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Nella mattinata del 3 febbraio sul Piazzale Antonucci della grande struttura militare capuana
Capua: alla “Salomone” Solenne Giuramento Di Centinaia Di Volontari Dell’E.I.
Stupendi discorsi del gen. Faraglia e del col. Cucinieri davanti a molte autorità e commossi familiari

di Raffaele Raimondo

S’è rinnovato, nella mattinata di venerdì 3 febbraio, il toccante “miracolo” del giuramento di centinaia di soldati e soldatesse dell’Esercito Italiano: ragazzi e ragazze selezionati del 3° Bando – 2° Blocco 2016. All’ingressodella Banda musicale della Scuola Trasporti e Materiali dell’Esercito, sul Piazzale Antonucci, un brivido di esultanza è balzato nei cuori dei tantissimi familiari ansiosi di sentire “Lo giuro!” del figlio, del nipote, del cugino, tuttavia difficili da “individuare” nel bel mezzo delle compagnìe schierate. Pronte, in tribuna d’onore, le autorità intervenute fra le quali il presidente della Provincia, Silvio Lavornia. Pimpanti gli studenti e le studentesse ospiti provenienti dall’Ic Vanvitelli di Airola/BN, De Gasperi di Caivano/NA, Falco di Capua e S.O.F.I.A. onlus, vigilati da attenti docenti comunque col supporto aggiuntivo dei militari del CAV (Centro addestramento volontari) agli ordini, sempre incisivi, del gen. Giuseppe Faraglia.

Gen. Faraglia

Quando il col. Nicola Cucinieri, al vertice del glorioso Reggimento “Acqui” di stanza alla Caserma “O.Salomone”, ha assunto il comando della solenne cerimonia, tutti hanno sgranato gli occhi, desiderosi di non perdere neppure una sequenza. E, nell’attimo in cui il comandante, ha ricordato il nome del mentore – la Medaglia d’Oro Paolo Ferrario, “ingegnere valente e soldato entusiasta”, sacrificatosi sull’Altopiano di Tonezza il 19 maggio del lontano 1916, in piena Prima Guerra Mondiale – si è levato un primo generale sussulto di amor patrio. Poi l’attimo, tanto atteso: un solo grido, per giurare fedeltà alla Repubblica e alle sue léggi!

Col. Cucinieri

La profonda emozione, palpabile specialmente sui volti dei nonni e delle nonne (alcuni con le stampelle o in carrozzella...), è stata stemperata e ...“razionalizzata” dal gen. Faraglia, che , come ogni volta, ha saputo, con toni affettuosi, trasmettere i significati dell’essere, oggi e domani, uomini e soldati. L’allocuzione del comandante del CAV meriterebbe, puntualmente, parafrasi e commenti utili a cogliere, fino in fondo, gli orizzonti di senso sgorganti dalla voce grave di un alto ufficiale che ha tanto lavorato in zona di guerra e sa “cantare” la Pace, sa dire all’animo dei giovani su quali piste costruire un vero ed importante percorso di vita e di carriera. Autenticità e lealtà, compostezza e rigore, fierezza e solidarietà: questi i valori del discorso diffuso sulla vasta area dagli altoparlanti. Il serafico padre Palmesano, qualche istante prima, aveva recitato toto corde la bella

Preghiera per la Patria, forse oggi da riscrivere, almeno per il mutato benché politicamente controverso scenario europeo.

Naturalmente partecipi, con labari e medaglieri, le rappresentanze delle Associazioni combattentistiche e d’Arma giunte anche dal beneventano e da altre contrade della regione Campania. Parimenti i sindaci, gli assessori e i vigili urbani delle municipalità decorate: Mignano Montelungo - in primis per l’enorme contributo di sangue versato dal generale Utili e dai suoi uomini là dove oggi sorge un sacrario che perodicamente faremmo bene a visitare -, Bellona (per quell’indimenticata strage nazista), Capua (schiacciata dai terribili bombardamenti anglo-americani del 1943) ed altri ancòra.

Adesso i giovani volontari in ferma prefissata di un anno s’apprestano a raggiungere i reparti di assegnazione. A ciascuno di loro, buona fortuna!

Capua, 4 febbraio 2017