Al Teatro Diana di Napoli “Mettici la Mano”.
“Mettici la mano” intensa opera in bilico tra dramma e commedia.
di Domenico De Gregorio
Dopo il successo televisivo de “Il commissario Ricciardi”, Maurizio De Giovanni scrive per il teatro una nuova commedia che ha come protagonisti il brigadiere Maione e Bambinella, il femminiello napoletano che si difende dalle insidie della vita vendendo il proprio corpo da un lato e dall’altro regalando speranze. La piece teatrale, in scena al teatro Diana di Napoli, vede protagonisti gli stessi attori noti al pubblico televisivo, Antonio Milo e Adriano Falivene che daranno vita e voce ad una Napoli del 1943 devastata dalla guerra e dalla brutalità del genere umano.
Tutta la storia si dipana in un ricovero improvvisato, una cantina, dove Bambinella, in abiti da monaca per lavoro e diletto dei suoi clienti, il brigadiere Maione nella sua divisa impeccabile di fedele servitore della legge e Melina rea di un omicidio efferato, interpretata dalla giovane Elisabetta Mirra, dovranno affrontare i meandri della loro coscienza, dove il divario tra bene e male sarà difficile delinearlo. In quel rifugio buio e freddo spicca per luce e speranza la statua della Madonna Immacolata miracolosamente scampata all’ infame sorte della chiesa del quartiere.
I protagonisti di questa opera in bilico tra dramma e commedia, porranno in essere un dialogo serrato, forte, intenso che condurrà tutti a rivedere le proprie posizioni, a scandagliare la loro coscienza sotto i rumori terrificanti delle bombe e lo sguardo vigile ed attento della Madonna.
La regia di Alessandro D’Alatri sottolinea sapientemente con movimenti scenici ed effetti sonori il peso delle parole dei protagonisti, il racconto di Melina è intenso, drammatico ed al contempo liberatorio, gli orrori della guerra camminano di pari passo con l’abbrutimento dell’essere umano, ogni bomba che cade sulla città di Napoli è una bestemmia che solo la redenzione e l’invocazione del perdono della Madonna Immacolata può porre fine.
Bambinella forte del suo passato doloroso e duro, farà da ponte tra la coscienza del brigadiere Maione e quella di Melina pronta a sacrificarsi per una nuova vita che porta in grembo. Maurizio De Giovanni ancora una volta scrive pagine intense di vita vera che sulle scende del teatro diventano ancora più vive, un monito per tutti a non giudicare frettolosamente ed ad ascoltare la voce del nostro prossimo. Lo spettacolo scorre veloce, i dialoghi sono pieni di spunti critici ma anche di divertenti considerazioni, che danno allo spettatore la possibilità di sorridere e riflettere in un momento di lenta ripresa, dove la speranza non deve mai essere dimenticata.
Napoli, 25 ottobre 2021