Al Teatro Diana, Napoli, un esilarante Favino in “Servo Per Due”.
Favino servo di Goldoni in “ Servo Per Due” in scena al Teatro Diana di Napoli
di Domenico De Gregorio
Non delude le aspettative il debutto napoletano al teatro Diana di “ Servo per due”, per la regia di Francesco Favino e Paolo Sassanelli, un moderno Arlecchino, proiettato nell’Italia degli anni 30, che regala al pubblico due ore di puro divertimento e la presa d’atto di aver assistito ad una grande prova di teatro grazie alla presenza in scena di bravi artisti ed un eccezionale Pierfrancesco Favino, tecnicamente più completo di quanto si potesse immaginare. Nel testo che il drammaturgo inglese Richard Bean ha liberamente tratto da “Il servitore di due padroni” di Goldoni, Favino, nei panni di Pippo/Arlecchino prende la lode nella prova di rivisitazione della commedia dell’arte, non solo per qualità interpretative ma anche per quell’equilibrio impostato nella co-regia firmata con Paolo Sassanelli che lo vede protagonista senza cedimenti all’invadenza in scena divisa funzionalmente con gli altri attori del Gruppo Danny Rose. I costumi, colorati ed allegri creati dal costumista Alessandro Lai, sottolineano con garbo il carattere dei personaggi che con disinvoltura, si muovono tra le varie scene create da Luigi Ferrigno, che catapultano lo spettatore in una Rimini vispa degli anni Trenta. In questo scenario si dipana la storia di Pippo, impegnato a sbarcare il lunario, che si fa assumere contemporaneamente da Rocco, un delinquente del Nord Italia di passaggio per affari, e da Ludovico, un noto esponente della malavita. Pippo, maschera classica nel suo essere affamato, ingenuo e furbo al contempo, corre continuamente il rischio di svolgere male gli incarichi e tradirsi sul doppio lavoro con i due padroni che, a loro volta celano traffici e affari di cuore. In una giostra di equivoci e scambi di persone, si moltiplicano gag, ammiccamenti e battute. Toccate le vette delle situazioni esilaranti si arriva a sfiorare una tragedia e, finalmente, tutto si ricompone. Altissima l’attenzione ai dettagli della regia e il dettato del gioco di coinvolgimento diretto del pubblico nella finzione del teatro, con colpi di scena che sorprendono lo spettatore completamente rapito dalla storia narrata. Perfetti gli interventi musicali dell’orchestra, Musica da Ripostiglio, composta da Luca Pirozzi, Luca Giacomelli, Raffaele Toninelli ed Emanuele Pellegrini, che pongono in essere una favolosa colonna sonora con canzoni d’epoca che sapientemente si fondono con musiche più recenti che evocano Michael Jackson e Vangelis. Le due ore piene di spettacolo scorrono veloci, le battute veloci, il ritmo sempre alto non annoia lo spettatore che non riesce a trattenere le risate, così come non si rivela avaro nell’applaudire tutto il cast di questo ricco spettacolo nel quale recitazione, improvvisazione, canzone e ballo si fondono in modo perfetto.
Napoli, 14 gennaio 2016