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Insieme per valorizzare lo studio Herling

L’appello dell’Associazione Nazionale Case della Memoria

I vertici dell’associazione: “Siamo disponibili a incontrare i responsabili e, se ritenuto utile, a dare la nostra collaborazione”

«Uno sforzo comune per valorizzare la casa-studio di Gustaw Herling a Napoli». Anche l’Associazione Nazionale Case della Memoria, con il suo presidente Adriano Rigoli e il vicepresidente Marco Capaccioli, si unisce all’appello di numerosi intellettuali per salvaguardare la sorte degli spazi che furono abitati dal grande scrittore polacco e impedire che siano stravolti o destinati ad altri fini.

Gli spazi sono quelli di a villa Ruffo, a Napoli, dove Herling, autore di “Un mondo a parte” che raccoglie le memorie dei due anni di internamento in un gulag, ha vissuto per 45: «è lì – si legge nell’appello – che la moglie Lidia Croce ha continuato a custodire libri, carte e documenti, con la promessa che almeno quella parte dell’appartamento relativa allo studio di Herling rimanesse tale, per divenire archivio del lavoro svolto a Napoli e da qui verso il mondo intero; ma anche per ricordare “a futura memoria” la lotta per la libertà che aveva combattuto per tutta la vita».

«Come rappresentanti di un’associazione che si propone di mette in rete e valorizzare le abitazioni in cui hanno vissuto importanti personaggi della cultura italiana e non solo – commenta il presidente Rigoli – è naturale per noi condividere questo appello, convinti che la Memoria debba essere custodita e tutelata. Si tratta, come per molte delle case museo facenti parte della nostra associazione, di un luogo simbolico che merita rispetto e attenzione». «Come associazione – continua il vicepresidente Marco Capaccioli – siamo disponibili a incontrare i responsabili e, se ritenuto utile, a dare la nostra collaborazione per la valorizzazione di questo patrimonio che è alla base della cultura e dell’identità italiana, anche in base alla nostra esperienza di rete museale nazionale».

Associazione Nazionale Case della Memoria

L’Associazione Nazionale Case della Memoria mette in rete le abitazioni in cui hanno vissuto alcuni dei più importanti personaggi della cultura italiana: Dante Alighieri, Giotto, Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio, Francesco Datini, Leonardo da Vinci, Niccolò Machiavelli, Francesco Cavassa e Emanuele Tapparelli d’Azeglio, Agnolo Firenzuola, Pontormo, Benvenuto Cellini, Filippo Sassetti, Lorenzo Bartolini, Silvio Pellico, John Keats e Percy Bysshe Shelley, Francesco Guerrazzi, Giuseppe Verdi, Elizabeth Barrett e Robert Browning, Pellegrino Artusi, Corrado Arezzo de Spucches e Gaetan Combes de Lestrade, Giosuè Carducci, Sidney Sonnino, Giovanni Pascoli, Giacomo Puccini, Ferruccio Busoni, Maria Montessori, Enrico Caruso, Renato Serra, Giorgio e Isa de Chirico, Antonio Gramsci, Raffaele Bendandi, Piero Bargellini, Enzo Ferrari, Primo Conti, Leonetto Tintori e Elena Berruti, Indro Montanelli, Italo Zetti, Ivan Bruschi, Ilario Fioravanti, Goffredo Parise, Barbara Marini Clarelli e Francesco Santi, Loris Jacopo Bononi, Giorgio Morandi, Sigfrido Bartolini, Venturino Venturi, Luciano Pavarotti, Robert Hawthorn Kitson con Frank William Brangwyn e Daphne Phelps, Elémire Zolla, Toti Scialoja e Gabriella Drudi, Gabriele D’Annunzio (il Vittoriale degli Italiani), Papa Clemente XII, Giacinto Scelsi e Giulio Turci.

L’Associazione Nazionale Case della Memoria è in Italia l’unica rete museale di case museo di personaggi illustri a livello nazionale e partecipa alla Conferenza Permanente delle Associazioni Museali Italiane di ICOM Italia. La rete è composta da 57 case museo in 10 regioni italiane (Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sicilia e Sardegna) che hanno deciso di lavorare insieme a progetti comuni e per promuovere questa forma museale in maniera più incisiva anche in Italia. Info: www.casedellamemoria.it

Firenze, 12 ottobre 2016