BUONE VACANZE, SCENDIAMO DALLA GIOSTRA
BUONE VACANZE, SCENDIAMO DALLA GIOSTRA
di Luigi Antonio Gambuti
Come un addio,o forse un arrivederci.
Tempo d’estate, patologia feriale, là dove tutto si fa lasco, tutto si dipana nel turbinio forzato dello sciogliersi ad oltranza.
Scendiamo dalla giostra, una volta tanto. Lasciamo che vi girino i saltimbanchi e i mestieranti, tutti coloro che da buoni imprenditori lucrano sui disagi e sulle miserie di coloro i quali loro malgrado vi ci sono sospinti dalla sorte.
Niente più trampate, niente più tiritere tra il segretario quattrovolteventi e i quattro rottamati impenitenti, niente più lacrime per le sorti dei diseredati della terra. Niente più Maduro, Bonucci e l’Obama Care, i fuochi e lo ius soli. Scartiamo Berlusconi; prendiamo le distanze dalle strategie dell’orso degli Urali e del fanciullone nordcoreano. Pure Francesco s’è approcciato a dare di piccone ai sostenitori del cartello cattoangelicale e del clan del presidente americano.
Chi vuole capirne di più si arrangi, scandagliando la torre di Babele delle consuete esternazioni.
Come in un sogno, culliamoci nella mollezza dell’indecisione, là dove tutto si scontorna e perde dimensione.
L’amore , forse, più il dolore, come fuga insospettata dalla frequentazione quotidiana per godere l’illusione di stare bene.
Una volta tanto la sospensione del viaggio vale la pena e dà soddisfazione l’osservare da fermi il rutilante tira e molla dell’imbecillità dell’uomo, eletta a canovaccio della vita.
Napoli, 3 agosto 2017