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Elezioni: di quale democrazia parliamo!

Dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale, le massime Istituzioni statali Italiane sono impegnate, in questi giorni, a discutere e definire la nuova legge elettorale. Vogliono far passare l’idea che il loro impegno è finalizzato a rendere maggiormente democratica la vita degli Italiani.

Niente di più falso!
Un sistema veramente democratico presuppone massimo rispetto per la volontà dell’elettore e la possibilità per tutti i cittadini di potersi organizzare e partecipare con proprie Liste di Candidati, a tutte le competizioni elettorali. Questa libertà di candidarsi non esiste in Italia, perché la legge impone ai Partiti ed alle Associazioni non presenti nelle Istituzioni: Parlamento Europeo, Nazionale e Regionale, la raccolta di un certo numero di firme per la presentazione di proprie Liste di Candidati alle Elezioni. Il sistema politico Italiano e le leggi elettorali autorizzano così: un vero e proprio mercato delle firme ad ogni competizione elettorale; non consentono la libera partecipazione alle elezioni; agevolano la partecipazione elettorale delle sole Liste di Candidati che fanno capo ai Partiti già presenti nel Parlamento Nazionale, in quello Europeo e nei vari Parlamentini Regionali. Raccogliere le firme costa e limita, evidentemente, la partecipazione alle elezioni di coloro che pur avendo capacità e idee da mettere al servizio del proprio Paese sono costretti a starsene a casa non avendo disponibilità di danaro da immettere sul “mercato delle firme” per affrontare la fase preliminare (!?) della partecipazione personale attiva alle elezioni. Ma l’ingiustizia più grande è quella che la legge esistente esonera i Partiti già presenti nelle Istituzioni dalla raccolta delle firme. Come dire “lasciateci in pace! La politica è prerogativa solo nostra”.
Il Partito Pensionati d’Europa, che vuole dare voce ai più deboli, partendo dai Pensionati, chiama alla mobilitazione i democratici d’ogni colore allo scopo di dare il colpo di grazia ad un sistema politico subdolo, iniquo ed antidemocratico.

Diciamo basta al “mercato delle firme”!
Tutti debbono poter partecipare alle competizioni elettorali. L’esame non può essere preventivo. L’esame giusto deve essere il risultato elettorale, la volontà popolare, i numeri che escono dalle urne. La scelta del cittadino è fondamentale. Non possono essere i potenti di turno a stabilire la non partecipazione alla competizione elettorale dei gruppi di minoranza organizzata. Continuare a sostenere l’obbligo della raccolta delle firme per chi è fuori dalle Istituzioni è chiaramente indicativo di un sistema truffaldino che vuole continuare a sopravvivere e che non ammette ingerenze genuine e sanamente democratiche.

E’ ancora possibile rimediare!
La nuova legge elettorale deve prevedere parità di condizioni tra gli aspiranti alla partecipazione attiva alle elezioni. Necessita una grande unità popolare! Tocca ai Pensionati la parte decisiva!

Basta con il “mercato elettorale” delle firme!

Napoli, 16 gennaio 2014
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