Acerra conferisce la cittadinanza onoraria a Sua Eccellenza Monsignor Antonio Riboldi.
Il Consiglio comunale della Città di Acerra conferisce la cittadinanza onoraria a Sua Eccellenza Monsignor Antonio Riboldi, Vescovo emerito della Diocesi
Il consiglio comunale di Acerra, in seduta solenne, questa mattina, alla presenza delle più alte autorità civili, religiose e militari, e all’unanimità dei consiglieri comunali presenti, ha conferito la Cittadinanza onoraria a Sua Eccellenza Monsignor Antonio Riboldi, Vescovo Emerito della Diocesi di Acerra, dando seguito alla Delibera di Giunta comunale n. 39 del 18/03/2013 “per la sua preziosa attività pastorale svolta nella Diocesi di Acerra e nell’intero territorio, per l’impegno e la passione profusi nella battaglia contro la camorra locale. Un alto impegno nel perseguire i valori intramontabili dell’uomo, diffondendo nella sua opera quotidiana la cultura della pace, della giustizia e dell’equità sociale come virtù che devono guidare ogni uomo, per il bene di tutti. La sua opera per la città è stata di grande utilità, per continuare sempre di più sulla strada della legalità già intrapresa, lasciando un buon segno in tutta la Diocesi”.
Postulatore è stato il professore Aniello Montano che nel suo discorso ha ricordato: «Nelle motivazioni della concessione della Cittadinanza onoraria c’è tutto. Don Antonio Riboldi non è un teologo astratto, ma è portatore di sentimenti amicali, è un compagno di viaggio che cerca di rassicurarti nel cammino della vita con la sua dolcezza, si pone egli stesso in cammino con te. Ci ha dato immagini di una religione salvifica, ha dato maggiore attenzione all’uomo per affrancarlo da tutti i mali socialmente pericolosi. Egli soffrendo con noi, ci ha indicato la via per essere più forti, è stato testimone di un impegno di giustizia sociale. Ha indirizzato il suo sguardo ai grandi e ai piccoli. Gli uomini hanno bisogno di un modello e don Riboldi è stato un modello. Gli uomini hanno bisogno di dialogo e pace e don Riboldi ha offerto parole di pace, di dialogo, ed è l’uomo della carità».
Monsignor Antonio Riboldi è intervenuto per ringraziare la Città, il Consiglio comunale e l’Amministrazione: «La giornata di oggi mi confonde – ha detto – io ho dato solo l’esempio di come è un prete, oggi voi avete dimostrato di stimare un prete. Avete avuto fiducia ancora una volta in me. Sono 37 anni che sono ad Acerra. Io non ho fatto chissà cosa, non mi pento di essere stato tra di voi, ed ho semplicemente fatto quello che Dio mi suggeriva di fare. Grazie di cuore».
Sua Eccellenza Mons. Di Donna, Vescovo di Acerra, ha spiegato: «Acerra gioisce per questo riconoscimento che è motivato per l’impegno per la giustizia profuso da Don Riboldi, e per le opere per la città, per essere stato difensore della città e protettore dei poveri. Abbiamo deciso di conferire questa onorificenza oggi – ha spiegato il Vescovo Di Donna – per stabilire un collegamento tra Don Riboldi e la sua Chiesa che ieri ha festeggiato i suoi Santi patroni Cuono e figlio. Era una data già stabilita da tempo. Mi dispiace che non tutti abbiano colto questo collegamento. Abbiamo rischiato nel non volere rinviare la data, ma abbiamo confidato nella volontà di tutti gli acerrani di non voler strumentalizzare questa che è una festa per tutti noi. Il Vescovo è di tutti e non di una parte. Mi auguro che questa sia l’occasione per continuare nell’unità l’opera di ricostruzione della città».
Il Sindaco Raffaele Lettieri, che a nome della città ha consegnato a Monsignor Riboldi una medaglia d’oro e una pergamena ha concluso dicendo: «Acerra vive oggi una giornata importante, una giornata storica. Questo riconoscimento rappresenta infatti un elemento di considerazione autentica, di grande attenzione e riveste un grande significato per ognuno di noi. Questo è per tutti noi motivo di orgoglio e di viva soddisfazione.
La cittadinanza onoraria attribuita ad una personalità come don Antonio Riboldi porta con sé tanti significati. Ovviamente quello di onorare una persona, un cuore e una intelligenza, cui il nostro Comune deve molto, anche nell'intento chiaro di legare il Suo nome alla nostra comunità, per sempre.
Per altro verso, conferendo la cittadinanza onoraria al nostro Vescovo Emerito, personalità notissima nell’ambito nazionale, l'istituzione comunale onora se stessa in uno scambio di affettuosa e reciproca cortesia, non formale ma autentica e sostanziale. Ma per noi soprattutto è un attestato di stima e di affetto, in virtù del quale sento ancora il dovere di ringraziarla.
Lei, Don Riboldi, quale indomito profeta dei nostri tempi contro le ingiustizie ed il malaffare, e coraggioso interprete del vangelo, ha saputo coniugare nei suoi tanti anni di attività, il suo essere prete con l’annunzio della giustizia e la sua realizzazione nelle pieghe dolorose della storia, consapevole di un servizio da dover rendere alla verità.
Con la sua incessante opera di persuasione riuscì a rompere il muro di omertà, inducendo più di uno a pentirsi ed a collaborare con la giustizia.
Le sue parole che giungevano dal vivere autenticamente il Vangelo hanno costituito costantemente, e le assicuro lo fanno ancora oggi, la bussola di un’intera comunità nei momenti felici ed in quelli di sconforto.
Oggi, più che mai, c’è bisogno di una concezione alta della coesione sociale, va coltivato e incentivato, sul solco tracciato anche da lei, caro Monsignor Riboldi, l’approccio alla verità e alla giustizia. Dobbiamo fare in modo che si possano costruire, la giustizia e la verità, con la collaborazione e con la generosità di tutti».
Acerra, 30 maggio 2015