“Giocando con Orlando” opera di forza e di passione.
“Giocando con Orlando” opera di forza edi passione.
di Domenico De Gregorio
Lentamente il sipario del teatro Bellini di Napoli si apre, il nero fumo e profondo, la fa da padrone; chi si aspettava una scenografia da colossal degna di un testo complesso e ricco di epiche vicende, resta sbalordito innanzi al rumore dell’assenza.
“Giocando con Orlando” scritto e diretto da Marco Baliani in scena insieme a Stefano Accorsi, è uno spettacolo che privilegia la parola e l’emozioni che, copiose e senza tregua, travolgono lo spettatore quasi incantato dinnanzi a tanta poesia. Il titolo dato all’opera non è casuale, Stefano Accorsi, in grande forma, e Marco Baliani si divertono, ridono, scherzano sulle parole dell’Orlando Furioso dell’ Ariosto e la loro allegria unita ad una straordinaria energia è contagiosa ed arriva pienamente al pubblico in sala.
E questa energia, trova visibile forma nella giostra di cavalli dai colori accesi creati da Mimmo Paladino, quasi a voler sottolineare le varie sfumature dell’animo umano.
Lo spettacolo è ben recitato e strutturato, Marco Maliani e Stefano Accorsi si dividono i ruoli, il primo quasi una spalla comica che interrompe la narrazione classica a colpi di rime e gesti improbabili, al secondo il compito di dar voce alle parole dell’autore, senza alterarne il significato e la bellezza.
Stefano Accorsi mostra di avere una grande forza interpretativa che va al di la del semplice recitato, perfetta dizione e giusta frequenza, il suo corpo riproduce immagini, sottolinea emozioni ed azioni. Non un segno di cedimento o incertezza, il ritmo sempre alto alleggerisce, o per meglio dire, da movimento al recitato in rima che potrebbe, se non ben fatto, destare noia.
Marco Maliani accompagna Stefano, porgendo la battuta con fermezza e tempi teatrali perfetti, ma lui stesso è protagonista, soprattutto nel finale quando tutto sembra finito e lontano nel tempo. Ma non è così, sulle rive del mare il sangue ed il dolore continuano ancora oggi a tingere di rosso le acque di un mare sempre più inquieto ed insidioso. Dunque una messa in scena che riesce a creare silenzio tra gli spettatori, dove anche gli applausi sono centellinati per non interrompere la magia creatasi, un pubblico stregato senza limiti di età o cultura alla riscoperta dei grandi classici vivi più che mai. Si chiude il sipario e tra gli applausi del pubblico i due protagonisti in proscenio ringraziano.
Napoli, 2 marzo 2017