistan?
Ogni mattina vedo sfrecciare per le strade del quartiere l’archistar della mia città con il suo Jepp elettrico (200 km di autonomia…mio figlio li percorre in una serata con gli amici).
Poi, mi fermo e ci penso:” I 3miliardi e 700milioni di individui che sulla Terra vivono con meno di 5,5 dollari al giorno, l’unica green economy di cui hanno sentore è quella delle loro tasche vuote”.
Se non interveniamo sui diritti, sul lavoro e sulle politiche di distribuzione della ricchezza, avvolgersi nella bandiera della green economy è uno sfizio di chi può pensare al superfluo.
Napoli, 21 giugno 2021