Al Teatro Augusteo di Napoli “No, Grazie, il caffè mi rende (ancora) Nervoso”
Paolo Caiazzo in scena all’Augusteo in “No, Grazie, Il Caffe’ Mi Rende (Ancora) Nervoso” per la regia di Lello Arena.
di Domenico De Gregorio
Torna in scena al teatro Augusteo di Napoli, Paolo Caiazzo nella commedia “No, grazie, il caffè mi rende (ancora) nervoso” scritta da Lello Arena, Paolo Caizzo e Francesco Velonà.
La commedia in due atti è una divertente pieces che coinvolge il pubblico fin dalle prime battute rendendolo subito partecipe delle disavventure della famiglia Giuffrida, coinvolta, suo malgrado, dal giovane Michele, ventenne di casa, alla scoperta di un serial killer che minaccia di uccidere tutti gli artisti napoletani che rinnegano la tradizione della loro città.
Il testo, apparentemente leggero, ha tutti gli elementi per stimolare lo spettatore, con l’arma della ironia e della risata, a riflettere sulla struttura della famiglia moderna, un nucleo di individui che spesso non riescono più a comunicare tra loro, perdendo di vista il fondamentale ruolo di ogni suo membro. Gaetano Giuffrida, Paolo Caiazzo, attore di teatro amatoriale, è vittima del suo sentirsi fallito, sottolineato dall’esuberante moglie Stella, Susy del Giudice, rappresentante di oggettistica sexy, dal figlio Michele, Nicola Pavese, adolescente con il mito dei serial killer, chiuso ed introverso, dal cognato Procopio, Francesco Procopio, giornalista del mattino scroccone incallito ed Aristide, Salvatore Misticone, padre di Gaetano, artista pensionato affetto da senilità.
La voglia di diventare tutti protagonisti all’interno della famiglia innesca un turbinio di equivoci e dubbi dilaganti che finiscono per far ricadere sulla sgangherata famiglia le attenzioni degli investigatori impegnati a risolvere il caso delle misteriose scomparse di noti personaggi del mondo dello spettacolo partenopeo. Tutti gli attori si muovono sul palco in maniera perfetta, forse la regia di Lello Arena avrebbe potuto dare all’opera una originalità e freschezza innovativa maggiore uscendo dai classici canoni narrativi. I tempi teatrali sono perfetti, Paolo Caiazzo non dimentica il passato inserendo qua e la battute classiche del suo repertorio.
Brava Maria Chiara Centorami, nel ruolo della badante ucraina Oho, che contribuirà a rendere ancora più movimentate le giornate della famiglia Giuffrida. La storia scorre veloce, indizi e sospetti sempre più pressanti tracceranno l’identikit del serial killer che si nasconde tra i membri della famiglia, risate copiose ed applausi sottolineano l’alto gradimento del pubblico che contento lascia il teatro portando con se riflessioni ed un buon ricordo.
Napoli, 4 marzo 2018