Al Teatro Bellini di Napoli il capolavoro di Annibale Ruccello “Week End”.
Ossessioni e frustrazioni in “Week End” capolavoro di Annibale Ruccello in scena al teatro Bellini di Napoli
di Domenico De Gregorio
Lentamente si apre il sipario del teatro Bellini di Napoli, il giradischi anni ottanta diffonde nell’aria una musica francese, calda ed appassionata che fa da sfondo ad un dignitoso appartamento romano dove la proprietaria si appresta inconsciamente a vivere un fine settimana molto particolare. “Week End “ di Annibale Ruccello, è forse l’opera meno rappresentata dello scomparso autore stabiese che conclude la trilogia del “Teatro da Camera” , un testo che fa da chiusa alle tematiche tanto care all’autore, dove ancora una volta è protagonista una donna ed il suo mondo, donne avvilite e mortificate dalla vita che si trovano lontane dalla loro terra, alberi portati via dai propri luoghi natii condannati in eterno all’infelicità.
Margherita Di Rauso è Ida, una triste professoressa di lingua straniere, che arrotonda lo stipendio con lezioni di doposcuola di italiano e che passa la sua vita correggendo compiti, fumando e bevendo. Sola in una Roma non sua, zoppa per un incidente in età giovanile che la rende indesiderata, giorno dopo giorno accumula in se una rabbia che parte da lontano, pericolosa e lesiva per se stessa e non solo, che proprio nel week end ormai alle porte, arriverà ad un punto di non ritorno.
Ed è proprio in quei giorni di silenzio, dove anche con le finestre aperte non si sente volare una mosca, che in Ida si risvegliano desideri e voglie mai sopite e l’incontro con un idraulico, volutamente cercato con il pretesto di una non necessaria riparazione dello scaldabagno, sarà l’inizio di un fine settimana di sesso liberatorio, ma anche di frustrante incomunicabilità tra due mondi culturalmente lontanissimi, con conseguenze tragiche e macabre, i cui strascichi si presenteranno lunedì mattina quando lo studente Marco, involontario testimone degli eventi del giorno prima, tornerà da Ida per la consueta lezione privata, risvegliandone le voglie ed acuendone il delirio. La regia di Luca De Bei è perfetta nel porre in risalto la dimensione, tipica dei testi di Ruccello, dove la dimensione onirica si fonde con la realtà.
L’interpretazione viscerale di Margherita Di Rauso, la professoressa zoppa, è eccellente nel portare in scena la complessità del personaggio animato da un turbinio di emozioni, in una continua trasformazione le cui sfumature arrivano nitidamente al pubblico, grazie alla sua recitazione che giunge l’apice della perfezione nel racconto del secondo atto. In scena accanto alla protagonista i bravissimi Giulio Forges Davanzati, perfetto nel ruolo dell’idraulico, e Lorenzo Grilli credibilissimo nei panni dello studente svogliato ed indolente.
Napoli, 5 aprile 2017