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Aristocani: i luoghi di accoglienza, standard costruttivi

di Pasquale Falco

L’amore per un cane dona grande forza all’uomo.
Seneca

 

 

Scagli la prima pietra chi non è mai stato costretto a separarsi dal proprio amico fidato per un determinato lasso di tempo.

L’ideale è lasciarlo in un impianto di accoglienza, è qui che a Pluto&C. sarà garantito un ambiente sicuro e confortevole.

In questi impianti, infatti, oltre a garantire pulizia, profilassi igienico-sanitaria, corrette razioni alimentari, assistenza agli animali, saranno salvaguardate le dotazioni di elementi strutturali di base, nonché la realizzazione degli stessi secondo determinati standard progettuali.

La norma  della regione Campania (DGR n. 209/2014) detta le regole su vari aspetti:

×          caratteristiche generali;

×          copertura parziale dalle intemperie;

×          pavimentazione;

×           ampiezza della superficie in ragione del numero di ospiti.

Inoltre, la norma distingue i principali elementi strutturali di base:

a. box, destinato ad accogliere un solo animale e per questo definibile “box singolo”, deve avere una zona coperta ed una scoperta di superfici adeguate, così come alla tabella seguente, con annessa, eventualmente, una ulteriore area di esercizio scoperta, da utilizzarsi per favorire l’attività fisica del soggetto ospitato.

Taglia del cane

Peso in kg corrispondente

Superficie minima complessiva (in mq) tra coperta e scoperta

piccola

Inferiore a 2

2

media

Inferiore a 8

3,5

grande

Inferiore a 15

4,5

gigante

Superiore a 15

6


b.
box multiplo, che accoglie stabilmente più cani, deve tener conto delle necessità fisiologiche e biologiche degli animali in gruppo e quindi del possibile instaurarsi di gerarchie tra i cani; ai box multipli si applicano le stesse caratteristiche costruttive e tecniche dettate per i box singoli.

I box anzidetti, chiusi, siano essi per singoli cani o collettivi, di isolamento o meno, temporanei o permanenti, dovendo assolvere alla funzione di ricovero, devono essere freschi d’estate, caldi d’inverno, arieggiati comunque, coperti o parzialmente coperti, dotati di cuccia o giaciglio, suddivisi in una zona di ricovero vero e proprio e un annesso parchetto, cosicché l’animale possa davvero trovarvi tranquillità e sentirvisi sicuro; dovranno essere facilmente lavabili e disinfettabili, avere un adeguato sistema di drenaggio delle acque e dei liquami.

c. area di comune utilizzo per la ricreazione, definita “recinto di sgambatura o di sguinzagliamento”, è destinata a soddisfare le necessità fisiologiche, biologiche ed etologiche di cani costretti a vivere in spazi ristretti, prevedendo, anche a più cani contemporaneamente, il bisogno di sgambare su spazi differenziati, magari su terreno con erba anziché in cemento, per qualche ora nell’arco della giornata.

Napoli, 2 marzo 2020