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In Scena al Teatro Diana di Napoli Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses in “Filumena Marturano”

di Domenico De Gregorio

Filumena Marturano è viva, con tutta la sua rabbia e voglia di giustizia, la ora signora Soriano grida al mondo che il peggio è passato, ma non sa che in realtà è solo l’inizio di un doloroso scontro tra sentimenti forti offuscati dalla paura, dalla vergogna, dal giudizio della gente, quella che guarda e parla senza conoscere i fatti. Inizia così “Filumena Marturano” in scena al teatro Diana di Napoli per la regia di Liliana Cavani, che vede come protagonisti la grande Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses, affiancati da Nunzia Schiano, Mimmo Mignemi. Il personaggio dell’ex prostituta scritto da Eduardo De Filippo, non spaventa la D’Abbraccio, la costruzione del personaggio così chiaro senza contraddizioni da all’attrice un sostegno che le consente di dar vita ad una Filumena decisa, che butta fuori con forza la sua sofferenza e il suo desiderio di dare vita ad una nuova famiglia. Le parole di Filumena sono versi di una poesia appassionata, i toni alti, la voce in alcuni passaggi stridula della Mariangela, danno al dialetto quella forza in più, evocativa di una napoletanità antica mai volgare ma che si fa sentire, si impone al suo interlocutore. E quanta bellezza in quei gesti che accompagnano le parole, che fondendosi tra loro danno vita ad una vera danza di emozioni. Geppy Gleijeses è Domenico Soriano, il destinatario di quelle parole amare che scuotono l’anima e che fanno riflettere sulla propria condotta. I cavalli di Domenico, immortalati in un quadro appeso alla parete della grande camera da pranzo di casa Soriano, ora non corrono più, l’illusione di un’eterna giovinezza alimentata dalla paura di fare i conti con il presente viene meno, sgretolandosi sotto il fuoco di una donna che vive nel presente, con l’unico scopo di portare alla luce la sua maternità. Il basso buio dove si sta meglio quando fa freddo, Filumena Marturano non lo conosce più, Domenico Soriano invece è fermo al passato, tenta di correre ancora, sfugge al presente ed alle sue responsabilità. Geppy Gleijeses con estrema abilità, frutto di una esperienza teatrale straordinaria, da vita ad un Domenico Soriano che rispecchia esattamente il pensiero eduardiano, un uomo tormentato dai rimorsi della sua coscienza, ma contemporaneamente sostenuto da un umorismo sottile che in un certo senso gli da la forza di vivere. I due protagonisti tengono la scena fino all’epilogo finale quando ormai abbattute le barriere di una falsa morale, fanno venir fuori il vero volto dell’amore. Tanti i personaggi a sostegno della forte narrazione, dai domestici Rosalia Solimena, Alfredo Amoroso e Lucia, rispettivamente Nunzia Schiano, Mimmo Mignemi e Elisabetta Mirra, che danno un tocco di leggerezza e divertimento al racconto, ai figli di Filumena, Agostino Pannone, Gregorio De Paola, Eduardo Scarpetta, che incarnano il peccato e la redenzione, per poi finire con Ylenia Oliviero, la giovane fiamma di Domenico Soriano e Fabio Pappacena, l’uomo di legge. Cala il sipario ed esplodono gli applausi.

Napoli, 14 ottobre 2016