Al Teatro Trianon ‘O VICO.
’O VICO
di Giovanna Castellano
La prima al Teatro Trianon dello spettacolo “’O VICO” ha ampiamente soddisfatto, convinto e anche divertito il pubblico presente, pubblico che ha riempito gran parte del teatro.
Questo primo atto unico di Viviani, scritto nel 1917, non era difficile immaginare che avrebbe entusiasmato, per tante ragioni.
Intanto la regia di Nello Mascia, che si è rivelata impeccabile e pregevole: mai didascalica, ma certamente rispettosa della tradizione teatrale di cui Viviani è uno dei pilastri.
Nello Mascia
E poi gli interpreti, a partire dallo stesso Mascia, tutti ottimi artisti amati dal pubblico che si sono avvicendati sulla scena diventando, di volta in volta, ’O sapunariello, Mastu Rafele, Il cameriere, Prezzetella, L’acquaiolo, Rachele, Il signore scaduto, Donna Nunziata, Totore, Il giornalaio, Lo spazzino, Don Gennarino, Ferdinando,’O malamente; personaggi a cui hanno dato volto e voce Cloris Brosca, Paola Cannatello, Rosaria De Cicco, Gianni Ferreri, Franco Iavarone, Massimo Masiello, Giovanni Mauriello, Matteo Mauriello, Marianna Mercurio, Ciccio Merolla e Francesco Paolantoni.
Le scene, essenziali e funzionali, sono state realizzate da Raffaele Di Florio, i costumi, disegnati da Antonietta Rendina, sono stati realizzati dalla sartoria Canzanella.
Mariano Bellopede al piano e Ciccio Merolla alle percussioni hanno impreziosito lo spettacolo con musiche dal vivo.
Ma la cosa più interessante di questa operazione, è “il manifesto” della compagnia Attori Indipendenti che, come dichiara Nello Mascia, “è un sodalizio nato per dare una risposta allo stato di crisi perenne in cui versa il teatro, aggravato da una riforma ministeriale che ha eliminato trecento compagnie piccole e medie e fa intravedere il progetto politico di una progressiva dismissione del finanziamento pubblico al teatro”.
La Compagnia Attori Indipendenti
È sicuramente un periodo (che dura da troppo tempo) buio per la cultura nel nostro paese, e i tagli stanno falcidiando in maniera lineare le attività produttive, senza tener in alcun conto i progetti e il loro valore.
Questi professionisti che hanno formato il gruppo degli Attori Indipendenti, meritano il rispetto di tutto il pubblico e di chiunque abbia a cuore il teatro; il teatro, quello vero, da non confondere con lo spettacolo e basta. Perché non si può più accettare che continuino ad essere equiparati al “teatro” anche discutibili esibizioni sedicenti comici, patetiche riletture di grandi classici e sgangherati allestimenti, spacciati per musical, con quattro ballerinette capeggiate da improbabili showmen.
A Nello Mascia e a tutto il suo gruppo, chi veramente ama e rispetta la cultura, dovrebbe tributare un caloroso applauso e non far mai mancare il sostegno.
Repliche fino al 2 febbraio
Napoli, 28 gennaio 2017